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DA RIFIUTI A RISORSE

L’impegno del Gruppo Hera per il pianeta
A cura di Redazione
11 Mar 2023

Il Gruppo Hera, tra le maggiori multiutility italiane, rinnova ogni giorno il suo impegno per la tutela delle risorse e la salvaguardia del pianeta. Lo fa con una visione solida e concreta, generando valore per i territori serviti e coinvolgendo i cittadini in quella che è la sfida più attuale del nostro tempo.

Perché sostenibilità è pensare alla terra come a un insieme di persone, di risorse, l’unione di più forze. È puntare sulla cultura e sulle nuove generazioni, a partire dalla divulgazione scientifica e dalle buone pratiche, stimolando una coscienza ecologica che metta la terra al centro del dibattito.

In coerenza alle principali politiche nazionali e internazionali e agli obiettivi fissati dall’Agenda Onu 2030, il Gruppo Hera da oltre 20 anni abbraccia questa visione entrando nelle scuole di ogni ordine e grado con “La Grande Macchina del Mondo” e “Un pozzo di scienza”. Si tratta di progetti gratuiti e innovativi, svolti in presenza e a distanza, su temi che riguardano l’acqua, l’energia, l’ambiente e che si articolano attraverso incontri in classe, laboratori ed eventi per studenti e studentesse dai 4 ai 19 anni. Giovani e cittadini di domani come gancio trainante di un profondo cambiamento culturale che incida sullo sviluppo sociale, economico e ambientale della nostra terra. Solo lo scorso anno, i progetti didattici della multiutility hanno coinvolto quasi 100 mila studenti di 4.500 classi, in oltre 3.000 attività.

La riflessione sull’impatto che hanno i nostri comportamenti sul pianeta diventa ancora più efficace quando i cittadini capiscono di essere i primi protagonisti della transizione ecologica e di poter fare la differenza. Da tempo, in un’ottica di trasparenza, il Gruppo Hera dà ai cittadini la possibilità di visitare i propri impianti. Uno di questi, nato dalle più avanzate esperienze a livello internazionale, si trova alle porte di Bologna, a Sant’Agata Bolognese: dalla frazione organica produce ogni anno circa 8 milioni di metri cubi di biometano e 20 mila tonnellate di compost per alimentare in maniera sostenibile varie filiere, a partire da agricoltura e trasporto pubblico e privato, settori sempre più esposti al tema delle emissioni di anidride carbonica. Qui i visitatori comprendono che insieme si può fare di più e meglio, prendono consapevolezza di essere alleati preziosi del cambiamento e imparano che differenziare bene i rifiuti organici nelle nostre case significa rimetterli al servizio della comunità, trasformandoli in risorse, ovvero biocarburante, 100% rinnovabile, e fertilizzante naturale.

“Quella di Sant’Agata è una struttura all’avanguardia, simbolo del nostro impegno per l’economia circolare che guarda alla transizione verso le rinnovabili. In termini di volumi, l’impianto è capace di trattare, ogni anno, 100 mila tonnellate di rifiuti organici prodotti dalla raccolta differenziata e altre 35 mila tonnellate derivanti dalla raccolta di sfalci e potature. Su questo fronte procediamo spediti, con la volontà di quadruplicare la produzione di biometano entro il 2030” ci racconta Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera. Rifiuti che arrivano dalla terra e che diventano risorse per la terra, quindi, grazie all’impegno e al coinvolgimento dei singoli e delle comunità da un lato, ma soprattutto agli investimenti in tecnologie e nuovi impianti dall’altro. Un altro fiore all’occhiello è rappresentato dalla controllata Aliplast – una delle maggiori realtà italiane nel riciclo della plastica con circa 100 mila tonnellate trattate ogni anno, entrata a far parte del Gruppo Hera nel 2017 – che gestisce il processo di recupero di polimeri di qualità, in un’ottica totalmente circolare: dalla raccolta al trattamento, fino alla rigenerazione.

Ma l’orientamento alla circolarità è nel DNA stesso della multiutility, per cui anche gli scarti delle lavorazioni industriali possono diventare opere d’arte. Il Gruppo Hera con il proprio progetto artistico SCART ha fatto di più: oltre alla ventennale collaborazione con le principali Accademie di Belle Arti italiane, è riuscita a coinvolgere anche persone più fragili, come i ragazzi del Design Lab di San Patrignano che hanno contribuito con la loro creatività alla realizzazione di alcune installazioni dello stand a Ecomondo 2022.

“Perché avere una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo significa puntare ad una transizione energetica inclusiva e di valore per i territori e le comunità” conclude il Presidente Tommasi. “È la capacità di oltrepassare insieme gli interessi individuali, in favore di un bene collettivo più importante: le persone e la nostra terra”.

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