
DONNEXSTRADA: LIBERE E NON CORAGGIOSE
TI VA DI RACCONTARMI UN PO’ COME NASCE IL PROGETTO DI DONNEXSTRADA E COSA FATE?
Sì, a marzo 2021 ho scoperto della morte di Sarah Everard, rapita, stuprata e uccisa a Londra, mentre tornava a casa alle nove di sera. Lì ho capito che le donne potevano morire in strada.
Ho fatto una “call to action” su Instagram, a cui ho ricevuto tantissime risposte, per cui mi sono resa conto della necessità e dell’urgenza di fare qualcosa. Pochi mesi dopo, a giugno 2021, è nata l’associazione DonnexStrada e abbiamo subito iniziato a lavorare su dei progetti concreti, alcuni che potessero aiutare le persone nell’immediato e altri a lungo termine, che potessero sensibilizzare e formare, attraverso un lavoro più profondo, sulla cultura delle persone.
La nostra idea è sempre stata principalmente quella di attivare lɜ singolɜ cittadinɜ comunɜ che spesso vorrebbero intervenire ma non sanno cosa fare.
Abbiamo creato vari progetti: i Punti Viola, i nostri quattro sportelli di supporto (psicologico, legale, ginecologico e nutrizionale), un progetto per le scuole, l’iniziativa dei Safe Taxi – che sta per partire - e un seminario a 360° con una prospettiva più olistica sul benessere della persona.
Gli effetti psicologici su una donna che subisce violenza o che viene aggredita in strada sono devastanti e durano molti anni, per questo crediamo che l’aspetto più importante sia creare una rete di supporto e solidarietà, fatta di persone allineate in termini di valori.
Ad esempio, tuttɜ lɜ nostrɜ ginecologɜ sono a favore della legge 194 e tuttɜ lɜ nostrɜ nutrizionistɜ sono specializzatɜ in Dca.
MI RACCONTI UN PO’ DEI PUNTI VIOLA? PERCHÉ SONO IMPORTANTI?
Ad oggi i Punti Viola costituiscono il progetto maggiore e ce ne sono più di 150 in tutta Italia. Sono luoghi sicuri, posti di riferimento sul territorio, cioè gli esercizi commerciali dove il personale è sensibilizzato e formato contro la violenza di genere e per la sicurezza in strada delle persone.
Quando abbiamo dei fondi (magari tramite donazioni) offriamo gratuitamente la formazione aɜ commercianti, altrimenti sono loro stessɜ che offrono un contributo minimo, perché non dimentichiamo il diritto al lavoro deɜ professionistɜ che svolgono la formazione.
Il sostegno economico privato è fondamentale perché più rapido e consistente rispetto ai fondi statali, che sono pochi e legati alla propaganda politica. Servirebbe un programma ben strutturato, fatto e sostenuto in maniera sistemica da parte dello Stato.
CHE BELLO, QUANTI PROGETTI! L’IDEA DI FARE LE DIRETTE PER ACCOMPAGNARE LE DONNE A CASA QUANDO E COM’È NATA? RICEVETE MOLTE RICHIESTE?
L’idea delle videochiamate e dirette su Instagram è nata subito. Dopo aver verificato con un’avvocata penalista la valenza legale delle videochiamate registrate, io e le altre fondatrici ci siamo rese conto che dovevamo aprire entrambe: una Non-Profit per la sensibilizzazione e formazione, e una start-up per sviluppare un’app tecnologica e innovativa.
Così è nata l’app VIOLA, con cui offriamo un servizio H24 retto da supporters e volontarɜ da tutto il mondo (ad oggi più di 160) che accompagnano chiunque abbia paura in strada. Ad oggi copriamo quattro lingue (inglese, tedesco, francese e italiano) e sei paesi (Italia, Svizzera, Austria, Germania, Francia e Belgio). Non vediamo l’ora di ampliare la disponibilità! Attualmente è accessibile solo per maggiorenni, per questioni legali, ma stiamo cercando di renderla fruibile dai 14 anni in su.
Abbiamo fatto più di 2.500 videochiamate, non notiamo differenze tra regioni, città, piccoli paesi né differenze di età, ci chiama un po’ chiunque: chi deve rientrare a casa di sera, chi magari si convince a prenotare quel treno perché sa che c’è VIOLA; quindi, in qualche modo agiamo sul comportamento e le abitudini delle persone.
HO LETTO CHE UNO DEI MOTTI CHE AVETE FATTO VOSTRI È “LIBERA E NON CORAGGIOSA”…
Sì! Il nostro primo motto fu “Tornare a casa e non essere ammazzata”. Vogliamo normalizzare la libertà delle donne senza la necessità di essere definite coraggiose per fare cose comuni, come viaggiare da sole.
Se grazie a VIOLA una donna decide di uscire invece di rimanere a casa, significa che stiamo veramente influenzando la sua quotidianità, stiamo andando ad agire sulla libertà, che ovviamente è contrattata dalla sicurezza.
È essenziale coinvolgere gli uomini nel cambiamento, affrontando la radice del problema. L’obiettivo è quello di creare un dialogo molto più aperto, fermo e costante con il maschile.
COME STAI VIVENDO IL VOSTRO PERCORSO E COME GUARDI AL FUTURO?
Con DonnexStrada abbiamo una struttura solida per il futuro. Stessa cosa con VIOLA, anche se è più complessa.
I momenti tra noi cinque del direttivo sono bellissimi, abbiamo instaurato un legame molto forte e poi ci sono tantissime persone che ci ringraziano quotidianamente, la loro gratitudine ci fa capire che stiamo facendo qualcosa di buono.
C’è una bella energia e c’è tanta speranza. Stiamo facendo un percorso, che non deve essere necessariamente brutto per la tematica, ma bello perché porta all’emancipazione.