Scienze e tecnologie

LE NUOVE TECNOLOGIE COME VEICOLO DI INCLUSIONE E SOSTENIBILITÀ

Il racconto di Sisal
A cura di Redazione
27 Ott 2023

Sisal, uno dei principali operatori internazionali nel settore del gioco regolamentato, sta riflettendo sulla strada intrapresa dalle nuove tecnologie e sui suoi risvolti etici e valoriali. Il permeare della robotica e dell’AI anche nella nostra vita quotidiana ha aperto molteplici questioni morali che mettono a dura prova i limiti e i confini umani (o quelli che fino a pochi anni fa ritenevamo tali).

La filosofia, con i suoi strumenti, sta provando a dare delle risposte, anzi, sta contribuendo a formulare domande giuste dalle quali iniziare ad interrogarci insieme. Lo testimonia la nascita di nuove branche filosofiche, tra cui l’etica della tecnologia. Quali sono i valori da portare avanti in vista di una vita sempre più tecnologizzata, in modo che le nuove tecnologie siano inclusive e sostenibili, e non semplicemente puri tecnicismi?

Tra i filosofi contemporanei c’è anche chi sostiene che l’umanità intera sia nel pieno di una “Quarta rivoluzione”, come Luciano Floridi. Afferma che viviamo tutt* nell’‘infosfera’: una dimensione che si compone del mondo online e del mondo offline, intrinsecamente connessi

Il divario tecnologico pone sfide all’equità, alla ricerca e all’innovazione responsabile.

Quali sono gli effetti sulle società e le comunità? I fattori di rischio sono molto alti, perciò è necessaria una formulazione etica di codici e normative che definiscano i giusti limiti e confini. Sisal è un’azienda che si sta facendo trovare pronta: i gruppi di lavoro interni sono interconnessi tra loro e chi si occupa di tecnologia è attent* anche ai risvolti di tipo etico.

D’altronde, in quanto azienda che ha come oggetto di business principale il gioco, ha sempre dovuto rispondere a delle questioni morali. L’etica aziendale ha come valore principale quello del rispetto della libertà e dell’autodeterminazione delle persone, lasciando ad ognun* la possibilità di scelta: se giocare, come e quanto farlo. L’azienda lavora costantemente anche per creare gli strumenti giusti e generare awareness nelle persone sui comportamenti responsabili.

In queste insenature entra in campo anche l’aiuto della tecnologia, infatti Sisal ha sviluppato, per chi gioca online, strumenti di tutela per garantire un gioco sicuro e lontano dagli eccessi. Il primo utilizzo in Sisal dell’AI è A.D.A. (Anti Dependence Algorithm): l’algoritmo analizza le esperienze di gioco della customer base di Sisal per prevedere comportamenti e profili a rischio. L’azienda si è data un grande obiettivo: entro il 2030 di non avere più giocatrici e giocatori problematici.

Fare della tecnologia il principale driver di crescita aziendale, significa anche investire in competenze digitali, ecco cosa ne pensano due persone che si occupano di queste questioni all’interno dell’azienda.

“Negli ultimi decenni, la tecnologia ha rapidamente permeato ogni aspetto della nostra vita, trasformando radicalmente il modo in cui interagiamo, lavoriamo e ci connettiamo con il mondo circostante. La tecnologia ha il potenziale di abbattere barriere e di ampliare l’accesso a opportunità precedentemente inimmaginabili. Tuttavia, se non viene sviluppata tenendo a mente l’inclusività, potrebbe perpetuare divari esistenti o addirittura crearne di nuovi. È essenziale che chiunque si occupi di tecnologia adotti un approccio centrato sull’utente e tenga conto delle diverse esigenze e prospettive delle persone. Solo così la tecnologia potrà veramente contribuire a eliminare le disparità e a garantire che nessun* venga lasciat* indietro. La tecnologia dovrebbe essere intesa come uno strumento per il progresso, perché ha il potenziale per realizzare cambiamenti significativi. Tuttavia, spetta a noi fare scelte consapevoli e responsabili per assicurarci che la tecnologia sia davvero un motore di inclusione e sostenibilità. Solo allora potremo sfruttare appieno il suo potenziale.

