State Street: pronti al cambiamento

15 Nov 2020

A cura della Redazione

Già prima della pandemia causata dal Covid-19, il work-life balance era un tema caro a State Street e al management. Le nostre policy, applicate globalmente, permettono ai dipendenti di gestire e coordinare al meglio la vita privata e quella professionale, nel pieno rispetto delle esigenze operative e di Business. Il nostro contratto integrativo aziendale prevede, inoltre, che vengano concordati – compatibilmente con le esigenze aziendali – permessi e forme di lavoro flessibile che consentano ai/alle dipendenti di meglio conciliare i numerosi impegni tipici della sfera della vita privata. L’attenzione al work-life balance è diventata ancora più rilevante durante l’emergenza sanitaria, che ci ha spinto a trovare modalità aggiuntive per migliorare la vita delle nostre persone. 
E’ opportuno evidenziare che nel sistema finanziario mondiale State Street ricopre un ruolo importante. Infatti, essendo identificata come una istituzione di rilevanza sistemica globale, una cosiddetta G-SIFIs (Global Systematically Important Financial Institutions), State Street sia per il tipo di attività che svolge e la clientela che serve, da tempo ha investito in un solido piano di continuità operativa che permette la prosecuzione delle attività lavorative anche durante momenti di grave crisi come quella generata da Covid-19. I nostri colleghi erano già dotati degli strumenti adeguati atti a permettere il collegamento da remoto per l’abilitazione al lavoro agile. Un intenso lavoro di preparazione ci ha permesso di essere pronti e ben attrezzati per affrontare un’emergenza di questo tipo; la portata globale della crisi sanitaria e la rapidità della diffusione del patogeno hanno messo alla prova il nostro modello globale e la nostra struttura i quali hanno dimostrato di ben rispondere alle esigenze dei nostri clienti e del sistema finanziario. A livello pratico, per noi l’attivazione del piano di emergenza è equivalsa ad estendere rapidamente l’accesso digitale alla maggioranza della popolazione e, in pochi giorni dai primi casi rilevati in Lombardia e Veneto, la quasi totalità delle persone è stata messa in condizione di operare da remoto. Processi e ingranaggi hanno continuato ad operare come se tutto fosse normale. Il nostro modello operativo globale ci ha permesso di ridistribuire parti del processo fra varie aree macro- geografiche coperte da presenza operativa, dove l’attività lo consentiva. In sintesi, per noi il lavoro agile è uno strumento di continuità lavorativa oltre che sinonimo di work-life-balance. 

Il cambiamento più grosso che ci ha investito è l’assenza di interazione personale a cui eravamo abituati. Le nostre persone sono sì avvezze ad una modalità lavorativa “non in presenza”, ma il numero di colleghe e colleghi che, prima del lock-down, lavorava da casa nello stesso momento era certamente minimo se confrontato ad oggi. L’adozione della modalità smart-working è stata una scelta obbligata per tutelare la salute delle nostre persone e dei loro cari, e abituarsi a lavorare distanziati è importante per la tutela della salute di tutti. Per aiutare i nostri colleghi nel gestire al meglio questa nuova realtà è stato importante attivare iniziative per colmare l’assenza dell’interazione di persona. Uno dei primi e principali obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere in poco tempo è stato appunto quello di aiutare i colleghi nella gestione della lontananza fisica; e ci siamo sforzati di farlo attraverso l’introduzione di una serie di iniziative mirate a sentirci vicini e solidali. Per citarne alcune: conference call giornaliere tra manager e team; c.d. Town Hall con tutta la forza lavoro per condividere le azioni intraprese a protezione della salute dei colleghi e gli sviluppi dei vari aspetti del business; comunicazioni istituzionali, per condividere indicazioni sul piano di continuità operativa; nuovi strumenti di comunicazione e maggiore uso dei social interni; creazione di piattaforme virtuali su cui condividere esperienze ed organizzare eventi di socializzazione ed inclusione al fine di mantenere vivo il senso di comunità che è un elemento importante della nostra cultura aziendale; revisione del programma di iniziative di Inclusion & Diversity per creare una nuova modalità di inclusione remota. 
Parlando del nostro piano di continuità operativa, esso viene regolarmente testato e rivisto verificandone l’efficacia. Covid-19 ha rappresentato un momento di test reale a cui l’azienda ha saputo far fronte grazie alla pianificazione e alla preparazione dei nostri colleghi permettendoci di gestire una situazione anomala come quella che stiamo vivendo. La collaborazione di tutti è stata, e lo è tutt’ora, fondamentale affinché la vita aziendale potesse proseguire senza interruzioni. 

State Street è una realtà in continua evoluzione; siamo chiamati ad affrontare sfide per restare al passo coi tempi e per cogliere le opportunità che mercato e clienti ci offrono. E la coesione tra i dipendenti è basilare affinché la banca possa adeguatamente rispondere a tali sfide. I mesi primaverili ed estivi del 2020 ci hanno permesso di raccogliere e vivere un bagaglio di esperienze uniche e di irripetibili emozioni creati anche dagli eventi organizzati in pieno lock-down, che hanno coinvolto sia i dipendenti che i/le rispettivi/e figli/e e resteranno a lungo nei nostri ricordi. Rimanendo in tema di generazione e supporto del bisogno di coesione tra dipendenti, abbiamo dato vita a progetti ed iniziative che coinvolgano tutta la popolazione aziendale. Facendo leva sulle esperienze vissute durante la crisi Covid-19, intendiamo creare nuovi strumenti per costruire una nuova normalità di lavoro insieme. Il programma Way to New Normality, partito agli inizi dell’estate 2020, è un percorso mirato a raccogliere, e successivamente condividere, vari punti di vista ed esperienze vissute dei nostri dipendenti con l’ambizione di introdurre azioni mirate a identificare un nuovo modo di lavorare per meglio affrontare le sfide future. I nostri valori Stronger Together e Global Force, Local Citizen sono alla base di questa iniziativa che ci permetterà di definire come potremmo evolvere il nostro modo di lavorare e relazionarci in una modalità nuova: The New Normality.

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