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SALUTE MENTALE,COSA FA LO STATO?

L’onorevole senatrice Cristina Tajani, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Finanze e Tesoro, traccia un quadro chiaro e completo della situazione in Italia, e afferma: «Il Sistema sanitario e la società in generale si devono misurare con lo stigma, purtroppo ancora esistente, che spesso induce le famiglie a non riconoscere il disagio o a chiedere aiuto tardi»
A cura di Michela Offredi
27 Mar 2024

Secondo lOrganizzazione Mondiale della Sanità, quasi 1 miliardo di persone nel mondo vive con almeno un disturbo mentale, una persona su dieci a livello globale. Si stima, inoltre, che la pandemia abbia incrementato di oltre il 25% questi disturbi. Quale è la situazione in Italia? Quale la spesa statale prevista?

«L’incremento dei disturbi mentali registrato come conseguenza indiretta della pandemia, soprattutto tra i e le giovani e gli e le adolescenti, è purtroppo un dato di realtà con cui la società e la politica devono fare i conti. Il nostro Sistema sanitario, già sotto stress per via della carenza di personale e di finanziamenti adeguati, fa fatica a fronteggiare il disagio crescente in ampi strati della popolazione. La quota di risorse destinate alla salute mentale, inferiore alla media europea, rispecchia la situazione più generale del Sistema sanitario nazionale. Secondo i dati Eurostat più recenti, infatti, il rapporto tra spesa sanitaria e Pil si attesta, in Italia, al 9,2% contro una media UE del 10,9%. Anche in termini di spesa pro capite il nostro Paese si attesta sotto la media con una spesa di 2.837 euro a cittadino, contro i 3.562 della media europea. Per quanto riguarda nello specifico la salute mentale, il Sistema sanitario e la società in generale si devono misurare con lo stigma, purtroppo ancora esistente, che spesso induce le famiglie a non riconoscere il disagio o a chiedere aiuto e sostegno solo nelle fasi più avanzate della malattia». 

Negli scorsi mesi si è parlato, anche perché lo hanno fatto volti noti, di bonus psicologico. A quanto ammonta e per chi è disponibile? Esistono altri sostegni messi a disposizione dei cittadini e delle cittadine per far sì che la salute mentale non sia appannaggio delle persone abbienti?

«La Legge di Bilancio approvata dalle Camere a fine anno, anche grazie ad un emendamento del Partito Democratico, approvato poi con consenso bipartisan, ha prorogato il bonus psicologico per il 2024. Lo stanziamento complessivo è di 10 milioni di euro. Ne possono fare richiesta i cittadini e le cittadine italiani con un ISEE non superiore ai 50.000 euro e consiste in un voucher di 1.500 euro utilizzabile per il sostegno psicologico. Si tratta di uno strumento utile, soprattutto per i meno e le meno abbienti, che deve però inserirsi in un sistema che sia in grado di riconoscere e gestire il disagio o la malattia mentale. Per questo negli anni recenti si sono introdotte le figure dello psicologo scolastico e dello psicologo di base, ancora però troppo poco diffuse».

Ho letto che la Legge di Bilancio ha recentemente cancellato 25 milioni di euro che erano stati previsti per sostenere i disturbi alimentari. È corretto?

«Un taglio sciagurato che ha suscitato una grande mobilitazione, con i ragazzi e le ragazze presenti in prima linea nei presidi e nelle manifestazioni che si sono svolti in diverse città. Questa circostanza ha costretto il Governo a fare una parziale marcia indietro e a reintegrare il fondo con 10 milioni di euro. Ne mancano però ancora 15 per attestarsi sul finanziamento dello scorso anno. Sul tema dei disturbi alimentari, che si manifestano in età sempre più precoce, vi è una grande attenzione delle giovani generazioni. Non possiamo tradire la loro richiesta di attenzione».

A livello generale bisognerebbe potenziare anziché svuotare il Sistema sanitario pubblico anche per garantire una presa in carico più efficace, spesso non adeguata per problematiche legate a un percorso diagnostico non corretto o per mancanza di risorse sanitarie. Condivide?

«Condivido in pieno. In fase di approvazione della Legge di Bilancio, le opposizioni hanno chiesto unitariamente di incrementare di 5 miliardi le risorse destinate al Sistema sanitario nazionale. La stessa richiesta che era stata fatta dal Ministro della Salute Orazio Schillaci in Consiglio dei Ministri. Purtroppo non siamo stati ascoltati».

Infine, forse, si dovrebbe lavorare maggiormente sulla conoscenza e linformazione per superare lo stigma che spesso ancora accompagna le persone con disturbi mentali.

«Questo è un grande tema di natura culturale e deve coinvolgere la società nel suo complesso, a partire dalle scuole».

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