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ALBERI, LA SALUTE(anche mentale)PASSA DA QUI

Lo dimostra il progetto Forestami. Nato da una ricerca del Politecnico di Milano è promosso, tra i molti, da Città metropolitana di Milano, Comune di Milano, Regione Lombardia, Parco Nord Milano, Parco Agricolo Sud Milano, ERSAF. Ne abbiamo parlato con la direttrice scientifica Maria Chiara Pastore, professoressa e ricercatrice al Politecnico di Milano e coordinatrice della Forestami Academy
A cura di Michela Offredi
27 Mar 2024

Come e quando nasce Forestami?

«È nato alla fine del 2018 con un obiettivo molto specifico, legato all’inquinamento dell’aria. La Pianura Padana e la Città Metropolitana di Milano sono da sempre vittime di questo problema e l’obiettivo era provare a capire come la forestazione urbana potesse contrastare il fenomeno attraverso la ricerca, la piantagione e il monitoraggio. Si lavora con gli enti territoriali che mettono a disposizione le aree. Dalla fine 2019 è stato anche attivato il Fondo Forestami che raccoglie donazioni da privati, siano essi aziende o cittadini. Questo ci permette di procedere con le piantagioni, che vengono seguite da un Comitato tecnico e realizzate nel concreto da alcune cooperative sociali, che ne seguono anche la progettazione e per cinque anni la manutenzione. Una volta effettuati gli impianti, lavoriamo al monitoraggio e alla comunicazione. È essenziale oggi spiegare perché è così importante la forestazione urbana (l’insieme cioè di tutti gli alberi e gli arbusti che concorrono al benessere delle aree urbane, ndr). Dall’inizio del progetto a marzo 2023 sono state piantate 560.000 piante. Ad essere coinvolti sono 133 Comuni della Città Metropolitana di Milano. L’obiettivo è la messa a dimora di 3 milioni di alberi entro il 2030». 

Perché in un progetto di questo tipo è importante coinvolgere anche enti molti diversi?

«La considerazione riguarda in generale le sfide ambientali. Ci rendiamo sempre più conto che questo tipo di emergenza non può essere affrontata singolarmente, per disciplina o istituzione, ma solo attraverso una collaborazione di enti differenti. Questo vale anche per la forestazione urbana. Insieme, con testardaggine, in cinque anni abbiamo raggiunto risultati impossibili da centrare singolarmente». 

Cosa è la Forestami Academy?

«È un progetto fondamentale perché ci consente di mettere in atto una disseminazione culturale. Quando ho iniziato questo percorso, pensavo che la sfida fosse tecnica, poi economica. Ora mi rendo sempre più conto che è culturale, perché è necessario comprendere che gli alberi e gli arbusti in città sono determinanti per la nostra salute, per il benessere e la sopravvivenza. L’Academy nasce, grazie all’iniziativa congiunta del Gruppo Prada e di Forestami, con l’obiettivo di avvicinare un pubblico generalista ai temi della forestazione urbana, non in maniera saltuaria ma con un programma triennale. Organizziamo tre lezioni all’anno, due indoor e una sul campo, tenute da alcuni fra i più grandi esperti nazionali e internazionali. Il primo anno ci siamo concentrati sulla foresta urbana, quest’anno è legato alla salute, il prossimo sarà sulle piante e sulla loro presenza nelle città. In genere accogliamo circa 100 persone, di ogni età e formazione». 

Anche intuitivamente percepiamo che gli alberi migliorano il benessere e favoriscono le interazioni sociali. Ma cosa dice la scienza?

«Il legame fra natura e salute è studiato da decenni. È assodato. Esiste però ancora una distanza fra il riconoscere l’importanza degli alberi e il considerarli essenziali. Sappiamo che ci forniscono l’ossigeno ma talvolta dimentichiamo che funzionano da filtro per la qualità dell’aria e che concorrono all’abbassamento delle temperature. E poi abbiamo tutto un corpus di studi che ci raccontano cose incredibili e meravigliose. Possono ridurre l’obesità, diminuire il diabete e i parti prematuri».  

Si parla di terapia forestale. Cosa significa?

«In Giappone, dagli Anni ’80 le persone hanno iniziato ad ammalarsi per lo stress e il troppo lavoro. Negli anni Duemila la Nippon Medical School ha quindi iniziato a studiare gli effetti dell’esposizione alla natura in maniera scientifica. Si sono resi conto che favorisce la forza della risposta immunitaria, migliora la qualità del sonno e tutta la dimensione relativa alle emozioni. La condizione ottimale è di immersione totale nella natura, ma anche passare del tempo in un parco urbano può avere effetti positivi, soprattutto sul controllo delle emozioni».

Veniamo a questo 2024. Come sarà sviscerato il tema La forestazione urbana: benessere e salute?

«Lo scorso anno abbiamo avuto come ospite Cecil Konijnendijk che ha sviluppato la regola del “3, 30, 300”: 3 alberi in vista da ogni casa, 30% di tree canopy cover in ogni quartiere, 300 metri di distanza dallo spazio verde più vicino. Questo introduce e, in parte, già include la tematica del 2024. Porteremo il punto di vista della scienza, nel tentativo di raccontare la complessità ma anche l’incredibile bellezza degli alberi e di cosa fanno per noi. Due dei tre relatori sono già confermati. La loro presenza ci riempie di gioia e orgoglio. Ci saranno Francesco Riccardo Becheri, psicologo e fondatore di Stazione di Terapia Forestale Pian dei Termini, e Matilda Van Den Bosch, medico e ricercatrice presso l'Istituto di Barcellona per la salute globale».

Fotografia del terzo appuntamento del 2023 della Forestami Academy presso Parco Nord Milano. Maria Chiara Pastore con l'architetto Stefano Boeri, Presidente del Comitato Scientifico di Forestami e Riccardo Gini, Direttore di Parco Nord Milano. Photo credit: Courtesy of Prada Group

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