Microsoft - Il digitale a disposizione delle persone
A cura della Redazione
Microsoft aiuta persone e organizzazioni in tutto il mondo a fare di più con la tecnologia. Oggi, l’azienda mette a disposizione di imprese e individui soluzioni di cloud computing, Intelligenza Artificiale e Sicurezza per realizzare progetti di trasformazione digitale. L’azienda opera in Italia da oltre 35 anni con oltre 850 dipendenti e una rete di 10.000 partner e più di 350.000 professionisti sulle tecnologie Microsoft. Recentemente, Microsoft Italia ha lanciato un piano quinquennale di investimenti per l’Italia del valore di 1,5 miliardi di dollari, confermando il proprio impegno a supportare l’innovazione e la crescita del Paese, annunciando anche l’intento di avviare la prima Regione Data Center di Microsoft in Italia, a Milano. Capitalizzando ed estendendo il progetto di ecosistema “Ambizione Italia” lanciato nel 2018, il nuovo piano di investimenti “Ambizione Italia #DigitalRestart” creerà nuove opportunità per far crescere persone e organizzazioni e supportare lo sviluppo economico. Microsoft permetterà alle aziende di accedere a servizi Cloud locali e, grazie anche alla rinnovata partnership con Poste Italiane, offrirà programmi di formazione digitale e supporto allo smart working, aiuterà le imprese nella fase di ripartenza offrendo loro accesso ai laboratori “AI Hub” e a programmi appositamente pensati per le PMI. Sosterrà inoltre il paese lanciando un’Alleanza per la Sostenibilità per creare un ecosistema di Open Innovation sui temi green.
Microsoft come ha affrontato l’emergenza?
Il nostro ruolo unico quale fornitore di piattaforme e strumenti ci consente di riunire un ecosistema di partner e permette a organizzazioni di tutte le dimensioni di sviluppare le capacità digitali necessarie per affrontare queste sfide; nessuna azienda sarebbe stata in grado di far fronte, da sola, ad una situazione tanto drammatica..
D’altra parte, mentre il mondo rispondeva allo scoppio di questa crisi, i nostri pensieri sono rimasti al fianco delle persone colpite e di professionisti e medici che hanno lavorano per aiutare i più bisognosi. Con questo spirito, in Microsoft, abbiamo garantito la sicurezza dei nostri dipendenti, ci siamo da subito attivati per proteggere la salute e il benessere delle comunità in cui operiamo e per offrire tecnologia, suggerimenti e risorse ai nostri Clienti per aiutarli a svolgere nel migliore dei modi il lavoro da remoto. In particolare, abbiamo messo a disposizione soluzioni gratuite per la collaborazione e la condivisione da remoto e, con il supporto dei nostri partner, offerto competenza e consulenza per aiutare le imprese ad abbracciare questi nuovi modelli.
Sul fronte Education, abbiamo formato oltre 100.000 insegnanti sull’utilizzo di forme di didattica digitale, raggiungendo oltre 1 milione di studenti che hanno potuto continuare ad apprendere con le soluzioni tecnologiche. Oltre il 70% delle università italiane ha abbracciato la nostra soluzione Teams per continuare a restare in contatto con gli studenti. Sul fronte sanitario, abbiamo avviato diversi progetti: dall’healthcare Bot per aiutare gli utenti a una migliore autovalutazione dei sintomi a vari progetti di ricerca.
Che tipo di risorse servivano e quali avete trovato in Microsoft?
La risorsa sicuramente più grande è stata la forza dei colleghi, che hanno affrontato con grande senso di responsabilità e con empatia un momento difficile, supportandosi a vicenda e valorizzando il nostro ecosistema.Tante sono state anche le iniziative per aiutare le realtà bisognose; abbiamo incrementato la capacità dei nostri datacenter per dare più sostegno ai Clienti e partner in aree chiave, come quella sanitaria e quella educativa. Abbiamo inoltre creato soluzioni ad hoc per gli ospedali per visualizzare e aggiungere rapidamente dati relativi a ventilatori, personale, dimissioni in corso e pazienti COVID-19, una dashboard di visualizzazione digitale per la Protezione Civile, condivisa e fruibile da tutta la popolazione, che riportava i dati aggregati dei casi nazionali divisi per regioni e per città, e soluzioni per poter gestire un caso di crisi e contagio all’interno dell’azienda. Inoltre, entrando nella fase 2 abbiamo reso disponibili soluzioni per garantire anonimamente il distanziamento dei dipendenti all’interno dell’azienda, nonché, con lo stesso obiettivo, abbiamo realizzato una soluzione per la prenotazione della scrivania al rientro negli uffici.
