UN RECRUITING DAY PER RICHIEDENTI ASILO E MIGRANTI
Un lavoro può essere un primo mattoncino per costruire un nuovo futuro, ricominciare a guardare con speranza al domani. Ne sono consapevoli Indeed, sito numero uno al mondo per chi cerca e offre lavoro, e Unchr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, che hanno organizzato a Milano, lo scorso 2 ottobre presso Superstudio in via Tortona 27, un recruiting day per far incontrare aziende e rifugiati, richiedenti asilo e migranti.
L’appuntamento, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, è il primo di una serie di incontri che si svolgeranno in diversi Paesi europei, dalla Germania al Regno Unito fino ai Paesi Bassi. Dal titolo «Indeed job fair», il progetto rivolge la sua attenzione e il suo aiuto «ai rifugiati colpiti dalla guerra in Ucraina, da altri conflitti violenti, a chi è in fuga dalla povertà e a coloro che affrontano barriere». Ma allo stesso tempo «sostiene i datori di lavoro e anche le organizzazioni impegnate nell’accoglienza e nell’accompagnamento dei rifugiati».
Alla giornata milanese hanno aderito una cinquantina di aziende italiane appartenenti a settori diversi. Tra queste c’erano Openjobmetis, Armani Hotel e PWC insieme a organizzazioni internazionali come Unchr e Oim e ong come Actionaid, Refugees Welcome, Arca di Noe.
Sono state invece più di mille le persone in cerca di lavoro che si sono registrate all’iniziativa. I presenti, circa 300, hanno avuto la possibilità di essere supportati nella stesura del cv per essere pronti a confrontarsi con le aziende presenti.Queste hanno condotto circa 500 colloqui direttamente in loco, supportati da traduttori per fornire assistenza nelle lingue arabo, spagnolo, farsi, inglese, francese e ucraino. E circa un terzo di questi ha fissato poi un secondo colloquio.
«Siamo lieti che Indeed sostenga i rifugiati nella ricerca di un lavoro in Italia - commenta Chiara Cardoletti, rappresentante Unchr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino -. Lavorare insieme alle istituzioni e al settore privato è l’unico modo per garantirne la piena inclusione nella nostra società. Avere un lavoro determina benefici per i rifugiati ma anche per le comunità in cui si inseriscono e, più in generale, per l’economia».
Concorda Ilaria Caccamo, managing director di Indeed Italia, che afferma: «La nostra missione è di aiutare le persone a trovare lavoro. Chi fugge da situazioni terribili per rifarsi una vita in un nuovo Paese spesso affronta barriere a cui non siamo soliti pensare». Quando si lascia un Paese all’improvviso infatti, «manca - prosegue - la possibilità di avere accesso a elementi di base come alloggio, trasporto, assistenza ai bambini, il computer o internet, condizioni essenziali per chi deve cercare un lavoro, per essere assunti e lavorare. Trovare un’occupazione è fondamentale per cominciare una nuova vita e sentirsi membri attivi della comunità in cui ci si inserisce». Caccamo conclude poi sottolineando un altro punto: «È importante non dimenticare che tra le persone che fuggono dal proprio Paese ci sono professionisti con quelle skill e caratteristiche che possono fare la differenza per quei settori dove non si riescono a trovare candidati idonei».
Indeed ha sottoscritto un accordo biennale con Unchr, per cui l’evento di ottobre potrebbe essere solo il primo di una serie di iniziative simili.