Privilegi e alleanze

“Bucare le bolle" per uscire dal privilegio

Il Gruppo Hera promuove un’educazione alla sostenibilità con iniziative green, progetti scolastici, dialogo con comunità eterogenee e diffonde i propri valori attraverso servizi essenziali.
A cura di /della Redazione
18 Dic 2024

«Ecologista, responsabile, consapevole, antirazzista, progressista, inclusiva o inclusivo, eccetera eccetera: sono tutte caratteristiche nelle quali tutte e tutti dovremmo riconoscerci!». Quante volte ci capita di pensarlo? Sono i discorsi con cui educhiamo i nostri figli e le nostre figlie o che sentiamo, ad esempio, nella formazione aziendale. Convinzioni, atteggiamenti, stili di consumo e di vita nei quali ci troviamo a nostro agio, circondati da persone che la pensano come noi. E, quando capita di venire a contatto con chi non condivide il nostro universo di valori, anziché cercare il dialogo, prendiamo le distanze. Tecnicamente si chiama polarizzazione, vale a dire quella accentuazione delle differenze fra gruppi o opinioni che impedisce la costruzione di un terreno di confronto. Ne siamo più o meno tutt3 partecipi e, in questo modo, ci chiudiamo all’interno delle cosiddette «bolle» nelle quali le nostre opinioni trovano continue conferme. Se invece provassimo a chiederci come ci vede chi resta fuori dalla nostra «bolla»? Il grande rischio, infatti, è quello di non essere compres3, risultare autoreferenzial3 ed esclusiv3. Eh sì, perché in fondo stiamo parlando non solo di gruppi di persone con valori comuni, ma anche di ambiti di privilegio. 

È questo lo scenario nel quale si colloca Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane che opera nei servizi ambientali, idrici ed energetici su scala nazionale e si rivolge a un bacino di circa 4,5 milioni di cittadini e cittadine. Da una parte Hera promuove una cultura della sostenibilità, responsabilità, equità così come si legge nello Statuto sociale e nelle comunicazioni social o advertising del Gruppo. Dall’altra, a differenza di tante aziende private, Hera si rivolge a un bacino non omogeneo, dove le «bolle», per restare nella metafora, sono tante e diverse fra loro. Acqua, servizi ambientali, gas, elettricità arrivano a tutte e tutti, in maniera uguale, senza distinzioni di tipo valoriale o economico. Sono servizi essenziali, per definizione assolutamente democratici. Questa situazione, che potrebbe anche sembrare un ostacolo nella profilazione del target, di fatto è un’ottima base di partenza per provare a «bucare le bolle» e contaminare con i nostri valori le persone con cui interagiamo. Hera, infatti, per l’universalità del proprio business, è chiamata a parlare con tutti e tutte. Le strategie sono tante e l’obiettivo è quello di offrire, insieme a beni e servizi, anche un’educazione sul corretto utilizzo delle risorse. Il modo migliore per farlo è promuovere iniziative basate su alleanze e rivolte a un vasto pubblico che comprende le utenze finali, le pubbliche amministrazioni, le comunità locali e il loro tessuto culturale.

I progetti educativi rivolti alle scuole dei territori del Gruppo sono un esempio. Pensare, infatti, che tutti bambini e le bambine vengano educat3 in egual misura al rispetto dell’ambiente è decisamente sbagliato. Spesso l’educazione ecologica è un privilegio che riguarda poch3 e chi ne resta fuori non per forza ha responsabilità ma, semplicemente, non ha la fortuna di venire a contatto fin da piccolǝ con certe tematiche. Ecco il senso dei progetti della Grande Macchina del Mondo e Pozzo di Scienza che, con un programma riservato agli alunni e alle alunne dai quattro ai diciannove anni, prevedono laboratori didattici, eventi green e webinar formativi. Presente in quattro Regioni del territorio, nell’ultima edizione la sola Grande Macchina del Mondo ha coinvolto circa 110 mila partecipanti.

Dalle scuole alle comunità locali, con il progetto HeraLAB, lo spazio in cui Hera si confronta con i principali stakeholder per condividere il proprio percorso verso la sostenibilità e, soprattutto, ideare insieme progetti per il territorio. Gli interlocutori sono enti locali, associazioni di categoria e di consumatori, e imprese. Sono 14 i laboratori avviati a partire dal 2013: 3 mila ore di ascolto con gli stakeholder, 78 iniziative approvate e 60 progetti realizzati fino ad ora, fra questi la nascita della rete degli alberghi green di Cesenatico o l’iniziativa #abbiamonelcuore di Modena che premia le idee virtuose per l’ambiente proposte da cittadini, cittadine, associazioni e imprese. 

Ovviamente, niente di tutto questo sarebbe possibile senza una strettissima alleanza con le proprie persone: un’alleanza che si realizza nella creazione di una cornice di valori all’interno della quale viene raccontato il lavoro di tutti i giorni e lo scenario nel quale l’azienda si muove. «Ma tu che lavori in Hera…» è uno degli ultimi progetti di comunicazione interna: un podcast settimanale rivolto alle 10 mila persone dell’azienda per approfondire, con un tono coinvolgente e un linguaggio semplice e divulgativo, la principale notizia della settimana sul tema della sostenibilità, inclusione, equità. Un modo per fare cultura dando a tutte e tutti gli strumenti per comprendere al meglio lo scenario nel quale l’azienda si muove e la strada per la sostenibilità che ha deciso di intraprendere.

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