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L'INCREDIBILE STORIA DI PATENTANDO

INTERVISTA A OMAR FRIGERIO
A cura di Marta Bello
17 Ott 2024

MI RACCONTI UN PO’ CHI SEI E QUALE RUOLO RICOPRI PRESSO PATENTANDO?

Sono pilota, istruttore, collaudatore e project manager del gruppo Patentando, un’autoscuola un po’ particolare. Siamo l’unica scuola guida in Italia specializzata nella cura di ansia e attacchi di panico alla guida (amaxofobia) e nell’insegnamento a persone DSA e con disabilità. Lavoriamo molto con la GAB Therapy, oltre a preparare anche piloti professionisti e campioni del mondo (Ferrari, Europeo di Drift, Legends Car).
Adottiamo metodologie d’insegnamento specifiche e un approccio “emotivo” alla guida.

QUAL È STATA UNA DELLE VOSTRE ESPERIENZE PIÙ SIGNIFICATIVE?

Abbiamo preparato Daniele Cassioli, campione del mondo di sci nautico cieco, per farlo diventare pilota e ottenere un Guinness World Record.
Per capire come trasferirgli il know-how ho deciso di immedesimarmi in lui e ho vissuto una settimana da cieco 24/7, così ho capito cosa provano le persone cieche nel quotidiano.
Dopo nove mesi e mezzo di preparazione abbiamo stabilito un record, sebbene non certificato ufficialmente per ragioni economiche, ma con un enorme impatto mediatico e sociale (lo scopo era far capire che la disabilità può essere un punto di partenza e non un punto di arrivo). Questo ci ha portati a una missione di sensibilizzazione sulle disabilità: molte persone cieche hanno iniziato a cercarci per fare esperienze di guida “vere” e, avendo uno scopo sociale, abbiamo voluto mantenere queste “esperienze” gratuite per le persone disabili.

PORTATE AVANTI ANCHE MOLTI EVENTI E PROGETTI, GIUSTO?

Sì, molti. Uno degli eventi che ci ha dato grande soddisfazione è la giornata che abbiamo organizzato per far fare esperienze di guida alle persone cieche presso l’idroscalo di Milano. A un certo punto ho incrociato lo sguardo di un educatore (vedente), che accompagnava ragazzi e ragazze ciechi/e e ho provato a farlo guidare con gli occhi bendati. È rimasto sconvolto. Mi ha detto che per la prima volta in vita sua aveva capito cosa volesse dire essere cieco. Ha vissuto lo scompenso emotivo del non riuscire più a fare una cosa che probabilmente la mattina stessa aveva fatto in tutta serenità per venire all’evento, da lì ho capito che guidare al buio è un’esperienza forte e profonda che dovrebbero provare tutti e tutte.
Negli eventi che facciamo raccogliamo donazioni e offerte da devolvere all’associazione 2NOVE9 APS, l’unica riconosciuta dal Ministero a occuparsi delle vittime della strada e con cui collaboriamo anche portando la sicurezza stradale nelle scuole; oppure a Make-A-Wish Italia, che si occupa di bambini e bambine con gravi patologie.
Sempre all’idroscalo, abbiamo svolto un evento in cui abbiamo fatto guidare un giornalista paralizzato dalla testa in giù (a causa di un incidente in moto) per cui siamo riusciti a comprare un’auto multiadattata grazie ad alcuni sponsor. Mi è capitato anche di far guidare un atleta paralimpico senza braccia e senza gambe.
Lavoriamo molto anche con le aziende perché sono esperienze utilissime per fare team building significativi che rafforzano e valorizzano le persone.
Poi c’è anche il nostro progetto “Emozioni al buio”, nato casualmente grazie all’acquisto di un rimorchio completamente oscurato per poter fare esperienze al Buio, che usiamo per gli “aperitivi al buio”, ma anche le “merende al buio” e le “fiabe in 3D” per i bambini e le bambine degli asili e delle elementari; sono delle esperienze davvero significative perché lavoriamo sul pregiudizio visivo e azzeriamo completamente il fenomeno del Bullismo.
E proprio il fatto di mettere i ragazzi e le ragazze nella stessa “difficoltà” momentanea, ci permette di ottenere ottimi risultati contro il bullismo che durano nel tempo. Uscire dalla propria zona di comfort permette alle persone di scoprire le proprie potenzialità e attingere alle proprie scorte emotive, che sono sempre molto più grandi di ciò che pensiamo.

COS’È LA GAB THERAPY?

L’acronimo di GAB deriva proprio da “guida al buio” e ci permette di lavorare sull’aspetto emotivo. Ad oggi siamo solo quattro istruttori in tutto il mondo a essere specializzati e certificati, in quanto è molto difficile ottenere la certificazione di Trainer Emozionale.
Come funziona? Alle persone vedenti vengono fatte fare delle attività specifiche, spesso utilizzando il buio, privandole temporaneamente del senso principale che è la vista, facendogli vivere così un’esperienza unica e diversa.
Abbiamo moltissima richiesta e questo ci permette di raccogliere fondi (ad esempio, spesso è un’esperienza che viene regalata).
Abbiamo vinto il primo premio della Regione Lombardia per l’innovazione grazie ai risultati ottenuti. AIFOS, la più grande associazione in Italia che si occupa della sicurezza sul lavoro, ha realizzato una pubblicazione scientifica sul metodo della GAB Therapy in cui spiega come funziona ed è visibile sul nostro sito www.gabtherapy.com.
Ho anche scritto un libro sulla Guida al Buio disponibile su Amazon in cui ho raccontato tutto, e anche i proventi della vendita del libro vanno in beneficenza!

COME FAI A CUCIRE ADDOSSO L’INSEGNAMENTO ADATTO A OGNI SINGOLA PERSONA?

Sicuramente ci sono anni di esperienza e tantissimi studi alle spalle. Guidare non significa solo imparare a muovere il volante, bensì capire quando e come farlo, avere la serenità mentale e la calma emotiva per farlo.
La maggior parte degli istruttori e delle istruttrici prepara le persone all’esame di guida e non a guidare davvero, che sono due cose ben diverse.
Infatti, quando una persona arriva a scuola guida, faccio un’anamnesi facendomi raccontare un po’ le esperienze della sua vita. Da lì inizia una parte oggettiva di tecnica, e quella più importante, soggettiva, tarata sulla singola persona.
La macchina, in realtà, è solo una metafora.

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