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ANNA E MARCO: UNA CASA D’ACCOGLIENZA PER TEENAGERS

Intervista ad Angelo Lazzari, presidente e founder
A cura di Francesca Bandieri
24 Giu 2024

Raccontaci, qual è la missione principale della Fondazione Anna e Marco? E quali sono i principali servizi che offre alle persone che si rivolgono a voi?

L’obiettivo di “Anna e Marco” è preciso e concreto: realizzare una rete di “case via di casa” per i/le “teen” (ndr ovvero ragazze e ragazzi in età pre e adolescenziale) in crisi, e in fuga. Vogliamo realizzare degli ambienti dove tutti/e i/le minorenni, indipendentemente da chi sono, da dove arrivino, tutti e tutte senza se e senza ma, possano trovare un rifugio temporaneo.

Anna e Marco Fondazione ETS, è un ente del Terzo Settore, che vuole essere un porto sicuro, accogliente e non giudicante aperto a tutti i ragazzi e tutte le ragazze che per mille motivi si trovano in fuga da una situazione difficile o dalla loro famiglia, che si sentano anche solo per un attimo smarriti/e.

Per questo motivo il progetto “Anna e Marco” si pone come obiettivo di dare un rifugio immediato a questi/e teenagers, in quanto molti/e di loro non riescono ad “uscire dalla tempesta” rimanendo esposti/e al mondo esterno e i numerosi ostacoli che porta. Mi sono detto adesso o mai più!

Cosa ha portato te, e tutto il board di “Anna e Marco”, a credere in questo progetto? Da cosa è nato?

L’idea nasce da me, ma non so bene descrivere il perché. Sento di avere qualcosa dentro che mi spinge e mi motiva, e in particolare con un’auto riflessione che mi si pianta in testa “Ho mai avuto problematiche in gioventù?” No, sono stato anzi un ragazzo ‘fortunato’, cresciuto in una fantastica famiglia e in un ambiente sano. Eppure, non smetto di chiedermi “E se invece queste difficoltà le avessi incontrate, soprattutto in giovane età, dove sarei andato? A chi e dove avrei chiesto aiuto?”. Tutte e tutti noi forse abbiamo incontrato un/a amico/a, o famigliare che ha avuto o sta avendo un momento difficile, e forse qualcuno/a ha avuto bisogno di un sostegno in più.

Che ruolo ha la Fondazione nel fornire supporto emotivo e pratico alle persone che si trovano lontane da casa a causa di malattie o altre situazioni difficili? A che target vi indirizzate con questa realtà?

La nostra “casa via di casa” sarà aperta a chiunque, ma soprattutto a chi si è momentaneamente perso/a. Il nome “Anna e Marco” si rifà al titolo della canzone capolavoro di Lucio Dalla. Questo amato artista bolognese dà una bellissima definizione degli/delle adolescenti, li/e definisce “stelle di periferia”. Sì, di periferia, sporcati/e dalla vita, abbandonati/e emotivamente o praticamente, coperti/e dalla polvere della indifferenza di noi adulti/e, ma sempre delle stelle: e come tali devono essere trattati/e, senza mai perdere la loro luce. Quindi nelle case di “Anna e Marco Fondazione – ETS” devono trovare tutto ciò che si conviene a una stella: un bell’ambiente sano, pulito e accogliente; il cibo che preferiscono, guardarsi la partita della squadra del cuore, potersi confrontare con esperti in psicologia, divertirsi magari insieme… Qui tutti/e i/le ragazzi/e possono restare e tornare a pernottare ancora qualche sera in più, fino a quando la casa familiare o una casa di lunga accoglienza, diventeranno eventualmente per loro un tetto più comprensivo e protettivo.

“Anna e Marco ETS” collaborano con altre organizzazioni o istituzioni per creare una più ampia ed efficace rete di sostegno?

La collaborazione di organizzazioni e istituzioni è fondamentale per il successo dell’iniziativa, che deve essere calata e inserita e fare network con esperienze multidisciplinari. “Anna e Marco” intende essere quell’anello che oggi manca, e che messo insieme a tutti gli altri progetti, possa rendere sempre più forte e bella la catena dei nostri valori.

Quali sono le sfide principali che la Fondazione affronta nel suo lavoro quotidiano e come si adatta per affrontarle al meglio?

Ad oggi siamo focalizzati/e su due priorità: la prima è cercare i siti dove posare le prime pietre, in luoghi che devono andare incontro ai ragazzi/e, e non viceversa. Quindi, per intenderci, cerchiamo edifici-spazi inutilizzati nelle periferie delle città da riconvertire. La seconda priorità, inutile negarlo, è quella economica: le risorse iniziali della Fondazione non-profit ETS, pur contando sui futuri utili delle imprese controllate, hanno bisogno del contributo di tutti e tutte per poter fisicamente costruire le “case via di casa” per tutti i possibili “Anna e Marco” da ospitare.

Per questo motivo, questa opportunità di avere voce attraverso il vostro magazine per noi è importante – grazie!

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