Angelini Industries: la sostenibilità al centro della strategia industriale

A cura di Isabella De Silvestro
12 Giu 2025

Angelini Industries integra sostenibilità, innovazione e impatto sociale nel suo modello d’impresa, facendo della cura – delle persone e del Pianeta – un faro della sua strategia industriale.

C’è un filo rosso che attraversa l’intera storia di Angelini Industries, gruppo industriale italiano con oltre un secolo di vita: la cura. Una parola semplice, eppure densa di significato, che il gruppo ha trasformato in purpose — unwavering care — per guidare le proprie scelte in materia di innovazione, sostenibilità ambientale e impatto sociale.

Nata da un laboratorio chimico nelle Marche all’inizio del Novecento, Angelini Industries è oggi una realtà altamente diversificata che opera nei settori della salute, della tecnologia industriale e nel largo consumo. In ciascuno di questi, la sostenibilità è stata integrata nel cuore del business, non come un adempimento normativo, ma come motore trasformativo. Lo spiega Isabella Falautano, Group Chief Sustainability Officer di Angelini Industries, che racconta come la strategia di sostenibilità sia stata costruita su radici storiche, visione del futuro di lungo periodo e co-principi trasversali.

Un gruppo nativamente sostenibile

L’imprenditorialità di Angelini ha da sempre avuto una forte vocazione sociale: «L’unica ragion d’essere di un imprenditore è creare altre fonti di lavoro», recita la targa storica affissa nello stabilimento di Ancona. Oggi questa eredità si rinnova attraverso una strategia ESG che si fonda su elementi di sostenibilità comuni a tutto il Gruppo, mantenendo e valorizzando allo stesso tempo le specificità di ogni singola società. La struttura è quella di cerchi concentrici: al centro ci sono le persone — dipendenti e collaboratrici e collaboratori — attorno a cui si sviluppano l’impatto sulle comunità, sugli ecosistemi e infine sul Pianeta. La Strategia ESG sviluppata dal Gruppo Angelini punta su semplicità, chiarezza e rendicontazione concreta in relazione ai 14 target definiti.

Salute e inclusione: dalla ricerca alla lotta allo stigma

Nel settore salute, il Gruppo è presente con Angelini Pharma, azienda internazionale che ricerca, sviluppa e commercializza soluzioni terapeutiche nelle aree della Specialty & Primary Care, Consumer
Healthcare e Brain Health. Nell’ambito della salute del cervello, Angelini Pharma porta avanti da anni una lotta allo stigma che circonda i disturbi della mente e che riguarda – ancora – moltissime persone, in forme e intensità diverse e impedisce a milioni di persone di accedere alle cure. Tra i progetti messi in campo vi è Headway, una piattaforma multidisciplinare e multistakeholder di riflessione strategica, analisi e condivisione di best practice, sviluppata in partnership con il think tank The European House – Ambrosetti a partire dal 2017. È un progetto che fornisce un quadro multidimensionale dei bisogni di salute del cervello (inclusa salute mentale) nei Paesi europei (UE-27 + Regno Unito) con l’obiettivo di identificare i punti di forza e di debolezza dei sistemi sanitari e sociali per la gestione dei disturbi mentali e neurologici in Europa, in modo da diffondere le best practice e migliorare la qualità della vita e l’inclusione sociale delle persone con patologie. Sempre all’interno del settore di business Salute, Angelini Industries opera con Angelini Ventures nel campo degli investimenti in startup altamente innovative che sviluppano soluzioni e idee d’avanguardia nel settore del Biotech e della Digital Health. La società di Corporate Venture Capital del Gruppo Angelini Ventures adotta un framework ESG a supporto della propria strategia di investimento che consente di quantificare il ritorno in termini di salute e benefici socioeconomici a fronte degli investimenti fatti.

Transizione ecologica e innovazione industriale

Sul fronte ambientale, Angelini Industries ha comple-
tato la prima misurazione della carbon footprint dell’intero gruppo, dalle cantine vitivinicole alle tecnologie industriali, e sta finalizzando i piani di transizione per allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. In quest’ottica Angelini Pharma ha già approvato investimenti, ad esempio, per la riduzione di emissioni dirette e indirette legate all’acquisto di energia elettrica del 42% al 2030. L’approccio è quello dell’integrazione: ogni miglioramento tecnologico, come l’efficientamento degli impianti o il redesign delle linee produttive, viene progettato per coniugare competitività e sostenibilità. Altro esempio è Green Packt, iniziativa di Angelini Technologies per ridurre l’uso di materiali e packaging già in fase di progettazione delle macchine industriali. Lo stesso vale nel settore vinicolo, in cui il Gruppo è presente con Angelini Wines&Estate con oltre 500 ettari di vigneti e sei cantine (tra cui Bertani e Fazi Battaglia), dove sono in corso progetti legati alla biodiversità e alla rigenerazione del suolo.

Obiettivi concreti e responsabilità diffusa

Angelini Industries ha scelto obiettivi selezionati, chiari e misurabili su cui rendicontare ogni anno. Tra questi: un tasso di engagement dei dipendenti pari o superiore a 75/100 nei sondaggi periodici, l’ambizione a zero infortuni gravi sul lavoro, ore di formazione annue sopra la media europea. L’impegno è anche di abilitare la sostenibilità lungo tutta la filiera, aiutando i fornitori più piccoli a compiere la transizione verde.

Il gruppo ha inoltre ottenuto per Angelini Pharma la certificazione UNI/PdR 125 sulla parità di genere e sta estendendo il percorso alle altre società controllate. Tra gli obiettivi al 2025 figurano il rafforzamento del volontariato aziendale e la promozione di pratiche di procurement responsabile. A testimonianza concreta di questo impegno, anche la sede romana Casa Angelini — certificata LEED Platinum — incarna questa visione: radici profonde e slancio verso il futuro, in un vecchio spazio trasformato in un luogo di innovazione e sostenibilità per la citta di Roma.

In un’epoca in cui la sostenibilità rischia di diventare retorica, il gruppo sceglie di walk the talk, fare ciò che si dice e dire ciò che si fa. E nel farlo, ribadisce che prendersi cura – delle persone, dei territori, del Pianeta – è ancora oggi la più concreta delle strategie industriali.

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