
DIVERSITY, EQUITY & INCLUSION
Valore fondante per favorire la crescita sociale, culturale, economica
Oggi la DE&I è sempre più un’opportunità di cambiamento. Un percorso di DE&I può diventare leva per il business, favorendo e generando lo sviluppo della creatività, dell’innovazione e della produttività.
Avere un ambiente di lavoro fatto da persone di diverse culture, provenienze, origini e destinazioni, vuol dire avere più punti di vista che si incontrano e convivono nel momento operativo e, allo stesso tempo, perseguire un risultato comune, raggiungendo importanti obiettivi di crescita economica, sociale e culturale. L’importanza della DE&I per le aziende è ormai testimoniata da varie fonti e confermata anche dall’Employer Brand Rese- arch 2021, studio realizzato su un campione di 190 mila intervistati da 34 Paesi del mondo. La ricerca sottolinea come, tra i fattori più rilevanti nella scelta di un datore di lavoro, ci sia proprio la valorizzazione di questo asset. Un aspetto che tocca particolarmente i più giovani: il 49% degli intervistati nella fascia d’età 18-24 e il 38% nella fascia d’età 24-35 anni cerca un datore che abbia a cuore il tema. Per quanto riguarda il genere, DE&I risulta essere un criterio importante per il 41% delle donne e per il 31% degli uomini.
La DE&I fa da sempre parte del DNA di Sodexo anche at- traverso numerose iniziative per lo sviluppo di una cultura che rispetti le differenze, valorizzando le idee, le esperienze e i singoli talenti, in cinque ambiti specifici: generazionale, di genere, di disabilità, culturale e di orientamento sessuale. È questo il caso di Silla, Edith, Thomas e Mamadou, quattro addetti ai servizi di ristorazione assunti presso la scuola elementare di Bernareggio (MB) e presso una celebre Università milanese. Arrivano da Guinea, Costa D’Avorio e Ghana, Paesi che hanno lasciato per motivi politici.
Silla, 21 anni, è originario della Guinea, dove studiava, ed è in Italia dal 2017. Nel nostro Paese ha lavorato nel settore agricolo, ha preso la licenza media e fatto un corso per piastrellisti. Ora lavora in mensa.
Edith, invece, è della Costa d’Avorio, ha 34 anni ed è arrivata in Italia nel 2016. In Africa era una commerciante e si occupava anche di bambini con genitori malati o in difficoltà. Oggi coltiva la sua passione per il cibo e per i bimbi lavorando nella mensa scolastica.
Thomas ha 22 anni e arriva dal Ghana. È in Italia dal 2016, ha lavorato come pescatore, piastrellista, muratore e ha seguito corsi di lingua italiana.
Anche Mamadou è arrivato dalla Guinea nel 2016. In Italia ha seguito corsi di alfabetizzazione ed è entrato a far parte del team di accoglienza Sodexo in un’Università milanese e coordina il percorso di studi e la residenza degli studenti internazionali.
Oggi Silla, Edith, Thomas e Mamadou sono perfettamente integrati nelle comunità locali dove risiedono. Arrivare qui non è stato facile, ma sorretti dalla consapevolezza che l’uguaglianza sia un valore fondamentale e soddisfatti della vita che si sono costruiti in Italia, oggi sono liberi di essere se stessi e rispettati.
Riguardo all’esperienza con Silla, Edith e Thomas, Valentina Usai, Responsabile di Unità per Sodexo Italia, ha dichiarato: “Quando mi hanno proposto di formare tre ragazzi che non avevano mai fatto questo lavoro e che non parlavano bene la nostra lingua, inizialmente ho pensato che fosse una formazione fine a se stessa. Mai mi sarei aspettata che questi ragazzi avrebbero cambiato in meglio il lavoro del nostro team.
Sono rispettosi delle persone, delle regole e del lavoro; sono precisi, accolgono i bambini e maestre con grandi sorrisi e li servono con cura e passione e hanno sempre voglia di imparare qualcosa di nuovo. In più, hanno instaurato con tutte le collaboratrici un ottimo rapporto, ci siamo guadagnati fiducia reciproca e sentirli affermare che, ormai, siamo la loro famiglia ci rende davvero felici e fiere”.