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EDISON: «PRENDERSI CURA DELLE PERSONE È LA CHIAVE PER LAVORARE MEGLIO»

Il gruppo di Foro Buonaparte considera l’attenzione alla salute mentale come una responsabilità diffusa e parte della propria strategia aziendale. In campo diverse azioni e iniziative, da appositi percorsi (anche formativi) al volontariato
07 Giu 2024

«Non c’è salute senza salute mentale». È il monito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Alla salute mentale, ormai parte integrante del benessere di ciascunə di noi, è dedicata una Giornata mondiale il 10 ottobre con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di prendere consapevolezza sui disturbi della psiche, e incoraggiare le persone ad accedere alle cure, ostracizzando il pregiudizio personale e sociale, lo stigma e le paure.

Nonostante gli enormi passi in avanti degli ultimi anni, quella del benessere emotivo e piscologico sul posto di lavoro rappresenta ancora una sfida importante per le aziende. In Italia, anche a causa della pandemia, nel 2021 una persona su quattro si è dimessa dal luogo di lavoro per preservare la propria salute fisica e mentale, quattro persone su dieci hanno fatto almeno un’assenza per malessere emotivo e solo il 9% dichiara di stare bene sul posto di lavoro (Fonte: Osservatorio HR Innovation Practice, Politecnico di Milano).

I media, il mondo del lavoro e talvolta anche le persone attorno ci spingono a eccellere e a diventare la «versione migliore di noi stessi». Esiste il cosiddetto «culto della performance» secondo cui si punta a diventare i migliori nel proprio lavoro o anche in quegli ambiti che attengono il proprio aspetto fisico o comportamentale. Aspettative che possono generare stress e tensione. Il mancato raggiungimento di determinati obiettivi può scatenare sensi di colpa o mettere in discussione le proprie capacità.

Un altro aspetto è la difficoltà a conciliare vita privata e professionale, determinata quasi sempre dai diversi ruoli che ciascuno di noi ha e che spesso possono entrare in conflitto (genitore, caregiver, figlio/a, lavoratore/lavoratrice, cittadino/a attivo/a ecc).

Edison considera l’attenzione alla salute mentale come una responsabilità diffusa e parte della propria strategia aziendale, perché prendersi cura delle persone, anche sotto il profilo emotivo e umano, è considerata la chiave per lavorare meglio. È responsabilità dell’azienda favorire il benessere organizzativo e facilitare la diffusione di una cultura del people care, considerando l’emotività di ognunə.

In un mondo lavorativo sempre più veloce diventa necessario fermarsi e compiere un’auto-riflessione per dare un senso alla propria esistenza e ritrovare il benessere mentale e fisico. Conoscersi, riconoscere i propri limiti, saper rallentare il ritmo quando se ne ha bisogno, è vitale. Edison ha costruito una strategia del benessere: appositi percorsi, anche formativi, di self-coaching che permettono di raggiungere una maggiore consapevolezza di sé, oltre che un equilibrio personale e relazionale. Questa dimensione viene esplorata dal gruppo di Foro Buonaparte sotto diversi profili. Il primo profilo attiene l’area Health, Safety & Environment che in questi anni ha stimolato le persone a focalizzarsi sul cambiamento che stanno vivendo rispetto a temi quali l’invecchiamento, l’inclusione, l’attenzione al ritmo sonno-veglia e gli effetti positivi della crescita dell’autostima e delle relazioni. Il secondo profilo è la crescita personale attraverso attività di volontariato aziendale, anche in orario di lavoro, con la fondazione d’impresa di Edison, la Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale ETS, con cui poter vivere la propria dimensione lavorativa oltre l’impegno professionale. La commistione tra esperienza professionale e umana è il terzo profilo di intervento, che si sostanzia nell’entrare a far parte di una o più community aziendali. Un quarto profilo è connaturato all’offerta di people caring e welfare che consente di accedere a servizi di consulenza psicologica, di wellness e di approfondimento delle tecniche di mindfulness. L’ultimo profilo è l’applicazione di policy HR per guidare le persone in una miglior gestione di cure psichiatriche o psicologiche.

In conclusione, Edison intende continuare a favorire lo sviluppo di un ecosistema aziendale aperto al dialogo e inclusivo, che metta in condizione le persone di prendersi cura del proprio benessere a 360 gradi.


FONDAZIONE EOS – EDISON ORIZZONTE SOCIALE ETS A FIANCO DEI PIÙ GIOVANI
La Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale ETS è la fondazione d’impresa con cui Edison consolida il suo impegno sociale contribuendo con le sue persone e competenze agli obiettivi dell’Agenda 2030. Nel triennio 2022-2024 la Fondazione ha deciso di focalizzare l’attenzione su ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 17 anni, attraverso la partecipazione culturale e la pratica sportiva.

Una scelta, questa, dettata dall’emergenza sociale acuitasi con la pandemia: nel 2021 è stato rilevato tra i giovani il peggioramento più consistente dell’indice di salute psichica e benessere psicologico, con un incremento dei ricoveri per i disturbi psichiatrici e un aumento del senso di malessere e della solitudine adolescenziale. Ogni giorno nel nostro Paese una ragazza o un ragazzo tenta il suicidio, e, negli ultimi due anni, l’incremento dei casi è stato del 75%.

Tra le tante iniziative, Edison e Fondazione EOS sostengono l’ente del Terzo Settore CasaOz di Torino in un progetto per la riabilitazione psicosociale di minori con disturbo neuropsichiatrico (in particolare della nutrizione e dell’alimentazione, ritiro sociale e rifiuto scolastico). Un ambito nel quale CasaOz ha maturato una ricca esperienza grazie al progetto «Un Ponte tra Ospedale e territorio»

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