Futurigenerazionisostenibilità

La strada verso lo sviluppo sostenibile passa attraverso uno scambio generazionale

A cura di NielsenIQ
03 Lug 2023

Il 15 maggio 2022 l’Italia, ottavo paese al mondo in termini di PIL, ha esaurito le proprie risorse disponibili, arrivando all’overshoot day con due mesi d’anticipo rispetto alla media mondiale (28 luglio).

In tale contesto, si fa spazio un sentiment emergenziale nei confronti dell’attuale situazione climatica, percepita come prossima all’irreversibilità. Il progressivo incremento del debito ecologico rende necessario agire ora per poter garantire migliori condizioni alle generazioni future, e ci si chiede dunque a chi spetti la responsabilità di invertire questa rotta.

Secondo NielsenIQ, in un contesto spaccato tra dirigisti, che affidano il compito alle istituzioni, e liberalisti, che invece si aspettano una spinta dai consumatori, la verità potrebbe stare nel mezzo: la call to action è condivisa, serve un impegno attivo da parte di tutti gli stakeholder.

Se nel panorama internazionale l’Agenda 2030 dell’ONU è il principale strumento di riferimento per un’azione sinergica, le barriere ad uno sviluppo del tutto sostenibile all’interno dello scenario italiano sono legate principalmente a tre macro-temi, strettamente interconnessi tra loro.In primis, un mindset e un set di regolamentazioni poco chiare e codificate. La conoscenza stessa dell’Agenda e dei suoi obiettivi è ancora limitata, e questo influisce sulla percezione di realizzabilità della stessa nei prossimi sette anni.

In secondo luogo, una limitata accessibilità economica: essere sostenibili “costa ancora troppo” (soprattutto nel comparto Food), e risulta quindi essere appannaggio soprattutto delle generazioni più adulte, con maggiori disponibilità economiche.

Infine, l’assenza di sistemi di comparabilità globali tra prodotti sostenibili e non.

Il Sustainability Report 2022 di NielsenIQ rappresenta un primo passo verso la comparabilità e rivela come i consumatori italiani sembrino avere le idee via via più chiare rispetto alle misure da prendere, facendo anche autocritica. Infatti, più della metà della popolazione italiana (60%) vede un futuro “inquinato”, e quasi la totalità (90%) pensa che la soluzione risieda in un intervento diffuso e condiviso: da spettatori occorre farsi attori, attraverso la messa a punto e l’attuazione di pratiche quotidiane e abitudini di consumo più responsabili.

Il Sustainability Commitment Index (SCI), indice proprietario di NielsenIQ in grado di analizzare e misurare le pratiche sostenibili degli italiani, delinea uno scenario complessivo con ampi margini di miglioramento: il SCI a totale Italia raggiunge infatti attualmente un punteggio di 49 (in una scala da 0 a 100), risultato che è trasversale a tutte le generazioni. Sebbene siano soprattutto i più giovani a trainare la diffusione del concetto di sostenibilità, ciascuna generazione agisce in maniera sostenibile attivando le leve e i settori più affini alle proprie caratteristiche, abitudini e disponibilità.

I più giovani (fino ai 34 anni) sono attenti alla mobilità. Nella fascia 25-34 questo si declina anche in una crescente attenzione verso il turismo sostenibile (es. cicloturismo e utilizzo di mezzi pubblici/elettrici anche per lunghe tratte), che implica mettere in pratica attività di supporto alle comunità locali, sia in termini di alimentazione che di scelta dell’alloggio. Cresce tra i Millennials il concetto di beauty sostenibile legato all’impiego di prodotti solidi, bio o riciclabili e confezioni sostenibili (es. con possibilità di refill).

Affacciandosi all’acquisto della prima casa, è invece il target 35-44 a mostrarsi più consapevole rispetto alle scelte in edilizia, con un focus sui materiali impiegati e sulle prestazioni energetiche delle abitazioni.

Anche a fronte di un maggiore potere d’acquisto, gli over 45 sono i più attenti ad una spesa sostenibile a 360 gradi (in termini di food, packaging e scelta del punto vendita).

Con queste premesse e con l’obiettivo di accrescere progressivamente lo sviluppo sostenibile (sia a totale Italia che tra le diverse generazioni), la sfida è quella di cambiare il paradigma della sostenibilità, da nicchia per un’élite virtuosa ad una virtù democratica. In tale scenario, far diventare la sostenibilità la normalità non può prescindere da:

  • favorire un interscambio generazionale per assicurare una maggiore consapevolezza delle azioni sostenibili in tutte le fasi della vita;
  • potenziare una comunicazione volta a rafforzare un’interpretazione chiara del concetto di sostenibilità, fondamentale per la messa a punto di azioni concrete;
  • rendere più accessibili le pratiche inerenti a temi, quali edilizia/bioedilizia, fashion e beauty, turismo e mobilità, che oggi sono ancora ad appannaggio di una fascia limitata della popolazione (soprattutto quella più giovane).
Leggi questo numero
Registrazione Tribunale di Bergamo n° 04 del 09 Aprile 2018, sede legale via XXIV maggio 8, 24128 BG, P.IVA 03930140169. Impaginazione e stampa a cura di Sestante Editore Srl. Copyright: tutto il materiale sottoscritto dalla redazione e dai nostri collaboratori è disponibile sotto la licenza Creative Commons Attribuzione/Non commerciale/Condividi allo stesso modo 3.0/. Può essere riprodotto a patto di citare DIVERCITY magazine, di condividerlo con la stessa licenza e di non usarlo per fini commerciali.
magnifiercrosschevron-down