Futuriidentità di genereteatro

Fuck gender roles

Una mostra fotografica per combattere gli stereotipi di genere
A cura di Federica Laura Manna e Guido Sciarroni
10 Ago 2023

“Fuck Gender Roles” è una mostra fotografica nata dall’incontro e dalla volontà di giovani attiviste,artiste, antropologhe, educatrici, psicologhe, professioniste della comunicazione, attrici unite dall’interesse alle tematiche dell’inclusione e dell’accessibilità, come i diritti della comunità LGBTQIA+, l’identità e la lotta agli stereotipi di genere, i principi del transfemminismo e del femminismo intersezionale. Da queste sinergie nasce in primis il Progetto Tiresia, un collettivo fondato nel 2022 con l’obiettivo di presentare narrazioni differenti, portatrici di messaggi incisivi liberi dai concetti di violenza e discriminazione, attraverso l’arte e la cultura.

Queste ultime sono usate dal Progetto Tiresia come mezzo di comunicazione per parlare di temi che, altrimenti, sarebbero difficili da affrontare con “Fuck Gender Roles”, ad esempio, è stata utilizzata la fotografia, ma nel corso del primo anno di attività il collettivo ha organizzato reading teatrali, workshop di disegno sul tema della rappresentazione dei generi e formazioni sul linguaggio inclusivo. Altro aspetto legato alla comunicazione portato avanti da Tiresia è l’uso generale del femminile plurale, limitando la schwa e l’uso di altri pronomi ai soli casi particolari (così com’è stato fatto per questo articolo).

La mostra Fuck Gender Roles , una delle prime azioni del collettivo, ha condivisodegli esempi positivi e alternativi ai ruoli di genere imposti dai costrutti della società. Undici persone hanno deciso di raccontare le proprie esperienze mettendosi completamente a nudo, esplorando e mostrando le proprie vulnerabilità, superando i propri limiti, ponendosi il rischio di esporsi al giudizio, conquistando un coraggio che vuole essere di esempio per disinnescare stereotipi e pregiudizi. Il percorso espositivo è costruito connettendo immagini e audio. Ogni scatto ha un Qrcode di riferimento, tramite cui è possibile accedere a dei contenuti digitali. Si tratta in particolare di interviste in cui le testimoni raccontano quanto i ruoli di genere abbiano inciso sulla propria vita. Si genera in questo modo un dialogo intimo e sincero dove la spettatrice non è più semplice osservatrice, ma diventa testimone e portatrice di un frammento di storia che non è solo personale, ma diventa storia collettiva.

Nata dal confronto con la curatrice Federica Manna e la fotografa Alessia De Gasperi da un’idea di Grazia Di Sisto, la mostra è stata esposta già in tre contesti diversi all’interno della città di Padova. La prima esposizione si è tenuta al Centro Culturale San Gaetano all’interno di una rassegna artistica intitolata FéMO – Festival dell’Espressione Multimediale dedicata nel 2022 al tema “Libera la fantasia”. Il nucleo inizialmente era composto da sei testimonianze, ampliate poi in occasione dell’esposizione al Photo Open Up (Festival Internazionale di fotografia) e, successivamente, al Laboratorio Sociale Occupato “La Tana” con l’ultima esposizione conclusa a marzo 2023.

L’intento in ciascuna esposizione è stato quello di rendere la mostra il più accessibile possibile, abbracciando più pubblici e usufruendo di ambienti istituzionali e sociali. I contenuti sono stati valorizzati aggiungendo le trascrizioni delle video interviste e le audio descrizioni degli scatti, in modo tale da rendere la mostra fruibile anche per le persone cieche, ipovedenti, sorde e ipoacustiche. Tutto ciò è stato possibile grazie all’aiuto di Simone Riflesso, attivista queer e disabile, resosi disponibile come consulente per l’occasione. Si è agito anche sull’ambiente, quando possibile, proponendo azioni concrete, così come è stato fatto per la Tana, ambiente molto frequentato da studentesse e attiviste. In questo caso si è lavorato al fianco dei Talents, gruppo di giovani (ragazzi che si identificano con il pronome maschile) nello spettro autistico impegnati nella realizzazione di progetti creativi, che hanno installato alla Tana una rampa in Lego per facilitare gli spostamenti delle persone con disabilità.

La ricchezza innescata da questo progetto è stata quella di intrecciare voci diverse costruendo una vera e propria comunità che ha migliorato i contesti ospitanti, creando un reale impatto sociale. Insieme alle realtà coinvolte, con “Fuck Gender Roles” il ProgettoTiresia sta costruendo una nuova strada verso luoghi sicuri da violenza e pregiudizio.

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