LA SOSTENIBILITÀ
Rosella Sobrero
Nella nostra società è in atto una trasformazione così importante da poter essere considerata una vera e propria metamorfosi. Si chiede a tutti, persone ma anche organizzazioni, di uscire dalla comfort zone e provare a modificare comportamenti, stili di vita, di consumo, di produzione, di partecipazione alla vita sociale… Una metamorfosi che è già evidente: le aziende hanno modificato il modo stesso di fare impresa per conciliare il profitto con l’impegno sociale e ambientale; i territori cercano modelli di sviluppo sostenibile in grado di migliorare la qualità della vita delle persone; i cittadini diventano sempre più protagonisti delle realtà dove vivono, studiano, lavorano. In questo scenario in rapida evoluzione un segnale importante è il maggior impegno delle imprese sul tema D&I: è cresciuta in questi anni l’attenzione verso tutte le differenze e stanno cambiando strategie e policy.
L’impegno delle imprese
La diversità è un valore non solo da tutelare ma da diffondere, oltre che nei rapporti tra le persone, anche nelle organizzazioni pubbliche e private. È necessario infatti promuovere una concezione del mondo che valorizzi l’importanza delle differenze e della molteplicità. Le imprese possono influenzare pubblici molto ampi: se nella loro comunicazione interna ed esterna affrontano il tema in un’ottica costruttiva e positiva possono neutralizzare le paure e avviare un processo di consapevolezza sul ruolo che ogni persona ha nella società.
Rispetto al pubblico interno, l’impresa può offrire ai propri collaboratori un ambiente di lavoro sereno che valorizzi le competenze di ognuno senza discriminazioni. Non è indispensabile che il collaboratore abbia una diversità “speciale” e riconoscibile: ogni persona è diversa da un’altra per situazione familiare, carattere, percorso di studi e professionale. L’impresa responsabile deve essere capace di tutelare ogni diversità e di valorizzarla. Rispetto al pubblico esterno, l’impresa può condividere il proprio impegno realizzando campagne che dimostrino quanto la diversità e l’inclusione facciano parte della propria strategia.
Recentemente anche la Camera della Moda ha dichiarato di voler lavorare con i propri brand per coltivare un ambiente tutelante allo scopo di garantire benessere e pari opportunità di carriera, in modo da stimolare un significativo cambiamento culturale nell’industria della moda. È stato pubblicato un manifesto in 10 punti, con principi e azioni in grado di garantire uno standard più elevato rispetto allo status quo attuale: tali concetti serviranno da modello per una riforma radicale in termini di diversità e inclusione.
L’importanza della reputazione
Oggi la reputazione è potere: alcuni esperti affermano che siamo entrati nell’Economia della Reputazione dove un calo di credibilità può avere conseguenze gravi in particolare quando l’impresa non mantiene gli impegni presi. Così come, all’opposto, comportamenti coerenti contribuiscono al miglioramento della reputazione e portano l’impresa a crescere ed affermarsi sul mercato. La reputazione sta diventando quindi una moneta sempre più preziosa: anche dotarsi (e applicare) policy sulla diversità contribuisce alla rafforzamento dell’immagine dell’organizzazione. Le imprese socialmente responsabili non solo definiscono una policy sulla diversità ma hanno anche al proprio interno un diversity manager con un ruolo rilevante nella gestione delle risorse umane.
Essere inclusivi conviene!
Quando l’impresa dimostra di essere aperta e inclusiva i collaboratori sono più motivati: lo testimoniano alcune recenti ricerche che sottolineano quanto promuovere l’inclusione e valorizzare le diversità è un’opportunità. Un atteggiamento pro attivo in questo ambito rende infatti l’organizzazione più competitiva e attrae nuovi talenti. Cresce anche il numero dei consumatori che considerano l’impegno delle aziende nel promuovere l’inclusione e la diversità come un valore da premiare con le proprie scelte d’acquisto. E anche gli investitori sembrano più propensi ad investire in imprese aperte, sostenibili, inclusive. Per concludere, si sta rafforzando la convinzione che essere inclusivi conviene perché rafforza la reputazione e migliora il capitale relazionale, un asset intangibile sempre più importante.