ESSERE PRESENTI IN UNA COMUNITÀ O FARNE PARTE? UN MARE DI DIFFERENZE
McDonald’s è vicina ai territori in cui opera anche grazie alla proattività e allo spirito d’iniziativa della propria rete di 140 licenziatari, imprenditori fortemente radicati nelle comunità locali che ogni giorno condividono i valori del brand e offrono supporto concreto. Perché esiste una differenza importante tra essere presenti in una comunità e farne parte.
La fiducia e la credibilità sul territorio si costruiscono agendo in prima persona su questioni sociali rilevanti come il caso del licenziatario di McDonald’s a Siderno, Comune della Calabria, a ridosso della Costa dei Gelsomini che da qualche anno è interessata dal fenomeno degli sbarchi di migranti.
“Come posso aiutare?” Una domanda semplice ma altrettanto efficace che ha portato Sergio Scidà, licenziatario McDonald’s di Siderno, ad attivarsi immediatamente, con il team del suo ristorante, quando il fenomeno degli sbarchi nel porto di Roccella Jonica, piccola località turistica calabrese, si è improvvisamente acuito nel 2021, anno in cui sono stati registrati 5050 arrivi di migranti sulla costa calabra, a fronte dei 1250 dell’anno precedente.
“Passo tutte le mattine con la mia auto da Roccella che nel fuori stagione è piuttosto tranquilla, ma da qualche giorno avevo notato un insolito afflusso di extracomunitari: per lo più ragazzi molto giovani e donne con bambini. Ho chiesto alla polizia locale cosa fosse accaduto e lo stesso giorno, parlandone con una mia dipendente, che nel ristorante gestisce l’accoglienza e che risiede proprio a Roccella, ho scoperto che gli sbarchi erano diventati sempre più frequenti, oltre che numerosi, e che il Comune era in difficoltà, in quanto non sufficientemente organizzato e attrezzato per gestire tali flussi, allora piuttosto insoliti” - racconta Sergio Scidà, che si è da subito messo in contatto con il Sindaco di Roccella Jonica per offrire il proprio supporto.
La situazione degli sbarchi sulla costa ionica è inedita.
Quest’anno, per la prima volta, Medici Senza Frontiere ha organizzato un presidio fisso a Roccella Jonica di una equipe formata da medici, infermieri, psicologi e mediatori interculturali.
Il Porto delle Grazie, infatti, continua spesso a registrare sovraffollamenti e l’amministrazione comunale ha richiesto e ottenuto maggiori supporti. Il Porto è stato dotato di una tensostruttura gestita dalla Croce Rossa e dalla Protezione Civile.
“Ci siamo messi a disposizione con il team del ristorante per quel poco che potevamo fare, fornendo beni di prima necessità, a partire da acqua, frutta, pasti caldi e altri alimenti, almeno per la prime fasi critiche di accoglienza, supportando i volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa che prestano servizio presso il centro di primissima accoglienza del Porto delle Grazie”, racconta Sergio Scidà, che ha iniziato quasi trent’anni fa a lavorare in McDonald’s e che oggi gestisce in Calabria il ristorante di Siderno e quello di prossima apertura a Vibo Valentia.
“Si tratta di un fenomeno che tocca da vicino la comunità locale che si era ritrovata impreparata ad accogliere improvvisamente così tante persone e a distanza ravvicinata di tempo. Purtroppo, il fenomeno resta attuale per le coste della Locride, pertanto, stiamo continuando a fornire il nostro supporto, in particolare al Comune e ai volontari che si occupano dell’accoglienza dei migranti. Per loro le porte del ristorante sono sempre aperte per un momento di pausa e ristoro”.
La capillarità sul territorio, con 640 ristoranti che servono ogni giorno 1 milione di clienti, consente a McDonald’s di attivare collaborazioni virtuose con le istituzioni locali di tutta Italia che riconoscono l’azienda come partner affidabile e credibile per attivare progetti di inclusione, di sostenibilità ambientale e sociale e di solidarietà.
“Fare accoglienza significa prima di tutto essere accoglienti, partendo proprio d’attenzione alle esigenze della comunità che, come in questa situazione, ho scoperto per esperienza personale e grazie alle persone del team del ristorante che è essenziale ascoltare e coinvolgere in tutte le attività”, conclude Sergio Scidà.