LA MULTI- CULTURALITÀ È UN’OCCASIONE

14 Dic 2021

La multiculturalità è un contenitore ricco di idee, valori, capacità logiche, regole e modi di vivere molto differenti. Ad oggi la varietà culturale si trova in quasi tutte le aziende anche se in percentuali diverse; è un

fenomeno che richiede un’attenta gestione delle dinamiche e delle relazioni perché, se non riconosciuto, può creare conflitti, processi di omologazione e rallentamento dei percorsi decisionali.

Se valorizzato, invece, può essere una potentissima fonte di creatività, di sviluppo, un modo per migliorare il clima aziendale e per rafforzarne l’immagine interna ed esterna.

Come si legge nell’articolo “Delivering through diversity” (McKinsey, 2018), la diversità etnica e culturale all’interno dei team di lavoro è un valore prezioso ed è, inoltre, correlata alla redditività aziendale.

Infatti, da un’attenta analisi condotta da McKinsey, le aziende con i team esecutivi più variegati a livello etnico, hanno il 33% di probabilità in più di superare i loro pari in termini di profitti.

I driver di questa correlazione dipendono dal fatto che le aziende più diversificate sono in grado di attrarre i talenti migliori, di incrementare l’orientamento al cliente, la soddisfazione dei dipendenti e il processo decisionale. È dunque risaputo: in un team eterogeneo è presente un maggiore confronto fra i membri del team stesso, un ampio scambio di differenti punti di vista, che coincidono con lo sviluppo e il progresso aziendale.

In questa particolare occasione ho deciso di raccontare la storia di Sylla, ragazzo di 30 anni di origine nigeriana che aveva alle spalle solo brevi esperienze lavorative come bracciante.

Tutto ha avuto inizio nel 2020, anno che, come sappiamo, è stato particolarmente problematico per tantissimi settori. Proprio per questo motivo e viste le nuove esigenze professionali segnalate da parte dalle nostre aziende clienti, abbiamo pensato di creare dei percorsi formativi ad hoc che avessero un “taglio” decisamente pratico.

Il progetto ha visto la collaborazione di Synergie Italia, dei colleghi della filiale di Torino e delle Politiche attive del Lavoro, di Ufficio Pio ente strumentale della Fondazione Compagnia di San Paolo, con il coordinamento di Progetto Moi - Migranti un’opportunità d’inclusione, di Torino.

A metà del 2020 i ragazzi del progetto sono stati inseriti in questa formazione e hanno partecipato a una giornata di colloqui con le aziende del territorio. Successivamente a questa prima fase Synergie ha portato avanti la ricerca di opportunità per tutti i candidati.

Sylla era uno dei partecipanti alla formazione e, accompagnato da Synergie e dallo staff di Progetto Moi, ha saputo cogliere l’opportunità data e ha conosciuto Francesco Pinto, titolare dell’azienda Pinto Ponteggi che ha deciso di inserirlo inizialmente in tirocinio come manovale edile all’inizio del 2021.

Ma il percorso di crescita non si è fermato, infatti ad oggi Sylla è assunto dall’azienda e vi lavora stabilmente.

Gli ostacoli da superare per inserire le persone migranti sono moltissimi e derivano tutti dalla poca conoscenza di “regole culturali” che spesso si danno per scontate. Tra queste il basso livello di conoscenza della lingua italiana: è difficile riuscire a valorizzarsi quando non si ha accesso a un buon vocabolario.

Inoltre notiamo una mancanza di comprensione del mercato del lavoro rispetto alle proprie competenze, con tutte le conseguenze negative che ne derivano. Infine, molto importanti sono la questione del riconoscimento dei titoli di studio, la mancanza di domicilio fisso, la non garanzia di rinnovo dei documenti d’identità e, purtroppo, i problemi di salute derivanti da vissuti particolarmente burrascosi.

Il lavoro da fare è tanto, ma è indispensabile provarci e migliorare, perciò Synergie ha così a cuore il case history che vi abbiamo raccontato, per il quale è stato fondamentale un lavoro di sinergia tra tutti gli attori coinvolti in questo bellissimo progetto.

Il prossimo obiettivo è quello del riconoscimento, quanto prima, dei titoli di studio esteri in modo che le persone migranti possano accedere con semplicità anche a opportunità sempre più professionalizzanti.

E noi...ci stiamo già lavorando!

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