MENTORING
“Ti manderò perciò i miei libri e perché tu nonperda tempo a rintracciare qua e là i passi utili li sottolineerò così troverai subito quello che condivido e apprezzo…
Più che un discorso scritto però ti sarà utile il poter vivere e conversare insieme, almomento è necessario che tu venga, primo perché gli uomini credono di più ai loro occhi che alle loro orecchie, poi perché attraverso i precetti il cammino è lungo mentre è breve ed efficaceattraverso gli esempi… E non ti faccio venire solo perché tu ne
tragga giovamento ma anche perché tu mi sia utile. Ci aiuteremo moltissimo a vicenda.”
(Seneca, Lettere a Lucilio)
Queste parole di Seneca sono, ancora oggi, una delle definizioni più chiare e che meglio esemplificano l’essenza di una delle pratiche di formazione più antiche e più potenti: il mentoring.
Quando, più di sette anni fa, in Fastweb abbiamo deciso di introdurre questa pratica tra le proposte di strumenti di sviluppo siamo partiti proprio da qui. Per noi il mentoring è un estrattore del valore presente in azienda e ha come obiettivo quello di dare un supporto formale allo sviluppo professionale o manageriale dei mentee, al loro livello di comprensione delle dinamiche aziendali ed è un’esperienza che permette loro di comprendere e “navigare” meglio Fastweb.
Ogni anno questo programma coinvolge circa 20/25 coppie tra mentor e mentee. I mentor sono manager o individual contributor che, indistintamente dall’età anagrafica e dall’anzianità aziendale, mettono a disposizione la propria maggior esperienza manageriale o professionale su una competenza in un percorso di scambio con i mentee. Questi, a loro volta, hanno definito insieme ai propri manager un obiettivo di sviluppo che può essere legato alla crescita in termini di competenze professionali di ruolo, oppure alla
crescita di responsabilità manageriale.
Il programma ha una durata di nove mesi e prevede: un momento iniziale di formazione per mentor e mentee, un accompagnamento durante il percorso con alcuni check point e un
evento di chiusura-celebrazione in cui si condividono gli apprendimenti del percorso.
Mentor e mentee hanno a disposizione anche alcune schede con metodologie e domande guida per facilitarli nelle diverse fasi del percorso. Non esiste mai un percorso uguale all’altro e la responsabilità del successo sta nell’ingaggio e nell’adesione che entrambi gli attori mettono in campo.
Prima ancora dell’avvio, una delle fasi più delicate e a cui prestiamo particolare attenzione è il matching tra mentor e mentee: partiamo sempre dall’obiettivo del mentee per individuare, insieme al manager e alle Risorse Umane, il mentor che possa avere il miglior fitting e che possa essere di valore.
L’esperienza di questi anni ci ha infatti permesso di osservare che sicuramente questo facilita il successo del percorso. Ma non è l’unico fattore.
È più che mai importante dedicare tempo alla costruzione di una relazione basata su fiducia e ascolto, una relazione che, sebbene inserita in un processo formalizzato, è assolutamente
unica e personalizzata.
Il mentoring è un percorso di sviluppo a due vie: se è vero che il focus di partenza è l’obiettivo di sviluppo del mentee, i mentor coinvolti hanno sempre restituito quanto valore hanno raccolto dal confronto; la relazione di mentoring, in alcune occasioni, è diventata uno spazio per rimettere in discussione e aggiornare alcune convinzioni, uno spazio di crescita, quindi, anche per il mentor.
In generale, il mentoring acquisisce anche una forte valenza nella costruzione del networking tra i diversi team e facilita, in alcune situazioni, la creazione di nuove sinergie e vicinanze tra le strutture di business e di staff.
La ricchezza del mentoring sta proprio proprio qui: nel cambiamento significativo e reciproco del sistema di conoscenze, nel lavoro, nelle capacità e nel modo di pensare, come scrisse Seneca.