
L’INCLUSIONE POSSIBILE: L’ESEMPIO DI UNA COLLABORAZIONE TRA AZIENDA E FORNITORI
«Ci impegniamo da tempo a promuovere una società più inclusiva, dove ogni individuo ha l'opportunità di realizzare il proprio potenziale, portando avanti iniziative che da un lato realizzano l’inclusione concretamente e dall’altro possono servire ad esempio per altre organizzazioni, a cominciare dai nostri fornitori di servizi». È così che Guido Di Donato, Direttore degli Affari Istituzionali Regionali di Pfizer Italia, spiega come e perché la multinazionale farmaceutica ha voluto sottolineare il suo impegno «per una società più inclusiva» attraverso una particolare iniziativa durante il Congresso SIFO 2023, l’annuale appuntamento della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie-SIFO, che si è svolto a Roma lo scorso ottobre.
Pfizer, infatti, ha promosso un accordo tra Italsky, società specializzata nell’allestimento di fiere e congressi, e la Cooperativa Vite Vere Down Dadi, organizzazione non profit per il sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie, rendendo possibile includere nello staff congressuale una persona della stessa cooperativa.
Sara è il nome della hostess reclutata nello stand di Pfizer. «Siamo orgogliosi della partecipazione di persone con disabilità di Vite Vere a questo progetto - ha dichiarato la responsabile del progetto di Autonomia di Cooperativa Vite Vere Down Dadi, Jehona Sehu -. Per noi la professionalità e il talento non hanno barriere e crediamo che l'inclusione e la valorizzazione delle differenze siano fondamentali per la crescita di qualsiasi squadra di lavoro. Le persone che seguono il percorso di autonomia della nostra cooperativa portano con sé un insieme unico di esperienze e competenze che potranno arricchire la cultura aziendale. Vogliamo ringraziare Pfizer per questa opportunità che sarà sicuramente di ispirazione per altre aziende che vogliano abbracciare l’inclusione».
La Cooperativa Vite Vere Down Dadi (www.cooperativavitevere.org ), che offre servizi, risorse e promuove l'inclusione sociale, educativa e lavorativa delle persone con disabilità, opera per migliorare la loro qualità di vita a tutto tondo. Gli obiettivi della cooperativa hanno dunque incontrato quelli di Pfizer, dove, da diversi anni, un team di colleghi, chiamato DNA (Diversity is Natural), ha il compito di ricercare idee e iniziative per favorire un ambiente di lavoro più inclusivo e aperto alla valorizzazione delle diversità, dove ogni individuo può avere l'opportunità di vivere una vita piena e appagante. Da questo incontro è nata l’idea di fare un gesto concreto in un contesto apparentemente lontano come quello di un congresso di tecnici, come quello della SIFO, che vede la partecipazione di migliaia di operatori professionali della salute tra farmacisti, farmacologi, manager del sistema sanitario, aziende farmaceutiche e di medical devices.
Arturo Cavaliere, Presidente di SIFO, ha commentato: «L’attenzione al sociale ed alla sfera delle diverse abilità nella logica di una reale inclusione è insita nella stessa vocazione della nostra Società scientifica. Da sempre SIFO si occupa di sostenere la qualità della vita dei pazienti e affianca i loro caregiver in una quotidianità che non è mai semplice, ma che è sempre ricca di speranza e dignità. Allo stesso modo noi aderiamo e sosteniamo quelle iniziative, come questa di Cooperativa Vite Vere Down Dadi, che possono permettere al nostro Congresso di essere aperto e abbracciare chi costruisce spazi di umanità autentica e priva di discriminazioni».
Un piccolo gesto per smuovere le coscienze, dato che nel nostro Paese il cammino da fare è ancora lungo. In Italia (dati ISTAT del 2019), le persone con disabilità sono 3 milioni e 150 mila, ovvero il 5,2% della popolazione. Da tempo esistono norme dirette a favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, a cominciare dalla Legge 68/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, che ha introdotto il collocamento mirato. Ciononostante, resta rilevante lo svantaggio, nel mercato del lavoro, delle persone con disabilità. Infatti, considerando la popolazione tra i 15 e i 64 anni, risulta occupato solo il 32,2% di coloro che soffrono di limitazioni gravi contro il 59,8% delle persone senza limitazioni.