RADICI NEL PASSATO, SGUARDO NEL FUTURO - Intervista a Federico Luddi, Direttore HR

05 Giu 2021

A cura della Redazione

Incontriamo Federico Luddi, da circa due anni Direttore HR di Mutti: azienda leader in Europa nel mercato “rosso” e che sempre più si sta facendo notare sul panorama media nazionale. L’azienda, infatti, dà lavoro a circa 365 dipendenti a tempo indeterminato e a un migliaio di "stagionali", durante il periodo di raccolta del pomodoro (che dura circa 70 giorni). Gli stabilimenti sono tre: due nel parmense e uno nel salernitano.

Qual è il segreto del successo della vostra azienda?

Entusiasmo e passione. Queste due skill innate che non possono essere apprese sui banchi di scuola definiscono il nostro modo di fare le cose - racconta Federico Luddi. È così da 120 anni, da quando Mutti era un'azienda agricola e passione ed entusiasmo erano le motivazioni di un lavoro molto faticoso. Vogliamo tener vive queste motivazioni e far sì che continuino a caratterizzare l’azienda, per certi versi, molto diversa di oggi. Per questo dedichiamo tanto tempo ai nuovi arrivati organizzando loro un processo di onboarding su misura, volto a conoscere alcuni colleghi importanti per il loro percorso in azienda. Quest'attività permette ai nuovi assunti di mitigare il classico disorientamento da primi giorni, ma soprattutto di capire sin da subito che Mutti è un posto speciale.

Altre parole ispiratrici durante il processo di assunzione: cosa cercate nei/lle candidati/e? 

Cerchiamo grandi persone in grado di calarsi nel nostro contesto. Lavorare in Mutti è sfidante, c’è tanto da costruire: ogni giorno si pone un mattone in più e le nuove idee e i nuovi progetti da gestire sono svariati. A questo punto vi domanderete, come si riesce a fare tutto ciò? È necessario sviluppare alcune qualità, in particolare resilienza, motivazione e intelligenza. Occorre saper comportarsi partecipando attivamente e, al contempo, capire dove si vuole arrivare e a quali risultati si vuole aspirare, prendendosi anche dei rischi. Cerchiamo persone pronte per evoluzioni, non per rivoluzioni.  La nostra è un’azienda gentile, educata, sobria, operativa, determinata ed energica: non si ferma mai. Come vede, qui non si guarda solo al CV ma alla persona e alla sua intelligenza sociale. Per questo, rispondendo in sintesi alla sua domanda… Mutti non è per tutti! 

Oltre all’investimento sulle persone, un altro punto di forza per aumentare il posizionamento dell’azienda è l’innovazione e la ricerca, un'innovazione di prodotto e processo. Per innovare, infatti, è necessario integrare molte skills e abilità specifiche, quali e come?

L’innovazione in Mutti è una questione di atteggiamento più che di skills. In 120 anni Mutti è stata in grado di portare l’innovazione laddove venivano adottate pratiche antiche e ha introdotto la qualità in un mercato caratterizzato dalla quantità, cambiando negli anni i paradigmi di un intero settore. Gli esempi sono molti dal 1899 e sono la storia di un approccio differente. Nel 1951, Mutti lanciò il famoso Concentrato di Pomodoro: la confezione era un innovativo tubetto di alluminio, fino ad allora riservato solo al dentifricio. Nel 1971 l’Azienda mise sul mercato la Polpa di Pomodoro in finissimi pezzi…e così via, di anno in anno, fino al 2020, quando Mutti ha presentato “Sul Campo”: la prima passata prodotta direttamente sul terreno di raccolta grazie a Instafactory. Quest’ultima innovazione consiste in uno stabilimento mobile posizionato direttamente sul terreno di raccolta e grazie al quale il pomodoro viene trasformato direttamente sul campo, senza bisogno di essere trasportato per raggiungere la fabbrica. La competenza tecnologica si compra, la cultura aziendale verso l’innovazione c’è sempre stata e va costantemente alimentata. 

Fate tutto questo da soli?

No, da sempre abbiamo il desiderio di essere contaminati e per questo motivo creiamo reti. Per esempio, collaboriamo con la Facoltà di Agraria dell'Università di Piacenza e con il Laboratory of Isotope Mass Spectrometry di Verbania sullo spettrometro di massa per rilevare gli isotopi specifici di ogni terreno e determinare la provenienza della materia prima, ma anche con Le Village di Crédit Agricole, un incubatore di start up, presente anche a Parma, dove si sviluppano e si condividono nuove idee e innovazioni. Questi sono solo alcuni esempi della virtuosa e intensa attività di collaborazione che permette a Mutti di crescere ogni giorno di più e di essere il punto di riferimento per tutto il settore del pomodoro, frutto simbolo del Made in Italy nel mondo.

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