Dal punto di vista della talent acquisition e dell’employer branding questo tema ha diverse implicazioni:

  • Capacità attrattiva: le persone professioniste spesso cercano opportunità lavorative che siano significative e abbiano un impatto positivo sulla società o sull’ambiente. Le aziende che abbracciano la tecnologia per creare soluzioni inclusive e sostenibili possono risultare molto più attraenti per quest* candidat*, poiché offrono un contesto che si allinea ai valori e alle aspirazioni dei talenti.
  • Cultura aziendale: L’approccio all’utilizzo della tecnologia riflette la cultura aziendale e i suoi valori. Se un’azienda adotta la tecnologia per migliorare l’inclusione e la sostenibilità, comunica un impegno concreto e mostra di essere socialmente responsabile. Questo può influenzare positivamente l’employer branding, attirando candidat* che condividono tali valori.
  • Coinvolgimento dei e delle collegh*: i e le dipendenti desiderano sentirsi coinvolt in progetti che abbiano un impatto positivo. Utilizzare la tecnologia per promuovere l’inclusione e la sostenibilità può sicuramente essere fonte di motivazione poiché si sentono parte di qualcosa di più grande e significativo. Questo può contribuire alla retention dei talenti, riducendo il turnover.
  • Differenziazione sul mercato: Nell’attuale panorama, molte aziende competono per attirare i migliori talenti. L’approccio all’utilizzo della tecnologia può essere un modo per differenziarsi. Se un’azienda dimostra di essere all’avanguardia nell’applicazione della tecnologia per scopi positivi, può emergere come un datore o una datrice di lavoro preferita.
  • Immagine: La percezione dell’azienda da parte del pubblico esterno è importante non solo per la talent acquisition, ma anche per la sua reputazione complessiva. Utilizzare la tecnologia in modo inclusivo e sostenibile contribuisce a costruire un’immagine pubblica positiva. L’utilizzo della tecnologia può influenzare profondamente la talent acquisition e l’employer branding, contribuendo a creare una cultura aziendale attraente, distinguendosi sul mercato.

Nicoletta Bressa, Talent Acquisition & Employer Branding Senior Manager Sisal

“La tecnologia è uno strumento che trova la sua ragion d’essere nell’essere utile, ovvero nel fatto che aiuti a fare qualcosa meglio di come la si farebbe senza di essa e che questo miglioramento sia percepito da tutte le persone. Questo fa la differenza tra una soluzione temporanea e uno strumento. Il concetto di ‘tutt* ha assunto perimetri diversi nel tempo, sottendendo insiemi via via più ampi del contesto sociale. Oggi si inizia a capire che ‘tutt* deve essere inteso come “omnia” includendo in maniera omnicomprensiva sia la società sia il pianeta. Ecco allora che una innovazione tecnologica che non abbia alle spalle questi requisiti già in fase di progettazione vede diminuito il suo tasso di utilità. Dunque, una innovazione tecnologica è veicolo di sostenibilità non solo quando mette in atto sistemi che vanno a supportare i suoi utilizzatori per migliorare il loro l’impatto ambientale, come potrebbero essere i pannelli solari o le macchine elettriche, ma anche e soprattutto quando la sua progettazione risponde a criteri di ecodesign. Ciò significa che è progettata e sviluppata per essere essa stessa a minore impatto ambientale. Ne è un esempio il green coding, ovvero la pratica di programmazione informatica che mira a limitare l’impronta ecologica legata all’esecuzione del codice e al consumo di energia dei device utente. Allo stesso modo, la tecnologia è veicolo di D&I non solo quando propone soluzioni per facilitare l’inclusione, ma se essa stessa è progettata per esprimere una user experience che non discrimini gli e le utenti e che faccia della loro diversità il suo criterio portante. Si tratta di un cambio di paradigma importante per il quale diversità e sostenibilità non sono più solo il fine di alcune innovazioni tecnologiche, ma sono requisiti trasversali alle diverse tecnologie che entrano nella progettazione già dalla fase di design.”

Katia Colucci, Head of Innovation Lab Sisal

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