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Genere e stereotipi: la generazione Alpha sogna in grande (ma i ragazzi un po' di più)

Secondo l’Osservatorio Genere e Stereotipi 2025, le ragazze preadolescenti sono consapevoli che nel loro futuro lavorativo incontreranno più ostacoli rispetto ai colleghi maschi. Tuttavia, «non vogliono rinunciare ai propri obiettivi ma sanno che la strada è in salita», spiega Mara Panajia, presidente di Henkel Italia
A cura di Valeria Pantani
28 Ott 2025

Quando si parla di prospettive lavorative future, la Generazione Alpha sogna in grande: il 44% delle ragazze e il 39% dei ragazzi tra i 13 e i 15 anni dichiara di avere progetti ambiziosi,
rivela l'edizione 2025 dell'Osservatorio Genere e Stereotipi promosso da Henkel Italia in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra.

Senza distinzioni di genere, le persone giovani d'oggi sono determinate a raggiungere i propri obiettivi; tuttavia, i ragazzi mostrano maggior sicurezza: il 78% crede di poter generare un impatto nel proprio ambito e il 21% che emergerà tra colleghe e colleghi. Le percentuali si fermano rispettivamente al 70% e 16% per la controparte femminile.

Il 28% delle ragazze, inoltre, teme di subire discriminazioni di genere una volta fatto il proprio ingresso nel mondo del lavoro (una percentuale 3 volte superiore rispetto ai coetanei maschi), il 31% di venir penalizzata qualora decidesse di avere figlə (8% per i ragazzi) e il 13% che dovrà sacrificare la carriera per la famiglia (solo il 9% dei ragazzi condivide questa preoccupazione).

Spesso, queste convinzioni nascono proprio nel contesto familiare. Mara Panajia, presidente di Henkel Italia, ha spiegato che «le testimonianze raccolte parlano di madri che, nonostante siano spesso molto impegnate e soddisfatte professionalmente [il 39% del campione rivela
di considerare la madre come una persona realizzata, ndr], devono affrontare difficoltà aggiuntive rispetto ai padri: dalla gestione della casa e della famiglia fino al carico mentale che deriva dal dover conciliare tutto. Queste dinamiche contribuiscono a consolidare nelle giovani donne l’idea che, pur avendo talento e ambizione, dovranno impegnarsi di più per veder riconosciuto il proprio valore».

Nonostante i genitori siano, nella maggior parte dei casi, modelli centrali per i e le giovani, anche i media fanno la propria parte. Secondo il 75% delle ragazze e il 68% dei ragazzi, i social accentuano gli stereotipi di genere: sul piccolo e grande schermo le donne sono scelte seguendo canoni estetici (afferma l’84% delle ragazze e l’81% dei ragazzi) e sono spesso rappresentate come persone sensibili ed emotive (secondo il 62% delle giovani e il 59% dei giovani). Anche la pubblicità non sfugge a questa dinamica: più di due terzi osservano che gli uomini sono associati a lavori prestigiosi e le donne alla cura e alle mansioni domestiche.

Anche il tema della maschilità risulta critico, specialmente per i ragazzi: il 76% ritiene che i media rappresentino gli uomini in maniera distorta, forzando tratti legati al coraggio e al successo. La paura dei giovani è di non riuscire a soddisfare appieno queste caratteristiche nella vita di tutti i giorni. «I media hanno una responsabilità enorme» ha dichiarato Panajia «devono proporre narrazioni più moderne, realistiche e meno stereotipate, capaci di riflettere la complessità e la ricchezza delle identità contemporanee».

L'impegno di Henkel per la parità di genere
Alla luce di questi dati, è evidente come nella società serva una nuova narrazione rispettosa delle differenze. Per questo motivo, Henkel pone la parità di genere al centro dei suoi obiettivi di sostenibilità sociale.

Negli ultimi anni la presenza di lavoratrici all'interno dell'azienda è aumentata notevolmente in tutte le aree, toccando quota 42% nel comparto management a livello globale e 40% in Italia. «Come Henkel, crediamo che la parità di genere non possa essere solo un valore dichiarato, ma debba tradursi in azioni concrete, politiche innovative e risultati misurabili». A conferma di ciò, nel 2024 la divisione italiana dell’azienda ha ottenuto la certificazione UNI PdR 125:2022 per la parità di genere.

Inoltre, Henkel incoraggia fortemente la genitorialità condivisa grazie alla flessibilità dell'orario lavorativo, alla piattaforma MasterGenitori per la formazione e il supporto nelle fasi di crescita di figli e figlie e al gender neutral parental leave, introdotto lo scorso anno: 8 settimane retribuite al 100% indipendentemente dal genere e dallo stato famigliare. A livello globale sono aumentatə del 30% gli uomini e del 35% le donne che hanno usufruito del congedo (in Italia, 12 neopapà): «È un segnale forte, perché permette ai padri di essere presenti fin dall’inizio nella vita dei e delle figli/e e aiuta a superare l’idea che la cura sia solo una questione femminile», ha dichiarato Panajia.

«Se vogliamo davvero ispirare le nuove generazioni a sognare senza limiti dettati dal genere, dobbiamo offrire loro modelli diversi, sia in famiglia che nella società. Solo così possiamo contribuire a costruire un futuro in cui ragazze e ragazzi si sentano davvero libere/i di scegliere la propria strada, senza ostacoli o pregiudizi».

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