VIA DE CASTILLIA, 20
di Roberta Artuso
Brand Empowerment Coordinator @Fastweb, Board
Member dell’OBE Academy
Esistono alcuni indirizzi e numeri civici che fanno parte della nostra vita, ci abitiamo per un periodo, ci lavoriamo per anni, diventano alleati preziosi per password non troppo sicure dei nostri tablet. Oppure diventano modi di dire.
Via De Castillia 20 è questo, è un indirizzo che difficilmente cancellerò dalla lista dei preferiti. Qui è nato un progetto che nel corso del 2021 ha reso certamente ancora più piena l’attesa che prendesse vita una dichiarazione importante, il nostro impegno per la comunità el cuore del vivace e moderno quartiere milanese Isola, da fine ottobre 2021 si staglia il colorato “Close the Gap, Open Your Future”: l’opera realizzata dall’artista Rosk, ispirato da Fastweb.
Il progetto ha avuto una lunga gestazione, innumerevoli riunioni, varianti, ritocchi e sfumature. Ma alla fine è lì, e vi rimarrà sicuramente fno a dicembre 2022. Nata da un’attenta osservazione del territorio e certa di voler stringere ancor più un legame oramai indissolubile con la città di Milano, l’opera è diventata icona della nostra storia aziendale, primo vero progetto di Brand Purpose.
Abbiamo messo qui, ‘a colori su bianco’ la nostra volontà di ricoprire un ruolo attivo tra le realtà italiane più impegnate nella promozione di un futuro sempre più inclusivo, e il desiderio di donare alla città di Milano un’opera che parla di valori e impegno sociale. Il concept che ispira l’opera vuol mettere in scena un paradosso: due bambini, ritratti mentre cercano di colmare il divario che li tiene distanti, spingono letteralmente l’uno verso l’altro due muri, i due estremi dell’installazione, nella
volontà utopica di rendere accessibile a tutti il Futuro.
Quindi, Utopia nell’accezione positiva e concreta del termine: infatti, Marzia Tomasin ha ben raccontato nel podcast di Utopia Impresa proprio le storie delle principali imprese italiane (una per ciascuna lettera dell’alfabeto, tra cui Fastweb, le troviamo raccontate nel bel libro di Francesco
Morace ‘l’Alfabeto della Rinascita’, ed. Egea) che stanno mettendo tutte se stesse al fne di trovare la giusta ricetta per uscire da questo periodo di crisi.
Fin dalle prime righe del documento che ha dato origine all’opera, abbiamo voluto che il murale si annoverasse tra i branded enterteinment. Perché un progetto di comunicazione di questo tipo vuol essere chiaro fn dalla genesi, fin dagli obiettivi: vogliamo coinvolgere ed emozionare le persone con un’interpretazione artistica che sia site-specific.
Un muro che gioca, dunque, con spazio e contesto, ampliando l’effcacia del messaggio dell’opera: oggi più chemai è necessario impegnarsi in prima persona per colmare il divario – non solo digitale – esistente, e consentire a tutti l’accesso ad una società più equa, inclusiva e sostenibile. Incui ciascuno possa disporre delle medesime possibilità e lo stesso diritto al futuro.
Il cuore del messaggio dell’opera, ‘Chiudere il gap’, signifca compiere un passo concreto verso il raggiungimento di ogni forma di inclusione. Il messaggio vive, contestualmente, anche online: inquadrando con lo smartphone il QR code dipinto sul muro, si viene infatti reindirizzati su openyourfuture.it, la piattaforma digitale che racconta l’opera, dà voce all’artista e a chi ha creduto fortemente in questo progetto.
Inclusività, creatività e sostenibilità: parte integrante dell’opera è infatti l’utilizzo della tecnologia Airlite©, che si applica come una pittura. L’opera è destinata a eliminare – trasformandoli in sali inerti – 30,80 g di NOx al giorno (equivalente alle emissioni prodotte da 42,8 auto benzina Euro 6 al giorno). Quasi a dire che 200 metri quadrati di murales dipinto con Airlite depurano come altrettanti mq di foresta.
Un’opera che parla dunque di futuro, in quale accezione?
“Un futuro che ogni giorno ci impegniamo a costruire portando avanti una trasformazione digitale che va oltre la tecnologia per colmare i divari di possibilità, di competenze professionali e di genere, per un mondo più inclusivo e sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale” ha dichiarato il nostro amministratore delegato Alberto Calcagno.