IBM - Il valore del network nella strategia di Diversity & Inclusion

04 Apr 2019

Doriana De Benedictis

IBM da sempre riconosce alla base del proprio successo e sviluppo, le persone con le loro specificità, considerando la diversità (nel senso di eterogeneità) valore fondante dell’azienda e fonte di vantaggio competitivo, poiché generatrice di innovazione e creatività. Dal 2005 ha istituito anche in Italia il ruolo del “Diversity Engagement Partner”, ovvero colui o colei che lavora al fianco del management aziendale per studiare, disegnare e promuovere iniziative e strategie per la valorizzazione delle potenzialità dei singoli individui, diversi tra loro, e capaci di portare ciascuno un valore unico e di contribuire alla performance aziendale.

Pur focalizzando dunque il proprio impegno per garantire a tutti opportunità di sviluppo e crescita a prescindere da genere, cultura, generazione, abilità, orientamento sessuale e a proporre soluzioni per l’integrazione tra vita privata e lavorativa, il Diversity Engagement Partner coinvolge in tutte le iniziative, programmi, eventi o percorsi formativi, interi segmenti di popolazione, con l’obiettivo di creare un network virtuoso di persone interne all’azienda, promotrici e sostenitrici del valore dell’inclusione. Da qui l’idea di allargare questo network anche all’esterno dell’azienda, creando opportunità di collaborazione e co-working con altre realtà aziendali, anche concorrenti, consapevoli che su certi temi di interesse sociale si può essere alleati e che per incidere profondamente sulla cultura di un paese è necessario lavorare insieme. Le multinazionali, così come le PMI sono preziosi ecosistemi di innovazione che possono fungere da modello per altre realtà. Ecco che in tutte le iniziative che IBM promuove diventa fondamentale pensare a come allargare la propria rete di contatti, riferimenti e collaborazioni.

Per la valorizzazione della diversità di genere, in Italia IBM promuove iniziative per far emergere il talento femminile, sostenere le carriere, diffondere modelli di ruolo e sostenere campagne innovative, sia interne che esterne all’azienda. Testimonia questo impegno l’adesione al “Club 30%” (una campagna globale, senza fini di lucro, condotta da persone in posizioni apicali che si mobilitano, utilizzando il proprio potere di influenza personale, per promuovere una più alta partecipazione femminile, almeno il 30%, da cui il nome, nella leadership di organizzazioni private e pubbliche) e a Valore D. Internamente esistono percorsi formativi ad hoc a seconda dell’area di specializzazione e del tipo di professione. A sostegno di questo tipo di percorsi per la popolazione femminile, sono stati creati:

• il Women Leadership Council, un comitato formato da donne executive e non, che si impegnano per promuovere la leadership al femminile attraverso attività di coaching e mentoring (a volte anche interaziendale) nonché di iniziative per favorire la crescita del network e l’interazione tra le diverse funzioni.

• Il gruppo delle Women in Technology, donne con profilo e professionalità tecnica, il cui scopo è quello di contribuire allo sviluppo delle carriere tecnologiche, con iniziative e programmi specifici del settore tecnico. Questo gruppo opera anche direttamente nelle scuole mettendo a disposizione le proprie competenze sia a scopo formativo che di orientamento.

Da una collaborazione tra le WIT (Women in Technology) e il dipartimento di Informatica dell’Università Sapienza di Roma, è nato il “Progetto Nerd?” – acronimo di Non È Roba per Donne? – il cui obiettivo è quello di aiutare e stimolare giovani studentesse delle scuole superiori ad avvicinarsi o addirittura scegliere le facoltà STEM (Science Technology, Engineering, Mathematics). Il progetto coinvolge le studentesse in laboratori pratici di programmazione e coding, durante i quali si insegna loro come creare una chatbot su piattaforma IBM Cloud, lanciando poi un contest per la creazione di chatbot innovative. Dopo circa un mese vengono presentati i progetti creati e viene premiata l’idea migliore con 3 giorni di formazione in IBM. Un’iniziativa interna per promuovere la crescita professionale delle donne è il progetto “Elevate Italy”, che, attraverso iniziative formative, di mentoring, shadowing, sia interno, che esterno all’azienda, offre a donne di età e professionalità diverse, sia l’opportunità di mettere in luce i propri talenti, sia di aumentare e creare il proprio network di relazioni. I risultati della prima sperimentazione li abbiamo avuti quest’anno e sono andati persino oltre le attese: il 52% ha ottenuto una promozione e il 65% ha cambiato ruolo ottenendo una migliore soddisfazione professionale. Il 26%, inoltre, è andato in maternità e, tra loro, il 50% ha ricevuto una promozione. Il 100% ha manifestato entusiasmo per questa opportunità di crescita. Sempre il tema delle relazioni è stato protagonista dell’iniziativa organizzata nel 2018 per celebrare l’International Women’s Day. IBM Italia ha messo a confronto persone di scienza e di business con l’obiettivo di “scoprire la ricetta” per creare, gestire e valorizzare le relazioni. Abbiamo dunque lavorato su un tema che ci riguarda tutti: l’importanza di fare network e di farlo nel modo giusto.

