Sanofi: dagli Ambassador alla comunità LGBT+

14 Dic 2021

Un Comitato Diversity & Inclusion formato da persone dell’Organizzazione che hanno aderito su base volontaria: ecco come, nel novembre 2020, è iniziato il cammino di Sanofi Italia lungo la strada della D&I.

Istituito al fine di individuare idee e proposte per contribuire in modo concreto alla costruzione di un luogo di lavoro inclusivo, il Comitato D&I è suddiviso in cinque gruppi di lavoro, rappresentanti i temi prioritari di intervento per l’Azienda in Italia: sostegno alla salute, inclusione delle disabilità, attenzione alle tematiche LGBT+, equilibrio tra i generi e valorizzazione delle generazioni.

Gli Ambassadors, candidati volontari, sono anima e cuore pulsante del team: riflettono e si confrontano sui bisogni delle persone, con uno sguardo rivolto anche alla società civile. Numerosi sforzi sono stati compiuti per la comunità LGBT+, composta da più di un milione di lavoratori e lavoratrici nel panorama aziendale italiano.

L’obiettivo di Sanofi, a livello globale, è fare in modo che questa comunità venga equamente rappresentata all’interno del- le realtà in cui opera.


Per tale ragione, già nel 2017 Sanofi ha aderito a Parks - Liberi e Uguali (Associazione senza scopo di lucro che supporta le aziende nello sviluppo di strategie e buone pratiche rispettose della diversità di orientamento affettivo e identità sessuale dei propri dipendenti). Da allora Parks accompagna Sanofi lungo il cammino D&I.

La formazione dedicata alle persone è parte fondamentale della strategia panificata insieme. Nel corso del 2021 sono state organizzate quattro sessioni formative, ognuna focalizzata su una diversa tematica.

Il primo incontro, progettato per il management aziendale, è stato dedicato al tema della leadership inclusiva, favorendo un dibattito aperto e limpido sulla questione LGBT+.


I successivi due momenti (Parole che escludono – “Che cosa c’è oltre lo specchio” e Diventare alleati efficaci), aperti a tutti/e, hanno avuto l’obiettivo di sviluppare consapevolezza sull’importanza del linguaggio attraverso esempi di “parole ostili” che possono far sentire gli altri e le altre esclusi/e e privati/e della comfort zone nella quale poter decidere, in serenità, se fare coming out o meno.

Concluderà il ciclo di sessioni un momento di riflessione sulla genitorialità insieme ad A.ge.d.o. nazionale (Associazione di genitori, parenti e amici di persone che fanno parte della

comunità LGBT+). Questo gruppo, nato con lo scopo principale di aiutare i genitori nel percorso di coming out di figli e figlie, lotta ormai attivamente per promuovere i diritti civili e i cambiamenti sociali in Italia per la comunità Lgbt+ stessa. In linea con questa visione, a partire da giugno 2021 Sanofi ha introdotto un supporto parentale destinato a genitori omosessuali, coppie di fatto e genitori adottivi.

Un efficace percorso D&I non può prescindere dall’ascolto delle persone. Ad aprile 2021, infatti, la popolazione di Sanofi è stata coinvolta in una survey D&I, preparata in collaborazione con Parks – Liberi e Uguali, per comprendere la percezione dei collaboratori rispetto a tematiche relative all’LGBT+.

Attraverso questo sondaggio interno e anonimo, si è voluta sondare la percezione che le nostre persone hanno dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Conoscere l’opinione dei collaboratori e delle collaboratrici su queste tematiche permetterà, ora e in futuro, di sviluppare azioni più efficaci per continuare a far crescere in Sanofi una reale cultura dell’inclusione.

I risultati emersi forniscono una chiara fotografia dello stato di fatto attuale: in particolare, più della metà della popolazione rispondente al sondaggio – conosce e/o lavora con colleghi apertamente LGBTQ+; la quasi la totalità della popolazione frequenta quotidianamente sul lavoro e nella propria vita privata persone apertamente LGBTQ+.

A questo si aggiunge il dato secondo cui quasi il 100% dei rispondenti ritiene che la cultura aziendale in Sanofi sia percepita come solidale e aperta; allo stesso tempo, una bassa percentuale di persone ha dichiarato di essere stata testimone, o di avere sperimentato, comportamenti percepiti come negativi nei confronti della comunità LGBTQ+.

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