Rossella Bruni. La lunga carriera di una giovane donna
Rossella Bruni è la direttrice dello stabilimento farmaceutico Pfizer di Ascoli Piceno, dove lavora da ventitré anni. La notizia non è il fatto che c’è una donna a capo di uno stabilimento, ma la sua è la storia di una giovane donna che nel corso degli anni è riuscita a crescere lavorativamente, rimanendo nella stessa azienda.
Sembra una realtà lontana se guardiamo a quello che è successo di recente: studenti e studentesse fuori sede che protestano e chiedono affitti più bassi, rivendicando il loro diritto ad avere una formazione universitaria. Questa formazione servirà loro per avere accesso a una carriera, grazie alla quale potranno guadagnare soldi, essere autonomi e autodeterminarsi come persone.
A proposito di studi, quelli di Bruni sono stati in chimica e tecnologia farmaceutica e dopo ha seguito corsi di specializzazione sia in ambito gestionale che tecnico. La scelta del suo percorso è stata condizionata da un grande interesse per la scienza e dalla profonda ammirazione per chi lavora nell’ambito della ricerca farmaceutica. Nel corso degli studi universitari ha scoperto poi l’ambito della produzione farmaceutica su scala industriale. Durante lo stage ha avuto l’opportunità di seguire lo sviluppo di un farmaco dalla ricerca alla produzione e creare così una relazione diretta ed immediata tra il lavoro di tutti i giorni e l’impatto sulla salute ed il benessere della comunità.
Nel Duemila Bruni ha iniziato a lavorare in Pfizer con uno stage non pagato. Nello stesso periodo era riuscita ad ottenere anche una borsa di studio a Edimburgo.
“Oggi gli stage post-laurea sono retribuiti e le decisioni sulla cifra vengono prese a livello regionale. L’opportunità è di entrambe le parti: per chi fa lo stage, ma anche per l’azienda.” Riporta Bruni.
I mesi trascorsi in Pfizer si trovò così bene che decise di restare, nonostante l’ottima opportunità a Edimburgo, e oggi può affermare che: “Essere la direttrice dello stabilimento dove sono cresciuta è una grande soddisfazione, ma significa anche avere la responsabilità di tanti giovani come lo sono stata io”.
Bruni ha lavorato nell’area qualità di Pfizer per otto anni, per poi essere responsabile di un team operativo nell’area di produzione. Nel 2014 è entrata a far parte del gruppo dei dirigenti della azienda e da quel momento sono arrivate ancora più opportunità, come quella di rivestire il ruolo di Site leader ad interim.
“Nello stabilimento Pfizer di Ascoli l’indice di retention è alto perché c’è un ricambio basso, ovvero sono pochi i colleghi che lasciano l’azienda. Inoltre, l’opportunità di cambiare ruolo per svilupparsi professionalmente è piuttosto alta. In azienda si respira un vero senso di comunità” riporta la direttrice dell’azienda picena, aggiungendo: “In passato la gestione della parte logistica era solo maschile, ma oggi la situazione sta cambiando e non manca la componente femminile. Pur avendo un grande cambio generazionale, la fascia dei giovani è preponderante. Questo è il risultato delle assunzioni degli ultimi anni.”.
Le politiche dell’azienda mirano a fare sentire accolto anche chi è stato assunto più di recente e sente di non potersi esprimere liberamente o come vorrebbe. A questo proposito, ci sono gruppi di dipendenti che su base volontaria si dedicano ad attività e iniziative per sviluppare una cultura il più possibile inclusiva.
A supporto di queste iniziative ci sono il team di comunicazione, i leader di stabilimento e i manager. Queste attività vanno di pari passo con l’attività lavorativa e ogni persona decide quanto mettere a disposizione del proprio tempo personale. Le aree di lavoro al momento sono tre: la disparità di genere, la disabilità e l’inclusione multiculturale.
Tra le iniziative a cui l’azienda farmaceutica picena ha già dato vita c’è la creazione di uno spazio all’aperto per favorire l’incontro tra colleghi e colleghe sulle tematiche di DEI, con un evento di inclusive speed date.
Inoltre, hanno aperto le porte ai ragazzi di Facciamo Goal alla Diversità, un’associazione che nasce dall’esigenza di dare una risposta concreta al desiderio di giovani con disabilità intellettive di praticare sport. Durante la visita, gli ospiti hanno fatto un tour all’interno dello stabilimento ed hanno trascorso un pomeriggio con chi ci lavora, raccontando se stessi e la loro voglia di far parte del mondo lavorativo. Anche il confronto tra generazioni è importante, per questo è stata creata l’iniziativa di reverse mentoring X Generation, che ha permesso a persone di età differenti di dialogare ed esprimersi, imparando dai punti di vista degli altri e mettendosi in discussione.
Women in STEM, invece, consiste nella promozione della presenza femminile negli istituti tecnici. Durante queste giornate le dipendenti con background tecnico e scientifico hanno partecipato come role model agli Open Day, sia nelle scuole medie che negli istituti tecnici della provincia di Ascoli e Fermo.
Guardando al presente e al futuro, l’azienda sta impegnandosi per ottenere la certificazione sulla parità di genere. È in corso anche la realizzazione di un Hackathon con le scuole superiori della provincia di Ascoli per lo sviluppo delle competenze scientifiche e ambientali, che avrà come risultato finale la creazione da parte degli studenti di una serie web sul tema.