Numerose ricerche dimostrano infatti che il capitale sociale, ovvero la capacità di costruire e mantenere relazioni di fiducia, sane e costruttive, è motore di innovazione e contribuisce sia al raggiungimento dell’eccellenza nello svolgimento della propria professione sia al proprio “benessere”. Come e quando nascono le relazioni? Cosa dice la scienza? Siamo tutti nodi di una rete? Esiste una ricetta per creare, gestire e valorizzare le relazioni? Cosa accade quando si parla di business? É possibile parlare di relazione quando l’altro è una macchina dotata di intelligenza artificiale? É nato così: “Leading your network. Come creare valore attraverso le relazioni”, un evento che ha potuto contare su un’agenda ricca di speaker d’eccellenza, ciascuno dei quali ha affrontato il tema del networking da un punto di vista diverso. Il tutto é stato valorizzato da alcuni linguaggi artistici (danza e musica), che hanno delicatamente dato forza ai messaggi condivisi durante la giornata. Un viaggio attivo in cui persone di scienza, emozioni, musica, danza e tecnologia hanno interagito lasciando un significativo messaggio finale: per fare network e creare valore attraverso di esso é necessario un profondo impegno comune. Occorre fare un passo verso l’altro, accoglierlo senza pregiudizi, con tutto il suo bagaglio di esperienze e cercare un punto di incontro, da dove iniziare per costruire qualcosa di nuovo. Nell’ambito della diversità generazionale IBM Italia ha realizzato e promosso diverse iniziative:

• il progetto di Reverse Mentoring, uno scambio di sapere bi-direzionale, attraverso cui i giovani contaminano i senior con le loro competenze digitali e la conoscenza dell’utilizzo dei social network e i senior trasmettono loro il know how e le esperienze acquisite negli anni di lavoro in azienda.

• L'alternanza scuola-lavoro, IBM Italia è una delle aziende “Champion” dell’Alternanza Scuola Lavoro, con la particolarità di offrire competenze e strumenti tecnologici nelle aree più innovative: Cognitive computing, Intelligenza aumentata (Watson) e Big Data.

• il Think Milano e Roma 2018 che nella splendida cornice dell’Unicredit Pavillion in piazza Gae Aulenti a Milano e poi dell’Acquario Romano ha riunito colleghi, partner, clienti, studenti, sviluppatori, Università, Istituzioni, Fondazioni e Associazioni no-profit, in un percorso educativo, di confronto, co-creation e co-working sugli impatti della trasformazione digitale nella società. Si sono susseguiti diversi momenti di interazione multi-generazionale (Hackaton, Sessioni di Design Thinking, Tavole rotonde, Conferenze) con l’obiettivo di creare progetti, generare idee innovative su molti temi di business e di interesse sociale.

Per quanto riguarda la disabilità, IBM Italia è impegnata su diversi fronti:

• abbiamo creato il Progetto MWA, nato da una intuizione di un gruppo di colleghi ipo e non vedenti. Il nome MWA è l’acronimo di Mobility Wireless Accessibility, un nome che riassume i tre valori fondamentali che il progetto rappresenta: mobilità, inclusione e innovazione. L’idea parte dalla creazione di una soluzione mobile per supportare le persone con disabilità visiva nella loro vita quotidiana e lavorativa. E’ così nato un vero e proprio team con un obiettivo comune: quello di scoprire nuove tecnologie che mettono l’utente con disabilità al centro del servizio.

• Durante la giornata internazionale della disabilità in IBM Italia abbiamo realizzato sia un “Pranzo al Buio” per dare la possibilità ai dipendenti di sperimentare sensi alternativi alla vista o il progetto “Se Vuoi Puoi” un percorso esperienziale durante il quale abbiamo offerto a circa 150 colleghi la possibilità di mettersi nei panni di persone con diverse disabilità: visiva, uditiva, motoria e della parola, in situazioni diverse di vita lavorativa simulata.

