QUANTE “R” HA LA PAROLA SOSTENIBILITÀ?
Nella parola sostenibilità ci sono tantissime “R”. No. Nessun errore o confusione. Le “R” ci sono, ma non si vedono in superficie. Per scoprirle bisogna scavare, interrogarsi, chiedersi: cosa posso fare di concreto e utile per la comunità in cui vivo e lavoro?
Questa è la domanda che collettivamente si è posto il Gruppo Crédit Agricole Italia, che ha scoperto, una ad una, le “R” nascoste.
RESPONSABILITÀ SOCIALE
La responsabilità sociale rappresenta uno dei pilastri del Piano Industriale 2022-2025 del Gruppo e concorre allo sviluppo della strategia aziendale. Attraverso azioni concrete, favorisce la creazione di valore per gli stakeholder e per le persone dell’azienda. Dal 2018 infatti sono state 50 le attività di cittadinanza attiva e rigenerazione sociale che hanno coinvolto oltre 1.200 partecipanti.
RAISON D’ÊTRE
Agire ogni giorno nell’interesse dei clienti e della società è la Raison d’être di Crédit Agricole che si esplicita in 3 progetti rivolti a Clienti, Collaboratori e Società civile con l’obiettivo di far diventare la Banca punto di riferimento e interlocutore privilegiato per ciascuno di questi attori.
NEW LIFE, progetto promosso da Crédit Agricole Italia nel 2018 nell’ambito del meta-progetto internazionale FReD dedicato alla responsabilità sociale, si inserisce nel contesto dell’economia circolare per generare valore verso ciascuna delle parti interessate. Nato dalla collaborazione con Caritas, Legambiente e Reware, NEW LIFE ha coinvolto in modo attivo enti, istituzioni, cittadini, clienti e dipendenti in un percorso di responsabilizzazione nei confronti di territori e comunità. Vediamo come.
RIDUZIONE DEGLI SPRECHI
La collaborazione con Caritas punta alla lotta allo spreco e ha visto l’attivazione, a partire dal 2018, di un servizio di ritiro giornaliero di tutti i pasti non consumati presso la mensa del Green Life di Parma, headquarter del Gruppo, per donarli alle Onlus del territorio a favore di persone bisognose. Da dicembre 2018 sono stati recuperati oltre 20 mila pasti completi. Questo servizio è in rilascio presso le altre sedi delle società del Gruppo in Italia.
RIUSO
Nuovo è bello, ma usato è ancora meglio! Grazie alla collaborazione con Reware e Legambiente, sono state avviate attività di recupero di arredi dismessi dalle filiali, a beneficio di associazioni del territorio, e la rigenerazione di apparecchiature informatiche inutilizzate, a favore delle comunità.
Con il Progetto QUID sono stati riutilizzati tessuti di rimanenza per la creazione di abiti, cuciti da donne che si trovano in situazione di svantaggio economico e sociale. Una collaborazione che si è rivelata molto proficua: oltre 1.300 km di tessuto recuperati dal 2013 e oltre 1 milione di mascherine vendute, sempre attraverso QUID, risparmiando 15 milioni di mascherine usa e getta.
RIGENERAZIONE URBANA
Nuova collaborazione con Legambiente per rispondere ai bisogni sociali emersi a seguito dell’emergenza Covid-19, attraverso la realizzazione di mappature di quattro territori (Milano, Bologna, Campi Bisenzio e Vicenza) condotte secondo il metodo del design sul potenziale dei contesti. Le mappature hanno preso in esame cinque campi: i giovani, le economie civili e circolari, le comunità protagoniste, il pubblico innovativo e l’innovazione sociale.
Sono stati realizzati otto forum di comunità per connettersi al territorio e realizzare un percorso efficace di stakeholder engagement, sensibilizzare rispetto al tema dell’economia circolare e portare sui territori il tema della finanza e della sostenibilità economica attraverso un progetto partecipato quale risposta agli stati di emergenza dei territori. Il percorso si è concluso con attività di riqualificazione ambientale su più città di presenza del Gruppo, in particolare raccolta e catalogazione rifiuti di aree specifiche, che hanno visto il coinvolgimento dei dipendenti attraverso le iniziative territoriali di “Volontari di Valore”.
REALI RISULTATI
Doppia R. Doppia soddisfazione. Attraverso i progetti volti al riuso e alla riduzione degli sprechi sono stati 260 i PC donati, con un risparmio di 1.500 kg di risorse per ogni device rigenerato.
Questo ha permesso di evitare la produzione di circa 660 kg di RAEE e di raddoppiare la vita utile di un PC, permettendo di utilizzarne uno solo anziché due nello stesso tempo e quindi di produrre metà dei rifiuti.
Considerando che in media questi PC pesano 5 kg l’uno, per un totale di 1.325 kg, di fatto è stata evitata la produzione di circa 660 kg di RAEE, preservando le risorse che servono in fase di produzione.
In questo modo si è dimezzato anche il costo ambientale che, per ogni computer è pari a 1.500 kg di risorse (dati delle Nazioni Unite), tra cui: 1 tonnellata di acqua, 300 kg di idrocarburi e 200 kg di altre materie prime.
Tenuto conto della sola metà di questi computer, si ottengono numeri comunque importanti: 130 tonnellate di acqua, 39.000 kg di idrocarburi, 26.000 kg di altre materie prime.
450 infine sono stati gli arredi ricollocati presso 20 associazioni territoriali che hanno accolto mobili e complementi d’arredo donati, con un risparmio di circa 50.000 euro per aver scelto di non conferirli in discarica.