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COOP, OLTRE LA SPESA

Impegno, prodotti e campagne testimoniano come l’azienda sia a favore, da sempre, dei diritti dei lavoratorɜ, dei consumatorɜ e dell’ambiente. L’intervista alla Presidente Maura Latini
A cura di Michela Offredi
18 Ott 2024

LA COOP NACQUE CON L’ESIGENZA DI MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA DELLE PERSONE, DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI. QUELLA VOLONTÀ È RIMASTA VIVA?
Sì, anche se è stata capace di adattarsi ai tempi. In Italia, il grande salto di qualità, avvenne nel primo Dopoguerra. Le cooperative si rinnovarono e attivarono i primi prodotti a marchio Coop che, nonostante il continuo aggiornamento, continuano a testimoniare il nostro impegno a favore dell’ambiente e di un prezzo giusto. Già negli Anni ’60-70 si è iniziato a pensare ai prodotti a marchio Coop con il «principio di precauzione», riflettendo cioè sulle opportunità e sui rischi che si potevano incontrare nella loro formulazione. Il tutto in stretta collaborazione con le Università e gli Istituti di ricerca. Questo, ad esempio, portò Coop, ben 30 anni fa, a decidere di abolire i coloranti artificiali. Solo diversi anni dopo, il Legislatore seguì la nostra strada.

ANCHE SOLO VISITANDO IL VOSTRO SITO SI PERCEPISCE QUANTO IL VOSTRO IMPEGNO VADA «OLTRE LA SPESA». SIETE ATTIV3 E IN TANTISSIMI SETTORI MA, CITO SEMPRE IL VOSTRO SITO, SIETE «DALLA PARTE DEI DIRITTI, SEMPRE».
I diritti sono un elemento importante, che non può essere celato dietro il semplice prodotto, dietro al business. Dal 1998 Coop è certificata SA8000. Siamo stati la prima azienda in Europa e la sesta nel mondo. E questa nostra scelta è diventata un’attenzione condivisa con i fornitorɜ del marchio Coop. Questo si è tradotto in un miglioramento dei prodotti, ma ci siamo trovatɜ anche a insegnare un modo di operare diverso. Lavorando soprattutto con le piccole-medie imprese italiane, ha contribuito a migliorare lo standard del tessuto produttivo del nostro Paese. Parlando invece delle produzioni agricole, un settore molto a rischio in tal senso, alcuni anni fa abbiamo deciso di stilare un capitolato etico da sottoporre a tuttɜ ɜ fornitorɜ. Non facciamo controlli, ma è un punto di partenza. Rimanda un segnale forte nei confronti dei diritti deɜ lavoratorɜ. Purtroppo, come testimonia la cronaca, restano un tema urgente, attuale.

QUALCHE SETTIMANA FA, DOPO LA MORTE DI SATNAM SINGH, AVETE LANCIATO UNA CAMPAGNA CHE RICORDAVA CHE «PER COMBATTERE UN SISTEMA DI PROFITTO A TUTTI I COSTI» È NECESSARIO AGIRE TUTT3 INSIEME. MI HA GIÀ ANTICIPATO COSA FA COOP. CHE POTERE HANNO I CONSUMATORI E LE CONSUMATRICI?
I consumatori e le consumatrici avrebbero un ruolo importante in una società di mercato come la nostra. Ma, per poter scegliere, servono la consapevolezza e le informazioni, che a volte non sono semplici da trovare. Poi va detto che, negli ultimi anni, molte famiglie si sono impoverite. Il prezzo basso, che è sempre stato un punto di attenzione, è diventato ancora più importante. Quindi torno a quel lavoro di squadra a cui facevamo riferimento con la campagna. Bisogna operare tuttɜ insieme perché drammi come quello di Satnam Singh non si verifichino più, affinché la filiale produttiva diventi ancora più efficace ed efficiente, per recuperare risorse economiche da mettere a disposizione sia dei lavoratorɜ delle filiali agricole ma anche del prezzo di vendita deɜ consumatorɜ finali. È giusto che qualunque famiglia e persona possa acquistare un prodotto sano, sicuro e buono a un pezzo accessibile. Dobbiamo stringerci per conquistare tuttɜ insieme questo prezzo giusto. È un processo complesso. Ed è per questo che le istituzioni sono fondamentali.

