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FAMIGLIE - CI PENSO SU

A cura di Riccardo Basso
24 Giu 2024

Quando parliamo di famiglia si intersecano tanti piani; forse per questo è così difficile parlarne. Fare chiarezza distinguendone almeno alcuni può aiutare a seguire i tanti dibattiti che la vedono al centro. Ne vorrei qui mettere a fuoco tre, consapevole che ne esistono tantissimi altri. Il primo è quello della funzione: cosa cerchiamo nella famiglia. Trovo interessante lo spunto del sociologo H. Rosa, per il quale la famiglia è per eccellenza lo spazio di quelle relazioni affettive ed emotive risonanti, che sono “un lampo di speranza di assimilazione e di risposta in un mondo che tace” (TdA). La famiglia, secondo Rosa, è in opposizione allo spazio pubblico, dominato invece da indifferenza e competizione, che peraltro la starebbero infiltrando.

Un secondo piano, che possiamo definire simbolico, investe la dimensione collettiva. Seguendo la linea di pensiero di P.L. Berger e T. Luckmann la realtà è un costrutto sociale e tale è dunque anche la famiglia. Occorre allora chiedersi come si perviene a definire la famiglia in un dato contesto. L’antropologa M. Douglas scrisse che un costrutto sociale discende dal gioco dei rapporti di dominio all’interno della società per poi essere istituzionalizzato. P. Bourdieu individuò nello Stato il più grande distributore del capitale simbolico: la definizione di famiglia che assume lo Stato condiziona per lui il modo in cui le persone pensano, senza nemmeno che esse si chiedano più da dove origina questa definizione, quasi che essa vada da sé. Da qui l’importanza dell’inquadramento legale di famiglia e il rilievo delle “lotte per il riconoscimento” (nel senso impiegato da A. Honneth) di nuove forme di famiglia. L’introduzione delle unioni civili in Italia, ad esempio, ha avuto un ruolo fondamentale nella ridefinizione della famiglia e, più in generale, della cittadinanza delle persone che si identificano come omosessuali (come notano V. Lingiardi, N. Nardelli, G. Giovanardi e A.M. Speranza, questa legge ha “modificato il paesaggio psicologico e sociale delle persone gay e lesbiche” e di tutte quelle loro legate). Ma è bene essere consapevoli che anche questo pur importantissimo riconoscimento continua a fare perno su un cardine, quello per cui una famiglia si compone a partire da una coppia di persone: sempre Rosa ci ricorda che la modernità ha stigmatizzato, quando non anche patologizzato, forme di “famiglia” che non fanno leva su una coppia, quali quelle comunitarie o quelle composte da una sola persona.

Un terzo piano lo possiamo definire trascendente rispetto alla sfera individuale. Sempre Bourdieu ha tracciato un parallelo tra la famiglia e altri concetti quali la Corona o il Casato nobiliare: si tratta di istanze che gli agenti sociali in esse implicati servono senza una particolare consapevolezza, come partecipando a un gioco con regolarità implicite nel quale sono immersi sin dall’infanzia. Secondo questo costrutto, tante strategie sociali sono funzionali a riprodurre e far durare nel tempo la famiglia in questa sua accezione (ad esempio, la disciplina del cognome o i diritti di eredità).

Tutti questi piani non sono paralleli; si intersecano ogni giorno nei nostri vissuti. Ce ne accorgiamo ad esempio quando avvertiamo una dissonanza tra la comunità in cui ci sentiamo in famiglia e le aspettative sociali, che si rispecchiano nelle istituzioni, su cosa dovrebbe essere famiglia e cosa invece no.

Le organizzazioni si misurano con la dimensione familiare di chi ci lavora per tanti aspetti: le regole sui congedi, il welfare aziendale, più in generale la cultura organizzativa che fa sì che di alcune forme di famiglia si possa parlare e di altre no, che alcune siano considerate più di valore rispetto ad altre, ecc. C’è poi sempre più consapevolezza che il vissuto familiare, attuale e pregresso, non è irrilevante sul lavoro: esso, anzi, condiziona molte delle posture che assumiamo nella nostra vita professionale. La sfida per il diversity management è allora quella di favorire un approccio che ascolti e riconosca tutti i variegati e poliedrici vissuti individuali che ruotano intorno alla famiglia.

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