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UN’ALLEANZA PER CONOSCERE E SUPPORTARE LA COMUNITÀ LGBTQ+

È quella creata da Federica Grassi, Associate Project Manager di Bristol Myers Squibb e responsabile sia per l’Italia che per l’area EMEA di PRIDE ALLIANCE
A cura di Michela Offredi
18 Ott 2024

PARTIREI DALLA CULTURA AZIENDALE DI BMS, CONVINTA – LEGGO SUL VOSTRO SITO - CHE «OGNƏ DIPENDENTƏ POSSA E DEBBA PORTARE AL LAVORO IL PROPRIO ESSERE E CHE SIA PROPRIO QUESTO A CONTRIBUIRE ALLA CRESCITA E AL SUCCESSO DELL’AZIEN- DA E DELLA SUA MISSIONE».

In BMS si vive in prima persona il valore dell’inclusione. C’è un sincero interesse e una grande adesione al tema tanto che, all’interno del contesto aziendale, non si parla più di D&I ma di I&D. Essere se stessə sul posto di lavoro è importante. Il presupposto è che nascondersi non fa bene neanche all’azienda. Il valore dell’inclusione in BMS viene declinato in particolare nei cosiddetti PBRGs, People Business Resource Groups, che sono fortemente conness3 anche con l’attività di business. Credo sia un aspetto molto rilevante perché queste iniziative, con un forte impatto sociale, sono di valore per l’azienda, sono una parte centrale della sua attività come agente di cambiamento.

FRA QUESTI GRUPPI C’È PRIDE ALLIANCE CHE SI OCCUPA DI TEMATICHE LGBTQ+. COME E QUANDO NASCE?

PRIDE ALLIANCE è un progetto globale di BMS, che si declina nelle affiliate nel mondo. Quando nel 2021 sono entrata in BMS Italia c’erano alcuni PBRGs ma mancava un gruppo dedicato ai temi LGBTQ+. Ho proposto allora al Leadership Team di lanciare il «chapter» italiano. Sapevo che avrei dovuto iniziare da zero, partendo da principi guida che spesso riflettono il contesto americano, molto diverso da quello italiano, sia dal punto di vista normativo che culturale e sociale. Con il gruppo che si è formato siamo partit3 da tre obiettivi. Il primo è il desiderio di ispirare chi ci circonda a essere sempre se stess3. Il secondo è la conoscenza relativa alle tematiche LGBTQ+, dato che in Italia c’è molta confusione e disinformazione. Circolano fake news e informazioni approssimative, talvolta errate. Ho deciso quindi di partire dalle basi, di costruire insieme una cultura condivisa sui temi LGBTQ+ attraverso formazione e awareness interna. E questo mi porta al terzo e ultimo obiettivo: creare una comunità interna che supporti le persone LGBTQ+, con il contributo di Alleat3, ovvero tutt3 coloro interessat3 a questi temi. Credo che così si possa davvero creare un cambiamento nelle aziende e quindi nella società. Un altro elemento fondamentale, sul quale stiamo lavorando in sinergia, è il linguaggio inclusivo.

QUINDI SIETE PARTIT3 DALL’INTERNO…

Sì, inizialmente, nel 2022 il focus era principalmente sull’«awareness» interna. Con l’endorsement del LT, abbiamo cominciato dalle basi: cosa significa LGBTQ+, identità e orientamento. Abbiamo creato in Italia un progetto pilota innovativo Pride Alliance Empowerment Group. Oltre agli eventi aperti a tutta la popolazione aziendale, ogni collegə può iscriversi a questo gruppo più ristretto per imparare, confrontarsi e infrangere pregiudizi e bias. Vengono organizzati degli incontri guidati dal Core Team che trattano temi sempre diversi. Si fanno domande, ci si confronta, emergono anche racconti personali. Il progetto ha avuto un ottimo riscontro e ha riscosso grande interesse anche a livello Global. Dal lancio a oggi ho osservato che si crea un’onda di commozione, di empatia e interesse nei colleghi e nelle colleghe. Uno degli aspetti vincenti, credo, sia avere un approccio intersezionale.

Core Team di Pride Alliance Italia

COME PROSEGUE OGGI IL CAMMINO DI PRIDE ALLIANCE?

Oltre al focus interno, stiamo spostando la nostra attenzione e il nostro impegno verso l’esterno, verso le associazioni e le comunità di volontar3 che fanno la differenza per le persone LGBTQ+. Ad esempio, quest’anno siamo sponsor di Agedo Roma. Abbiamo supportato il Gay Center nella raccolta di beni e alimenti per l’apertura di una nuova casa rifugio (progetto REFUGE LGBTQ+). Abbiamo inoltre incontrato Rete Lenford, che ci ha parlato delle nuove sfide che sta affrontando la comunità LGBTQ+. La volontà è quella di mantenere viva l’attenzione sui temi LGBTQ+ tutto l’anno, e non soltanto nel mese di giugno, e di lavorare per creare un vero cambiamento. Stiamo lavorando con entusiasmo a nuovi progetti innovativi, al momento work in progress.

Evento con ospite Agedo Roma

AL DI LÀ DI QUELLO CHE DICEVA PRIMA RISPETTO ALLA CONFUSIONE E ALLA DISINFORMAZIONE CHE ANCORA OGGI ESISTONO IN ITALIA, QUALI ALTRE DIFFERENZE NOTA RISPETTO AL CONTESTO EUROPEO?

Il contesto europeo è molto vario. È interessante vedere anche solo come, nel mese del Pride, ci si concentri su argomenti diversi. In questo momento nel Regno Unito c’è un grande interesse per la comunità transgender e in particolare per i e le adolescent3, si parla anche di temi legati alle persone intersex. In Spagna sono invece concentrati sulle famiglie omogenitoriali e sulla creazione di contesti lavorativi sempre più aperti. In Svizzera si celebra il matrimonio egualitario. Al di là della disinformazione che osserviamo talvolta in Italia, la società è in evoluzione. Il contesto normativo non aiuta, ma le persone sono più aperte delle istituzioni. Dobbiamo essere ottimist3 e pensare che in tantissim3 lavoriamo con energia per creare un reale cambiamento.

Evento con Rete Lenford
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