Quali valori c’erano in Azienda e quali sono emersi nel momento del bisogno?
La forza di Microsoft risiede sicuramente nelle persone, nei dipendenti di tutto il mondo che lavorano ogni giorno per guadagnare la fiducia dei nostri Clienti ed aiutarli ad avere successo. Ogni dipendente ha abbracciato la nostra missione e in questi mesi si sono creati team virtuali per aiutare imprese, docenti e aziende no profit ad utilizzare il digitale per gestire la fase emergenziale e quella di ripresa.
Un’area di cui siamo orgogliosi riguarda la diversità e l’inclusione – che continuano ad essere una priorità fondamentale per Microsoft – e che durante la pandemia ha visto Clienti, partner e associazioni collaborare per un Paese più accessibile. Abbiamo anche realizzato un Hackathon digitale chiedendo a tutti gli sviluppatori e le persone interessate di disegnare soluzioni innovative che risolvessero problematiche relative alla disabilità. Ci sono stati progetti incredibilmente interessanti e il vincitore ha creato un’applicazione che permette di poter avere una lettura istantanea della lingua dei segni durante una video chiamata. Questa è la dimostrazione di quali barriere si possono abbattere grazie alla tecnologia e all’intelligenza artificiale.
Che ruolo hanno avuto i/le collegh*?
I nostri colleghi sono stati il volano per attività che hanno spaziato dal supporto alle scuole (per permettere di continuare con le lezioni), alle università (che tramite Teams sono riuscite ad andare avanti con i programmi prestabiliti), alle chiese, alle organizzazioni no-profit. Abbiamo lavorato con Parks e con Milano Pride, supportandoli nello svolgere parte dei loro incontri istituzionali (tramite la piattaforma di comunicazione e collaborazione Teams). Ci siamo mossi come un’unica vera comunità, ognuno fornendo il contributo necessario affinché tutte le realtà fossero aiutate e supportate nel portare avanti il proprio business, la propria campagna a favore dei diritti dei più deboli, la propria lotta per l’uguaglianza di genere.
Come hanno reagito i vostri e le vostre Clienti/fornitori all’emergenza?
Durante la pandemia, insieme ai nostri partner abbiamo continuato a supportare le aziende ad sfruttare al meglio il digitale per gestire l’emergenza e pensare alla ripresa. I nostri Clienti si sono distinti per trasformazioni digitali incredibili, che hanno visto l’adozione delle tecnologie Microsoft cloud e di collaborazione per abilitare lo smart working in tempi estremamente stringenti. Allo stesso modo i nostri partner, che condividono la cultura aziendale ed erano già pronti a lavorare da remoto, hanno portato avanti un grandissimo lavoro per supportare i Clienti, considerata l’iniziale difficoltà dovuta alle distanze. Questo è l’ecosistema che siamo riusciti a creare credendo sia nella possibilità di includere e trasformare grazie alla tecnologia, sia nella resilienza di fronte a criticità che non sono (e non saranno) sempre prevedibili.
Quanto era stato importante fare innovazione per essere pronti ad affrontare questa crisi?
Il mondo in due settimane ha fatto un salto in avanti nella trasformazione digitale pari a quella che di solito avviene in due anni. E il digitale si è dimostrato efficace per gestire l’emergenza e pensare al rilancio. Le soluzioni tecnologiche hanno permesso ad aziende e istituzioni di restare operative e agli studenti di continuare a imparare. E’ pur vero che il nostro Paese segnava un ritardo nel livello di innovazione che ha sicuramente lasciato indietro qualcuno, nonostante il miglioramento. Mi auguro che quanto appreso in questi mesi consenta al Paese di ripensare il ruolo strategico del digitale sia per la crescita delle nostre aziende sia per creare un paese più inclusivo.
Cosa resterà nelle persone dopo questa esperienza?
La nostra speranza è che tutto ciò che persone, organizzazioni e istituzioni hanno dovuto affrontare (e stanno tuttora affrontando), possa determinare uno spartiacque, un momento di svolta che porti verso un modo nuovo e più efficace di lavorare, di studiare, di vedere la trasformazione, di valorizzare l’inclusione. Spero, inoltre, che ci dia la forte consapevolezza che, con gli strumenti giusti e la cultura adeguata, è possibile affrontare qualsiasi emergenza.
E domani?
Continueremo a lavorare al fianco dei nostri Clienti per aiutarli a costruire la propria capacità digitale, continueremo ad innovare nel cloud per aiutare i nostri Clienti a crescere, continueremo ad investire nella diversità e nell’inclusione per poter creare un mondo migliore e più sostenibile.