Nico Acampora: nutrire l’inclusione con PizzAut
Nel giro di un paio di anni siete diventat3 molto “popolar3”. Quanto è bello e quanto è complicato? Immagino sia anche una grande responsabilità…
La popolarità degli ultimi anni è stata un’esperienza incredibile. È bellissimo vedere quanta gente apprezza il nostro lavoro e sostiene la nostra esperienza. Testimonia che andare avanti con i progetti di PizzAut è fondamentale per promuovere un mondo più inclusivo. Il nostro obiettivo è dimostrare che l’inclusione è possibile. Certo, la crescente visibilità porta anche delle complessità. Dobbiamo gestire aspettative sempre più alte, sia in termini di qualità del servizio che di impatto sociale. Sentiamo la responsabilità di essere un esempio positivo e di non deludere chi crede in noi.
La vostra storia è nota, ma ricordiamo come è nato il tutto e perché.
PizzAut nasce dal sogno di offrire un futuro di inclusione per mio figlio Leo, che è autistico. In fondo il mio sogno è quello di ogni genitore di figli/ie autistici/che: vederli/e in relazione con gli altri e le altre, parte della società in cui viviamo e che dovrebbero vivere pienamente anche loro. Un giorno osservando Leo fare la pizza con mia moglie mi sono reso conto che poteva essere un’attività adatta a lui, adatta a persone autistiche. Quella notte ho avuto un’illuminazione, il nome del ristorante. Ho svegliato mia moglie e le ho detto “Apriamo PizzAut”. Da lì, con l’aiuto di tanti/e volontari/ie e sostenitori/trici, il progetto ha preso vita. Abbiamo aperto la prima pizzeria a Cassina de’ Pecchi nel 2021 e poi la seconda a Monza nel 2023. L’idea è semplice ma potente: creare un luogo dove ragazzi autistici e ragazze autistiche possono lavorare, che poi significa sentirsi letteralmente cittadini/e.
Siete stati accolt3 dal Presidente Sergio Mattarella, da Papa Francesco, all’ONU. Avrebbe mai pensato di arrivare a tanto?
Onestamente nessuno può aspettarsi una cosa del genere! Essere accolt3 da figure come il Presidente Mattarella e Papa Francesco, e persino all’ONU, è stato un onore immenso e inaspettato. Oggi, se penso a questi incontri credo siano la conferma che il nostro messaggio di inclusione e la nostra dedizione stanno facendo la differenza.
Due aspetti che mi piace ricordare del vostro progetto sono la qualità della pizza che portate in tavola e il fatto che a questi ragazzi e a queste ragazze non offrite un passatempo, ma un vero lavoro. Li trovo molto significativi.
Innanzitutto siamo molto felic3 che apprezzi la nostra pizza. D’altra parte è la più buona della galassia conosciuta! Come vedi ci piace scherzare! Anche se in fondo lo pensiamo sul serio: la nostra pizza è la più buona del mondo perché nutre l’inclusione e il lavoro è un potentissimo veicolo di inclusione sociale. Chi lavora ha un ruolo nella società, è utile. E poi chi lavora paga le tasse, è un cittadino/a a tutti gli effetti. Per una persona autistica che magari ha un trascorso in un istituto e percepisce una pensione sociale, diventare un/a contribuente è un salto sociale incredibile. Lavorare per una persona disabile significa avere la stessa dignità di qualsiasi altro/a cittadino/a.
Cosa sognate dunque per questi/e ragazzi/e?
Il nostro sogno è che possano avere un futuro di autonomia e realizzazione, sia dentro che fuori dalle nostre pizzerie. Sogniamo un mondo dove la diversità sia vista come una ricchezza e dove ognuno/a possa trovare il proprio posto. Uno dei nostri progetti riguarda proprio come promuovere il lavoro delle persone autistiche fuori da PizzAut. Un/a pizzaiolo/a autisitico/a, un/a cameriere/a autistico/a è prima di tutto un/a infaticabile professionista, in qualunque pizzeria lavori.
Siete diventat3 un modello, fate scuola. Stringete alleanze e immaginate progetti anche per far conoscere neurodivergenze, diversità e fragilità meno note?
Crediamo fortemente nell’importanza di fare rete e di condividere la nostra esperienza. Vogliamo contribuire a creare una cultura della diversità, sensibilizzando l’opinione pubblica e promuovendo modelli di inclusione lavorativa.
Quali sono i prossimi passi e le prossime sfide?
Il nostro più grosso progetto al momento è PizzAutobus che consiste nel comporre una flotta di Food Truck. Saranno 15 in Lombardia e 107 in tutta Italia. Ogni mezzo può impiegare fino a 5 persone autistiche. Un impatto iniziale di 75 posti di lavoro e di oltre 500 a regime. Stiamo organizzando corsi mirati proprio per formare 56 giovan3 autistic3 che poi lavoreranno sui primi PizzAutobus. Perché lo facciamo? Come abbiamo detto prima, il lavoro è un veicolo fondamentale di inclusione sociale. Il progetto PizzAut nasce esattamente con questo presupposto e con l’obiettivo di trasformare i nostri ragazzi e le nostre ragazze in cittadin3 attiv3, capac3 di avere un futuro. PizzAut è un laboratorio di inclusione sociale, un amplificatore della nostra idea di futuro. Le aziende sono il luogo in cui il risultato di questo laboratorio diventa realtà.