LA CASA DEL PADRE DI BERNARDA ALBA
Bodas de sangre (Nozze di sangue) debutta l’8 marzo del 1933 al Teatro Beatriz de Madrid, Yerma il 29 dicembre 1934 al Teatro español, Doña Rosita la soltera (Donna Rosita la nubile) al Principal Palace di Barcellona il 13 dicembre dell’anno successivo. La casa de Bernarda Alba viene rappresentata l’8 marzo 1945 a Buenos Aires, postumo: Federico García Lorca, il poeta e drammaturgo spagnolo autore delle opere menzionate (e di numerose altre), era stato assassinato dalle milizie franchiste nel 1936, subito dopo il colpo di stato che aveva dato inizio alla guerra civile. Nelle quattro opere è evidente una forte critica alla morale sessuale e classista della Spagna rurale del tempo, frutto di un ordine sociale autoritario e repressivo che si replica di generazione in generazione. Ne La casa di Bernarda Alba viene rappresentata l’istituzione fondamentale di questo ordine sociale: la famiglia patriarcale.Nell’opera compaiono solo donne: Bernarda, la sua vecchia (e folle) madre, le sue cinque figlie, la servitù, le vicine. Gli uomini sono presenti, ma restano fuori dalla scena: appartengono a un mondo diverso, come vuole la rigida separazione dei ruoli e degli spazi. Come afferma Bernarda, Ago e filo per le femmine, mula e frusta per i maschi. L’opera si apre con il funerale del marito di Bernarda (e il lutto imposto che ne consegue), ed è un uomo, Pepe il Romano, che porta il disordine nella famiglia.
L’importanza di Pepe è data dal fatto che rappresenta l’opportunità per alcune delle sorelle di esprimere i propri desideri, più o meno in contrasto con la volontà della madre: per Angustia la possibilità di un matrimonio (cioè di lasciare la casa), per Adela quella di affermare la propria libertà e sessualità.
Bernarda ci sembra a prima vista inumana: diremmo che incarna l’autorità patriarcale, la morale ipocrita della decenza mantenuta con la violenza psicologica e fisica (porta con sé un bastone, che spesso usa contro le figlie). Eppure è un personaggio molto più complesso di quello che sembra. La governante più volte parlando con Bernarda insinua che qualcosa di grosso stia succedendo in casa (cioè che Adela, la figlia minore, sta intrattenendo una relazione con Pepe, promesso della sorella Angustia) e le dà della cieca: Bernarda risponde sempre negando (Qui non succede niente), convinta dell’infallibilità della propria vigilanza. Ma è possibile che Bernarda non si renda conto di niente, lei che sembra che sappia leggere nel pensiero, quando praticamente tutte in casa sono al corrente di quello che sta succedendo? La governante afferma: quando una non riesce ad avere a che fare con il mare è più facile voltare le spalle per non vederlo. Bernarda sceglie di voltare le spalle al mare: perché lo fa? Forse sceglie di ignorare la ribellione di Adela perché non è un vero problema finché non diventa un affare del paese, finché non va a intaccare la facciata di decenza della famiglia. O forse perché vedendola non potrebbe evitare la repressione: da parte sua ma soprattutto del paese, della società intera, una società che giudica e unisce duramente qualsiasi anomalia. Nel mondo di Bernarda la donna è vittima e carnefice al tempo stesso, destinata a replicare lo stesso sistema da cui è schiacciata. Bernarda è autoritaria e violenta: se però guardiamo un po’ più da lontano, sulla stessa violenza si regge l’intero paese. Bernarda non ha conosciuto altra casa che quella costruita da suo padre, e concepisce la propria sopravvivenza e quella delle figlie solo all’interno del sistema in cui si trova. Un sistema in cui le relazioni umane sono il compimento di una funzione sociale: la vita familiare, all’interno della quale il rapporto genitori-figliə è un rapporto d’autorità (Bernarda: una figlia che disobbedisce cessa di essere figlia per diventare una nemica), il matrimonio (arrangiato in base a un criterio economico e di classe, e legato alla riproduzione). Per una sopravvivenza sociale è necessaria una buona facciata: la madre di Bernarda, una vecchia folle, viene tenuta rinchiusa affinché le vicine non la vedano; quando Adela si suicida il primo pensiero della madre va alle apparenze (Mia figlia è morta vergine. (…) Lei, la figlia minore di Bernarda Alba, è morta vergine), e Silenzio! è la prima e ultima parola pronunciata da Bernarda.
Non sono anziana ancora, e ho cinque catene per voialtre e questa casa costruita da mio padre affinché neanche le erbe vengano a sapere della mia desolazione
(Bernarda, La casa di Bernarda Alba)