UN’AMBIZIONE MULTIETNICA E MULTICULTURALE
Diverse esperienze, un unico obiettivo: abbattere le barriere per ampliare le prospettive
Un gruppo sinergico e coeso, nato con l’obiettivo di mettere in luce e valorizzare ogni genere di differenza, nella convinzione che, proprio attraverso la diversificazione, – di provenienza etnica, di pensiero, di esperienze vissute, di formazione accademica e di background sociale, economico e culturale – sia possibile sviluppare quell’approccio critico in grado di generare idee innovative e rendere un’organizzazione resiliente e di successo. È questa, in sintesi, la definizione più calzante per descrivere l’attività di REACH, uno dei gruppi di Diversity & Inclusion dello studio legale internazionale Clifford Chance. Già nell’acronimo, che sta per Race Equality And Celebrating Heritage, sono racchiusi valori e perimetro di azione del gruppo che agisce a livello europeo attraverso una fitta rete di rappresentanze locali nei singoli paesi.
Ed è proprio la sede italiana dello studio a vantare il primato di possedere il maggior numero di affiliati: una compagine che, fedele alla propria missione, si dimostra estremamente varia per età, genere, competenze professionali e provenienza geografica. Il gruppo in Italia è guidato da Gioacchino Foti, socio del dipartimento Global Financial Markets, e gode di un’identità tutta sua, ispirata alle specificità del tessuto socioeconomico tipico dei contesti lavorativi nostrani. Se forse è ancora troppo presto, infatti, per scorgere una significati va multietnicità tra le fila di professionisti che popolano le nostre multinazionali, non è mai troppo tardi per guardare con occhio critico ad alcuni aspetti, ancora un pò trascurati, come la diversa provenienza geografica all’interno del territo rio nazionale, il background accademico e socioeconomico, nonché le esperienze personali di professionisti che lavorano in un’organizzazione complessa come quella di uno studio legale internazionale.
«Guardando ai profili dei ragazzi che solitamente mostrano interesse per la nostra realtà, ci siamo resi conto di alcune costanti e di una generale omogeneità nei curricula formativi che arrivavano» – dichiara Gioacchino. «Infatti, mentre ogni
giorno potevamo contare su centinaia di candidature provenienti dalle più prestigiose e note Università italiane (spesso private), abbiamo ben presto preso atto di come altre realtà, altrettanto eccellenti, ma più piccole e meno conosciute e organizzate, fossero del tutto assenti dai nostri radar.
Da qui la netta sensazione che ci stessimo precludendo la possibilità di ampliare ulteriormente il nostro target e di raggiungere una rosa di talenti potenzialmente ancora più ampia».
È da queste premesse, dunque, che si fonda Il piano di azione di REACH Italia, che vede nella costante ricerca dell'ampliamento e della diversificazione del background etnico, accademico e socioeconomico dei propri profes sionisti il primo passo verso la creazione di un ambiente di lavoro che sia effettivamente il più vario e multiculturale possibile.
Tante le iniziative portate avanti fino ad oggi: dalla creazione del format “Nice to REACH you”, ciclo di eventi conoscitivi e di orientamento con Università di eccellenza sparse su tutto il territorio nazionale, all’emissione di un bando europeo per tre borse di studio finalizzate a supportare il percorso formativo di studenti con diverso background etnico, economico, culturale o sociale, interessati a intraprendere una carriera legale in un contesto internazionale, nonché, nell’immediato futuro, a un progetto per farsi conoscere nelle scuole in particolare quelle collocate in contesti più svantaggiati e affiancare agli studenti un tutor che li segua durante il percorso di studi universitari.
«REACH è un progetto molto stimolante e direi quasi uni co nel suo genere, soprattutto in Italia» racconta Preshan Hettiarachchige, giovane praticante unitosi recentemente al gruppo.
Nato in Italia da genitori originari dello Sri Lanka, è abituato al confronto con la multiculturalità fin dagli albori della sua formazione scolastica, che ha visto un’alternanza tra scuola inglese e italiana. «Ho aderito con entusiasmo a REACH, avvertendo nel gruppo la volontà di portare avanti azioni con crete: non si tratta solo di una dichiarazione di intenti, ma di un progetto ben strutturato che mira, nel suo piccolo, a imprimere un cambiamento significativo nel mondo del lavoro e nella società» continua. «È proprio grazie a iniziative come questa che le organizzazioni si stanno man mano dotando degli strumenti necessari per attrarre e valorizzare un panel di talenti sempre più variegato, con tutti i benefici che ne derivano in termini di innovazione e crescita del business».
Un’opinione condivisa anche da Francesca Tambato, legal secretary e attivissima componente del gruppo fin dalla sua costituzione. Nata a Padova da genitori originari di Catanzaro, dove torna per portare a termine gli studi in giurisprudenza, decide poi di volare a Londra, per toccare con mano il valore dell’interculturalità lavorando come praticante in una piccola law firm, un microcosmo popolato da ragazzi francesi, cinesi, indiani, malesi, oltre che da una minoranza inglese. «Un’esperienza molto formativa» dichiara Francesca, «Per quanto diversi, per background e origini, eravamo tutti accomunati da entusiasmo e passione per il diritto e le discipline comparatistiche».
Tornata a Milano, scopre le molteplici opportunità offerte da gli studi internazionali. «Il problema è che, molto spesso, gli studenti delle facoltà di giurisprudenza al sud non conoscono nemmeno l’esistenza di questi studi. Per questo, ho creduto fin da subito nel progetto di REACH e partecipato con entusiasmo alla stesura del bando per le borse di studio, con l’auspicio che iniziative di questo tipo possano essere un amplificatore di possibilità, anche per chi, provenendo da conte sti più svantaggiati creda erroneamente di non poter sognare in grande». Un’affermazione che rispecchia perfettamente l'essenza del gruppo REACH: se c’è il talento, non ci sono limiti a quello che si può fare.