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IMPRESE FAMILIARI E SVILUPPO SOSTENIBILE

A cura di Valeria Colombo
24 Giu 2024

In ambito finanziario e di investimento la famiglia è spesso protagonista della discussione: quando si parla di risparmio, di consumi – ad esempio nelle indagini di Banca d’Italia e Istat – e di piccole medie imprese familiari. Queste ultime, infatti, sono protagoniste indiscusse del tessuto economico italiano ed europeo dove rispettivamente l’85% e il 70% – 80% delle imprese sono a conduzione familiare. Le Nazioni Unite dai primi anni ’80 hanno iniziato a concentrare l’attenzione sul ruolo attribuito alla famiglia nei processi di sviluppo e alle questioni ad esso connesse. L’International Day of Families, che quest’anno festeggia 30 anni, fu istituito anche con l’obiettivo di incrementare la consapevolezza dei decisori politici e dell’opinione pubblica mondiale riguardo all’importanza dei problemi e dei bisogni (sociali, economici, demografici) delle famiglie, ponendoli al centro delle agende di programmazione politica e della discussione collettiva.

L’Agenda 2030 e i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDG), che in questi anni abbiamo imparato a conoscere perché diventati quadro di riferimento per tante strategie di sostenibilità pubbliche e private, prevedono esplicitamente per gli stati l’impegno di promuovere famiglie coesive. Alcuni Goal poi fanno esplicito riferimento al ruolo della famiglia: il 3.7, in cui gli Stati si impegnano esplicitamente a garantire l’accesso universale alla pianificazione familiare e il 5.4, relativo alla promozione della responsabilità condivisa all’interno della famiglia (SDG 5.4).Qui vorrei però soffermarmi sul fatto che le famiglie risultano fondamentali per lo sviluppo sostenibile anche quando si esprimono attraverso l’attività imprenditoriale.

Le imprese familiari rappresentano oggi il 70% del PIL globale e la spina dorsale di varie economie. Avendo l’incentivo di trasmettere l’attività alle generazioni successive hanno una maggiore motivazione a perseguire investimenti a lungo termine, come quelli necessari per la transizione energetica o per migliorare le condizioni di lavoro negli stabilimenti produttivi.

Le aziende familiari sostengono relazioni più prospere e durature con gli stakeholder e promuovono uno sviluppo economico e sociale regionale più sostenibile. Il fatto che spesso la famiglia viva nello stesso territorio in cui opera l’azienda rende “naturale” l’attenzione all’impatto ambientale e la cura delle relazioni con la comunità da cui spesso provengono dipendenti e interlocutori/ interlocutrici della pubblica amministrazione.

L’impresa familiare ha in generale più controllo sul proprio futuro rispetto alle grandi aziende, in cui la proprietà è spesso “distante” dal management e dall’attività produttiva, gli/le azionisti/e guardano i risultati di breve termine e in questo orizzonte mirano a massimizzare i profitti.

Le famiglie che fanno impresa emergono come entità economiche posizionate ottimamente per portare avanti pratiche etiche e sostenibili, grazie ad un approccio responsabile e consapevole al mercato. In esse è forte il concetto di stewardship, di gestione responsabile, di cura in cui l’attività produttiva viene “coltivata” e trasmessa da una generazione all’altra.

Quando si parla di sostenibilità quindi, molte imprese familiari, partono da una posizione di vantaggio ma non sono esenti da difficoltà. Alcune recenti indagini segnalano che il quadro regolatorio in continua e rapida evoluzione rende complicato orientarsi e indirizzare gli investimenti. A ciò si aggiunge la penuria di competenze tecniche sul mercato, per cui è spesso difficile reperire informazioni specifiche e univoche e personale specializzato. Le aziende familiari sono motivate per natura (e per rimanere sul mercato) a investire in sostenibilità ma si trovano spesso disorientate.

In quest’ottica il coinvolgimento delle nuove generazioni attraverso il passaggio generazionale e l’apertura verso una governance più strutturata che includa anche manager “esterni” potranno costituire elementi utili alle imprese familiari per costruire una visione più strategica sulle proprie iniziative di sostenibilità.

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