Futurigenerazioni

Y generation

1980 - 1996
A cura di Francesca Lai
21 Ago 2023

Angelica Siciliani Fendi alias Angie Tutorials, vive a metà tra due generazioni: Millennial e Z. Creator determinata e resiliente, è simbolo di una generazione che ha dovuto imparare a reinventarsi. Su TikTok ha trovato la dimensione ideale per esprimere la sua grande creatività.

Angelica, a 17 anni ti trasferisci a Londra e poi ti laurei al King’s College London. Dopo aver lavorato nel marketing team di Estée Lauder e Firmenich – e aver affrontato le gioie e i dolori di questo mondo – torni in Italia. La tua storia è emblema della generazione a cui appartieni. Qual è la cifra distintiva di chi vive a metà tra Gen Y e Gen Z?

Essere sé stessi. Abbiamo capito che ogni sfaccettatura della nostra identità deve essere salvaguardata. Cosa pensiamo, chi amiamo, in cosa crediamo: tutto ciò che compone il nostro “Io” va protetto e manifestato liberamente. Siamo consapevoli della bellezza della diversità e del diritto di non omologarsi alla massa. Per questo veniamo elogiot* e criticat* al tempo stesso. Pensiamo a tutto il percorso fatto per garantire un’equa rappresentazione femminile nei vertici delle Istituzioni e Organizzazioni. Quanti inutili dibattiti! Questo perché, anche comprensibilmente, le persone hanno paura del cambiamento.

La tua generazione ha scardinato una volta per tutte il tabù della fragilità? Ora è permesso a donne e uomini mostrarsi fragili?

Secondo me sì. Abbiamo fatto nostra la libertà di esprimere chi siamo, incluso l’essere fragili. Anche nelle famiglie, tra figli* e genitori, si parla molto di più. È cambiato l’approccio ai problemi, si può dichiarare di stare facendo un percorso di cura psicologica o psichiatrica senza avere paura di essere negativamente giudicati per questo.

Parliamo di tecnologia, la tua grande passione. Che cosa pensi dell’intelligenza artificiale?

Recentemente ho iniziato a parlare di AI su TikTok, attraverso un tutorial. Ho analizzato delle app che l’hanno integrata, come diversi siti internet, molto diffusi. Quando ho provato a intavolare un confronto sul tema nella community di TikTok ho subito notato un dibattito acceso e fortemente polarizzato. In generale, l’opinione di chi stimo è orientata in questo senso: non sarà l’intelligenza artificiale ad avere il sopravvento sull’uomo, ma saranno i/le migliori marketers a imparare a utilizzare le proprietà meravigliose dell’AI nel proprio lavoro.

La tua storia personale e professionale ha una particolarità: ad un certo punto vieni lasciata a casa dall’azienda per cui lavoravi. In quel momento come percepivi il tuo futuro?

Mi sembrava di non riuscire a visualizzarlo. L’entrata nel mondo del lavoro è stata per me brutale, come scrivo nel mio libro Created to create (2023, Fabbri Editore). Un graduate scheme molto prestigioso, a cui ero stata ammessa, era stato cancellato a causa della pandemia. Non avevo un “piano B” e avevo perso la mia grande opportunità. Non dormivo la notte per cercare lavoro, mi sentivo una fallita. Rispetto alla generazione dei nostri genitori, per cui l’accesso al mondo del lavoro era un fatto immediato, noi dobbiamo fare i conti con la pazienza e l’attesa. In quel momento buio, non avrei mai pensato di avere un business tutto mio, come invece è accaduto. Alla fine, dopo tanta fatica, le opportunità arrivano a quell* che mettono impegno in ciò che fanno.

Che ruolo avrà la tecnologia nel futuro?

Per rispondere a questa domanda bisogna cambiare punto di vista. Non è la tecnologia a fare la differenza, ma come noi la utilizzeremo. Essa non deve essere un brutto mostro incontrollabile ma uno strumento a nostra disposizione per fare del bene, per creare energie sostenibili, per ridurre il divario educativo, per includere. Pensiamo a TikTok, noi creator siamo in grado di avviare un business con un telefono, un piccolo oggetto: è incredibile! È bellissimo. Con la tecnologia l’Uomo può autodeterminarsi.

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