OLTRE ALLE AZIONI NELLE FILIERE DEI PRODOTTI A MARCHIO, FATE DELLE VERE E PROPRIE CAMPAGNE DI ATTIVISMO CIVICO. PARLEREI DI UNA DELLE ULTIME. AVETE RACCOLTO QUASI 112 MILA CARTOLINE PER DIRE NO ALLE GRAVI VIOLAZIONI DEI DIRITTI IN IRAN. PERCHÉ FOCALIZZARSI SU UN TEMA CHE SEMBRA COSÌ DISTANTE?
Perché i diritti, purtroppo, sono a rischio su tanti fronti e in molti luoghi nel mondo. L’Iran, dopo l’iniziale attenzione mediatica, è stato dimenticato. Alcune giovani attiviste iraniane ci hanno chiesto di non far scendere il buio su ciò che stava accadendo. Ci abbiamo provato. Ecco perché le cartoline, ecco perché, a un anno dalla morte di Mahsa Amini, abbiamo cercato di consegnarle all’ambasciata iraniana a Roma. È stato un tentativo per tenere accesa la luce su una conquista, quella dei diritti, che deve sempre essere perseguita, vicino e lontano a noi.

COME STA ANDANDO LA PETIZIONE CONTRO L’IVA AL 10% SUGLI ASSORBENTI?
A oggi (luglio, ndr) abbiamo raccolto 772 mila firme. È un numero importante, che testimonia come sia un diritto sentito. Quello dell’Iva sugli assorbenti è un errore di valutazione ancor prima di essere un’ingiustizia. Se l’Iva su beni di prima necessità è al 4%, non si capisce perché non lo debba essere per gli assorbenti. Abbiamo sostenuto la raccolta firme partita dal collettivo Onda Rosa e, al momento opportuno, ci piacerebbe consegnare al Governo le firme raccolte. Per noi, questa campagna, è stata anche l’occasione per parlare delle donne, del loro corpo, della loro salute, argomenti che a volte, purtroppo, sono ancora relegati a un mondo tutto femminile.

A NOVEMBRE DELLO SCORSO ANNO, AVETE PORTATO SUGLI SCAFFALI CONFEZIONI DI BISCOTTI CON UN QR CODE. RIMANDAVA A UN PODCAST CHE RACCONTAVA SETTE STORIE DI DONNE CHE HANNO DENUNCIATO LE VIOLENZE SUBITE. NON PROPRIO, E LO DICO CON IRONIA, PER UNA COLAZIONE ALLEGRA E SERENA…
La violenza contro le donne spesso è nascosta nelle e dalle mura domestiche. E allora abbiamo pensato di entrare con i nostri prodotti quotidiani, quelli a marchio Coop, che hanno l’ambizione di essere buoni, sani e rispettosi. Abbiamo iniziato con quattro tipi biscotti, «vestiti» di bianco. C’era solo un QR code. Ma dietro, dove ci sono le informazioni nutrizionali, c’era un richiamo al 1522 (il servizio pubblico, promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza, ndr). Il numero è stato inserito non solo su quei biscotti ma su oltre 500 prodotti a marchio Coop, che sono tuttora presenti sui nostri scaffali. Sappiamo che le donne sono le prime a leggere le informazioni nutrizionali. È stato un veicolo efficace. L’associazione Differenza Donna ci dice che, quando facciamo iniziative di questo genere, le telefonate subiscono delle impennate molto rivelanti. Bisogna trovare modi inediti, e forse più rassicuranti, per parlare a queste donne che sono chiuse nella loro solitudine, nella paura e nel dolore.

ABBIAMO PARLATO DI DIVERSE CAMPAGNE A FAVORE DEI DIRITTI UMANI MA SIETE MOLTO ATTIV3 ANCHE SUL FRONTE AMBIENTALE…
Il tema dei diritti umani è fondamentale se si vuole parlare di sostenibilità. Il tema ambientale è molto rilevante ma devono procedere di pari passo. Da tempo ci preoccupiamo del riscaldamento globale e della riduzione dell’anidride carbonica. Con ɜ nostrɜ fornitorɜ di prodotti a marchio Coop lo facciamo da quando lanciammo «Coop for Kyoto», un’iniziativa verso i fornitorɜ che potevano iscriversi al nostro protocollo volto a migliorare l’impronta ambientale. Abbiamo fatto compagne contro la deforestazione e ci siamo impegnatɜ in attività di piantumazione. Quest’anno abbiamo lanciato «Foresta blu», un progetto per «riforestare» e tutelare tratti di praterie di Posidonia lungo le coste italiane. È un progetto articolato, che portiamo avanti con la collaborazione dell’Università di Genova e quella di Bari, e con la partecipazione delle giovani generazioni.

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