Per quanto riguarda l’orientamento sessuale IBM Italia dal 2012 aderisce a PARKS, un’associazione senza scopo di lucro che aiuta le aziende a sviluppare il diversity management connesso all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Si inizia così a lavorare sul tema che ha più resistenza culturale in Italia, favorendo la creazione di Business Resource Groups, ovvero gruppi interfunzionali di volontari che decidono di approfondire un argomento specifico a scopo formativo o di supporto della popolazione aziendale. In ambito LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender) è stato creato il gruppo “EAGLE” un team di persone LGBT e non che con iniziative di diverso tipo sostengono la crescita, la valorizzazione e la piena inclusione dei colleghi LGBT.

Ma la vera svolta arriva nel 2016 con l’ufficializzazione da parte di IBM Italia dell’equiparazione dei benefit e del piano medico per i partner dello stesso sesso, anticipando i decreti attuativi della legge Cirinnà e includendo il congedo per paternità/maternità per la nascita del figlio del partner. Inizia quindi una campagna #INCLUSIVEIBM volta a generare conoscenza: video interviste con colleghi che hanno fatto coming out, sessioni di awareness interna in occasione dell’LGBT Pride Month, un LGBT Enablement per il Management Team con una tavola rotonda interaziendale che ha coinvolto 3 aziende esterne: Deutsche Bank, Microsoft e Banca D’Italia e una aziendale in cui 3 colleghi rappresentanti del mondo LGBT hanno raccontato la loro storia e spiegato perché è importante essere se stessi per essere sereni al lavoro. Nel 2017 abbiamo partecipato per la prima volta al Pride di Milano sponsorizzando e sfilando insieme alle famiglie arcobaleno di cui fanno parte alcuni colleghi. Nel 2018 durante il Pride di Milano per la prima volta abbiamo sfilato sullo stesso carro insieme alle aziende Tech: Google, Microsoft, Facebook e Linkedin per rafforzare il messaggio che su questi temi non si può essere in competizione, ma solo alleati.

Per promuovere l’integrazione con culture differenti, fiore all’occhiello di IBM è il “Corporate Service Corps”, un progetto che unisce l’impegno di IBM nell’ambito della Corporate Citizenship con l’opportunità, per i dipendenti, di accrescere le competenze, la capacità di problem-solving e l’attitudine a lavorare in contesti multiculturali attraverso un’esperienza professionale profondamente significativa anche dal punto di vista umano e sociale. Il programma prevede l’assegnazione temporanea di personale IBM ad organizzazioni no-profit impegnate nella risoluzione di questioni di interesse mondiale, come lo sviluppo di opportunità economiche, problematiche ambientali, l’accesso ai sistemi di istruzione nei paesi in via di sviluppo.

Tutti i dipendenti possono fare richiesta di partecipazione e la selezione è molto competitiva. I team sono formati da dipendenti IBM provenienti da nazioni e Business Unit differenti. Ad oggi più di 3000 dipendenti, in tutto il mondo, hanno collaborato al lavoro di associazioni operative in 40 paesi diversi in Africa, Asia, America Latina ed Europa dell’Est. Molteplici sono infine le iniziative per favorire l’integrazione tra vita privata e lavorativa, vengono per esempio organizzati seminari su tematiche di interesse per le famiglie, per la gestione dei figli o delle persone anziane. Dal 2016 ogni anno organizziamo una giornata dedicata agli IBMers e le loro famiglie, quest’anno abbiamo organizzato “Feed your mind at IBM” con lo scopo di supportare le famiglie nella diffusione della cultura STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics).

• più di 1500 ospiti esterni tra adulti, ragazzi e bambini in 6 sedi

• un totale di 12 laboratori didattici interattivi, divisi per fasce di età a partire dai 5 fino ai 21 anni, con lo scopo di avvicinare le nuove generazioni in modo giocoso alla robotica, al coding e alla programmazione

• 6 esperimenti scientifici per stimolare la curiosità e nutrire la passione per la scienza.

Lo scopo di tutto questo è stato quello di trasferire alle nuove generazioni fiducia nel futuro, perché puntando sullo sviluppo della conoscenza, delle competenze e alimentando la propria curiosità e voglia di imparare, nessuna macchina potrà mai sostituire l’essere umano. Le iniziative interne, le collaborazioni esterne sono tante e molte ancora in fase di realizzazione. Ciò che contraddistingue IBM è che, pur essendo all’avanguardia rispetto a tante realtà, non sente mai di essere “arrivata”, anzi è sempre pronta a mettersi in discussione e ad aggiungere tasselli importanti alla sua storia di innovazione.

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