
Della Bellezza e della Libertà
Bellezza, s.f.: Qualità di ciò che appare o è ritenuto bello ai sensi e all’anima. (Treccani)
In queste pagine leggiamo della diversità e dell’inclusione. C’è chi fra noi è uguale, o simile. E c’è chi è disuguale, o dissimile. Differente. Però, condivideremo il futuro negli stessi luoghi e negli stessi attimi. E vorremo sempre, senza eccezioni, che il nostro futuro sia più bello o, se non altro, non meno bello del nostro presente. Noi disuguali o dissimili a volte non cerchiamo nemmeno la bellezza nel futuro. Già pensare di avere un futuro sembra un grande dono. Se addirittura vi troviamo anche la bellezza…!Voi potete dare un futuro alla bellezza.
Noi possiamo dare bellezza al futuro: la bellezza degli universi che, fino a ieri, erano a voi nascosti. Mi viene in mente un chiasmo: Diversità e inclusione, così vicine e così in parvenza lontane.
Quanto fragile può essere la bellezza! Come Alice si guarda allo specchio, anch’io mi guardo. Vedo cose di cui non posso parlare. Sono gay? No. Appartengo a un’altra etnia? No. Ho qualche disabilità fisica? No. Vedo i miei pensieri, le mie preoccupazioni, il mio non riuscire sempre a resistere, sentirmi sotto pressione per la volontà di essere perfetto e il non riuscire ad ammettere che perfetto – come il mondo vorrebbe - non lo sono.
Vedo ciò che dagli altri è inteso come debolezza, mille debolezze, mille fragilità.
Se solo ne parlassi. Ma non posso farlo: metterei in gioco tutta la credibilità, tutta la fiducia che ponete in me. Pensereste che non sarei più forte, capace, condottiero.
Ma io sono il più grande dei condottieri anche con mille fragilità.
Grazie, alle fragilità. Io sono le mie forze e le mie fragilità. Perché quanta umanità possiamo trovare nelle nostre fragilità. Quanta bellezza.
In latino bellus “bello” è diminutivo di una forma antica di bonus “buono” (Treccani). Ciò che è ritenuto bello ai sensi e all’anima. Buono.
E chi siamo noi allora per decidere che possiamo parlare della nostra pigmentazione, dell’appartenere a un genere o all’altro, dell’attrazione fisica ed emotiva, della cultura e religione, delle difficoltà nel camminare, vedere, sentire?
La bellezza dell’inclusione è infinita, nel tempo e nello scopo. Guardiamo oltre lo specchio e scopriremo mondi che in realtà ci appartengono e di cui le usanze della società non permettono di parlare. Noi siamo i creatori delle usanze, Kate”, dice Enrico V.
Non vi è bellezza tanto immensa quanto la liberta di essere chi siamo. Ancor di più: la libertà di essere. Di andare a dormire senza la paura di svegliarsi – o essere svegliati - perché qualcuno ha deciso di porre fine alla nostra libertà.
Non permetteremo a nessuno di privarci della libertà solo perché può farlo.
Di privarci della bellezza, solo perché può farlo.
La bellezza è la libertà.
Libertà, s.f.: La facoltà di pensare, di operare, di scegliere a proprio talento, in modo autonomo. In linea di massima il diritto di ogni individuo di disporre liberamente della propria persona (Treccani).
In linea di massima, appunto.