NEXT GENERATION

02 Ott 2021

Il lavoro con le nuove generazioni sulla violenza di genere 

di Annalisa Valsasina, Fondazione Libellula

La violenza di genere è un fenomeno complesso che affonda le radici in aspetti culturali, sociali e individuali. È un fenomeno “globale”, presente in tutti i paesi del mondo e colpisce tutte le fasce d’età. L’elemento comune è dato dal fatto che sono soprattutto le bambine, le ragazze e le donne a ricoprire il ruolo di vittime. Si stima che, in Europa, 2,5 milioni di donne prima dei 15 anni (dati Unicef 2020) abbiano subito una violenza sessuale. Per il 30% delle donne, sull’intero pianeta, la prima esperienza sessuale è stata forzata. In Italia, 1 donna su 3 di età compresa fra i 16 e i 70 anni, è stata vittima di violenza, fisica o sessuale, psicologica, economica nel corso della sua vita (dati ISTAT, 2016).

La violenza di genere si manifesta in molteplici modi, tanto per le minori quanto per le donne adulte e anziane, di cui poco si parla. La violenza fisica e sessuale è agita prevalentemente in ambito familiare o nella relazione di coppia e si manifesta attraverso minacce, percosse, abusi sessuali. In molti paesi le bambine e le giovani sono vittime di matrimoni coatti, riparatori, costrette alla schiavitù sessuale e alla prostituzione. Altre forme di violenza derivano da pratiche culturali tradizionali, come le mutilazioni genitali femminili. 

In Italia, i casi di abusi e violenza su bambine e ragazze sono aumentati del 18% in 10 anni (Terres des hommes, 2019) così come gli stupratori minorenni e gli stupri di gruppo, anche a causa di un’educazione all’affettività praticamente assente. Basti pensare che il 68% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni ha già guardato un film pornografico, aspetto che contribuisce a mantenere una discutibile rape culture. Non dimentichiamo, infine, altre forme di violenza come lo stalking e il cyberstalking o le violenzeche spesso sfuggono alla conta dei casi, come quella psicologica e quella economica.

La violenza di genere nelle nuove generazioni: cosa succede nel nostro paese?

In Italia, tra i giovanissimi, la maggior parte degli episodi di bullismo è basata sul genere e tra le nuove generazioni persistono preoccupanti stereotipi. Il 19% dei giovani ritiene che se un uomo viene tradito è normale che diventi violento. In una ricerca del 2019, il 10% delle ragazze intervistate dichiara di aver subito molestie, il 38% di essere stata offesa pesantemente dal partner di fronte ad altri, il 79% di limitare i propri comportamenti per timore delle reazioni del partner che, nel 68% dei casi, pretende di controllare chat e telefono. 1 ragazza su 10 ha paura del ragazzo che frequenta ma 1 su 3 si dichiara pronta a perdonarlo in caso di violenza fisica. Nel 75% dei casi la decisione è di non parlarne con nessuno. 

Come intervenire? Il programma Next Generation di Fondazione Libellula

Se alla base della violenza di genere vi sono aspetti culturali, in particolare rappresentazioni stereotipate del maschile e del femminile, è su questo piano che occorre intervenire, intensificando le attività di prevenzione a tutti i livelli.

Il programma Next Generation nasce con questo scopo: è composto da una serie di incontri dedicati agli adulti – i/le dipendenti delle aziende aderenti al network - e ai loro figli e figlie e in funzione della fascia di età. Gli incontri offrono uno spazio di confronto per promuovere consapevolezza sulle tematiche di genere nel processo educativo e favorire lo sviluppo nelle nuove generazioni di comportamenti aperti alle diversità e liberi da stereotipi.

Nel lavoro con i genitori l’attenzione è posta sul modo in cui gli stereotipi possano influenzare in modo inconsapevole la relazione, le aspettative, le attribuzioni condizionando lo sviluppo libero dell’identità dell’altro/a. 

Per gli/le adolescenti le attività propongono in ottica di genere le istanze tipiche del momento evolutivo: il corpo, l’affettività e le relazioni, l’identità, il cyberbullismo, le potenzialità e i rischi del mondo digitale. Le sessioni, interattive e concrete, offrono strumenti e stimoli per riconoscere situazioni potenzialmente nocive e contrastarle. 

Cosa emerge da queste esperienze?

Diverse aziende del network hanno attivato il programma “Next Generation” ed è emerso in modo evidente un dato su tutti: la necessità di parlare di questi temi per colmare importanti lacune di consapevolezza. Adulti e giovani spesso non hanno di mappe di lettura rispetto al fenomeno della violenza, così come mancano di riferimenti su ciò che rende la relazione tra i generi pienamente positiva e rispettosa. 

Ci sembra infine fondamentale portare le persone a comprendere che il fenomeno della violenza non è “altro da me”, ma getta le sue radici in un bagaglio culturale che, inevitabilmente, influenza tutte/i noi, e che - in quanto tale - ciascuno, nei propri ruoli, ambiti, percorsi evolutivi ed età, può contribuire a modificare, anche a piccoli passi.

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