Oltre il farmaco:sostenibilità e impatto sociale nella strategia Chiesi

A cura di Elisa Belotti
12 Giu 2025


 A partire dal 2018, Chiesi ha adottato la forma giuridica di Società Benefit e ha ottenuto la certificazione B Corp: scelte che integrano obiettivi di impatto sociale e ambientale nella governance aziendale. Tra le scelte di governance adottate negli ultimi anni, annunciata a fine 2023 ed effettiva dal 2024, c’è stata anche l’unione delle funzioni Corporate Strategy e Sustainability: per Chiesi strategia e sostenibilità devono procedere insieme ed essere integrate. Ne parliamo con Cecilia Plicco, Senior Director-Shared Value & Sustainability, e Davide Borrini, Environmental Strategy Leader.

Chiesi ha investito oltre 800 milioni di euro in Ricerca & Sviluppo e inaugurato il Biotech Center of Excellence di Parma. In che modo questi investimenti si inseriscono nella vostra strategia di sostenibilità e innovazione?

Cecilia Plicco: Quando parliamo di sostenibilità in Chiesi, parliamo di innovazione. Questo ci porta a raccontare anche i nostri investimenti in Ricerca & Sviluppo, che rappresentano oltre il 20% del nostro fatturato ogni anno: nel 2024 il 24%.

L’apertura del Biotech Center of Excellence di Parma rappresenta una tappa fondamentale di investimento a lungo termine. Da un lato consente lo sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative e ribadisce la centralità dei e delle pazienti nella strategia di Chiesi; dall’altro, ha un significato particolare perché nasce in Italia con l’obiettivo di contribuire a ridurre il gap di competitività dell’Europa rispetto a Stati Uniti e Cina.

Si tratta di un investimento importante a livello nazionale ed europeo (400 milioni di euro al 2030), che inoltre porta valore direttamente sul territorio: si attirano e si generano eccellenze in loco e si continuerà a investire. Questo implica anche nuove opportunità occupazionali: circa 200 nuove figure professioniste lavoreranno nel Bbiotech Venter, di cui un’ottantina saranno operative entro la fine del 2025.

Infine, per noi innovazione nel mondo della salute significa anche ascoltare la voce delle e dei pazienti, dialogare con associazioni di pazienti, caregiver e famiglie, per migliorare la qualità della vita lungo tutto il patient journey. Vogliamo guardare attraverso gli occhi dei nostri stakeholder e capire come, oltre ai farmaci, possiamo rispondere ai loro bisogni.

Chiesi si impegna a raggiungere il traguardo Net Zero entro il 2035. Quali sono i passi concreti previsti?

Davide Borrini: La strategia di Chiesi si fonda su un approccio science-based, perché se non si misura, non si può davvero migliorare. Il primo passo è stato dunque misurare in modo puntuale le nostre emissioni secondo lo standard internazionale GHG Protocol. Il secondo passo è stata la certificazione di queste emissioni da parte di un ente terzo, per garantire trasparenza e attendibilità. Monitoriamo tutte le emissioni, comprese quelle indirette che spesso vengono ignorate ma che rappresentano la quota più significativa.

Abbiamo poi aderito allo standard Net Zero Emissions, un obiettivo ambizioso che, a differenza della carbon neutrality, impone di concentrarsi sulla riduzione delle emissioni, non sulla compensazione. I nostri obiettivi sono certificati dalla SBTi (Science Based Targets Initiative), un organismo internazionale che verifica se gli obiettivi aziendali sono in linea con gli standard scientifici e con l’Accordo di Parigi del 2015. È un ulteriore elemento che dimostra la serietà del nostro impegno. Abbiamo quindi definito una strategia di riduzione con l’obiettivo di abattere del 90% le emissioni Scope 1 e Scope 2 entro il 2030 e le emissioni Scope 3 entro il 2035. Un esempio è il progetto Carbon Minimal Inhaler: investendo oltre 350 milioni di euro dal 2019, siamo impegnati a sviluppare un nuovo tipo di inalatore che sostituisce il gas propellente tradizionale con un’alternativa a basso impatto climalterante, riducendo del 90% l’impronta carbonica del prodotto. È una delle voci principali nel nostro bilancio delle emissioni e questa transizione graduale ha un forte impatto sulla strategia globale.

Ultimo ma non meno importante, la rendicontazione. Il Climate Transition Plan (giunto alla seconda edizione nel 2025) e il Rapporto di Sostenibilità sono strumenti fondamentali per condividere la nostra strategia all’esterno. Coinvolgiamo stakeholder e fornitori ma anche altre aziende, condividendo best practice, difficoltà e possibilità di miglioramento. Condividere il percorso è fondamentale per affrontare la sfida planetaria che ci troviamo davanti.

Uno dei punti di forza del vostro approccio alla sostenibilità è la centralità delle persone. Come si traduce nella pratica quotidiana?

Cecilia Plicco: Quando parliamo di persone in Chiesi ci riferiamo sia alle 7542 collaboratrici e collaboratori che lavorano all’interno dell’azienda, sia a coloro che vivono e lavorano nei territori in cui operiamo.

Rientriamo tra i 25 World’s Best Workplaces by Great Place to Work e Fortune e siamo la prima azienda italiana in assoluto a ricevere questo riconoscimento, nonché l’unica azienda farmaceutica europea presente in classifica. Periodicamente conduciamo analisi interne per monitorare il benessere aziendale, valutando fattori come inclusione, ascolto, fiducia nell’organizzazione e percezione generale del luogo di lavoro. Questi dati ci offrono un benchmark prezioso per confrontarci con altre aziende e individuare le aree su cui possiamo continuare a migliorare.

Sulla base dei feedback ricevuti, poi attiviamo azioni concrete. Nel 2024, ad esempio, in occasione del rinnovo del contratto integrativo aziendale, abbiamo introdotto per i collaboratori di diritto italiano (oltre 2200) miglioramenti in tema di congedi di maternità e paternità, estendendoli anche alle coppie omogenitoriali. L’azienda è infatti particolarmente attenta ai bisogni relativi a genitorialità, disabilità e caregiver, a cui sono stati aggiunti 20 giorni di congedo per supportare le esigenze familiari. Siamo inoltre impegnati a livello di gender equality: abbiamo obiettivi precisi di equa rappresentanza, a partire dai ruoli apicali e manageriali.Un elemento distintivo della nostra cultura aziendale è la nascita spontanea dei Chiesi Affinity Network, gruppi di persone che si attivano intorno a temi di diversità e inclusione che sentono particolarmente vicini. Oggi ne abbiamo 27 nel mondo. Per noi è un segnale importante: significa che l’impegno dell’azienda viene percepito, accolto e portato avanti dalle persone stesse. Significativo è anche il volontariato aziendale, che rappresenta un ponte diretto tra le persone di Chiesi e le comunità locali in cui operiamo. Ci permette di rafforzare il legame con il territorio e di intervenire in ambiti che ci stanno a cuore, come l’ambiente, l’inclusione e la lotta alla violenza di genere. Per chi partecipa, si genera un forte senso di appartenenza e orgoglio. Nel nuovo contratto integrativo, inoltre, viene riconosciuto anche il volontariato personale: chi svolge un certo numero di ore in attività volontarie personali ottiene un riconoscimento in termini di giorni di ferie aggiuntivi.

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