QUANDO IL VIAGGIO È CASA
Alla scoperta dell’altra parte del mondo con il TikToker da 1,1 milione di follower
a cura di Giovanni Arena e TikTok Italia
Spontaneo, autentico, originale. Giovanni Arena, ragazzo di 26 anni, nato a Vibo Valentia e cresciuto in un paese vicino Tropea, ha tutte le caratteristiche per essere un content creator di successo. Come tutte le storie di successo che si rispettano, anche la sua inizia nella to- tale inconsapevolezza di avere questi “poteri magici”.
Tutto è iniziato quasi per gioco. Un video, pubblicato su TikTok, piattaforma d’intrattenimento, fondata nel 2017, oggi presente in oltre 150 Paesi e disponibile in 75 lingue. Da qui l’inizio dell’avventura – letterale e metaforica – che ha reso Giovanni un principe influencer da 1,1 milione di follower.
La sua è una avventura moderna, letteralmente e metaforicamente. Nel proprio lavoro Giovanni unisce il suo talento da creator, visibile nei video pubblicati sul profilo, alla passione per il viaggio.
Da Odisseo a Bilbo Beggins, ai travel influencer, viaggiare diventa l’arma più potente per aprire la mente e abbattere ogni tipo di barriera fatta da pregiudizi e mancanza di conoscenza. Viaggiare significa, come dice Giovanni, “guardare e capire l’altra parte del mondo” oppure “riscoprire la bellezza dell’albero fiorito sotto casa”.
Giovanni Arena è la prova vivente di tutto questo. Il suo motto è “Abbracciare la diversità culturale”.
Giovanni, come nasce la tua avventura da TikToker errante?
Viaggiare è sempre stata la mia passione, ma non mi era mai capitato di condividere le mie esperienze sui social. TikTok è una piattaforma che mi trasmette gioia e serenità. Così, dopo una delusione amorosa, ho iniziato a condividere i video dei viaggi che avevo gelosamente custodito in hard disk. Eravamo in piena pandemia: paradossalmente le persone apprezzavano questi brevi contenuti, sebbene non si potesse viaggiare. Le persone avevano bisogno di evadere dalla realtà, anche per questo ho continuato a condividere contenuti.
Questo è stato l’inizio. Come si è evoluta la tua storia?
Durante i momenti più difficili della pandemia ho continuato a pubblicare questi video. Poi non appena è stato possibile, ho deciso di riscoprire una Italia insolita, bellissima. Dopo la pandemia anche l’albero sotto casa ha assunto un altro significato. Così ho iniziato dalla mia Tropea, in cui sono nato. Non facciamo mai i turisti a casa nostra, giusto? Mi sono detto: perché non iniziare da qui. In questa esperienza ho iniziato a condividere consigli su come viaggiare, che app utilizzare, ecc. Le persone hanno bisogno di sapere come viaggiare in modo economico e accessibile. Questo ora è diventato il mio lavoro.
Il viaggio è la tua dimensione. Ti sei mai chiesto perché?
Ho cominciato a viaggiare per evadere dalla realtà in cui vivevo perché mi stava scomoda. Nel viaggio siamo noi a decidere quando inizia e finisce ogni capitolo. Queste esperienze mi insegnano ad apprezzare la vita a pieno. Del re- sto, abbiamo una sola possibilità su questa terra. Vedere e conoscere il mondo mi ha insegnato ad apprezzare ogni piccolo elemento dell’esistenza, imparando a lasciare da parte le preoccupazioni più futili senza però minimizzarle.
Viaggiare vuol dire anche imparare a vedere le cose da un altro punto di vista. Il tuo lavoro ti ha aiutato a superare i pregiudizi culturali (consci o inconsci)?
Durante i momenti più difficili della pandemia ho continuato a pubblicare questi video. Poi non appena è stato possibile, ho deciso di riscoprire una Italia insolita, bellissima. Dopo la pandemia anche l’albero sotto casa ha assunto un altro significato. Come scrivo nel mio libro “Benvenuti in Economy Class”, mi piace abbracciare la diversità culturale che in realtà è simile a noi. Mi piace scoprire cosa c’è dall’altra parte e avere un approccio multidisciplinare al lavoro e alla vita. Ad esempio, mi ha molto colpito la cultura indonesiana, così collettivista e dedita al benessere del gruppo e così lontana da quella occidentale. Questa è la cosa bella del viaggio e soprattutto dell’andare all’estero: sviluppare una mente più aperta integrando la versione del mio mondo con più culture possibili.
Non tutti possono viaggiare, per motivi diversi. Attraverso i tuoi contenuti le persone vedono le bellezze anche più remote. Che tipo di risposte o commenti ricevi dai follower?
La cosa più bella dei social è riuscire a far vedere un’altra realtà dal proprio punto di vista. Io interagisco spesso con i follower, chiedendo loro una opinione su cosa che sto facendo vedere. Devo ammettere che sono fortunato. La mia community è una delle più aperte del mondo: apprezzano i video, vogliono scoprire le diversità... e poi decidono di iniziare a viaggiare!
Diversità e inclusione sono due facce della stessa meda-glia. Hai incontrato città particolarmente inclusive? Parlando di inclusività i paesi che più mi hanno colpito sono quelli del nord Europa, come Svezia, Norvegia e Danimarca. A Stoccolma, ad esempio, ho trovato un semaforo in cui erano raffigurate coppie di omini stilizzati dello stesso sesso. Ho fatto tre viaggi al circolo polare artico in treno: ogni volta ho avuto lo stesso riscontro positivo. Qui l’inclusione è una priorità culturale, anche nelle piccole cose.
Hai altri esempi di città inclusive da condividere?
Sicuramente New York se parliamo di realtà oltreoceano. In Europa ho apprezzato il clima di inclusività e integrazione di Amsterdam, in cui la diversità è la vera normalità. Lo stesso vale per Lisbona, in cui vieni avvolto da una rara atmosfera di spensieratezza. Fantastica!
Secondo te, perché TikTok ha il giusto potenziale per mostrare l’altro lato della diversità?
Quando ho iniziato la mia attività sulla piattaforma, ho notato subito la sua caratteristica principale: l’autenticità. Non mi sento mai giudicato su TikTok, mi sento libero. Questo perché siamo una community di creator. Tutti parliamo un linguaggio che è tipico del gruppo ma allo stesso tempo inclusivo. Non conosci una espressione della community? Nessun problema: te la spieghiamo e ti coinvolgiamo nella piattaforma. È un linguaggio semplice e diretto, ecco per- ché accessibile a tutti, senza distinzioni di generazioni.
Raccontaci qualcosa dei tuoi follower. Sono tuoi coetanei?
Non solo. Penso di essere il creator con il target più misto del pianeta. Mi seguono i giovani, i più attenti all’ambiente, che mi chiedono come viaggiare in interrail, attività che adoro. Altri, più adulti, mi chiedono come fare a viaggia- re con i propri figli, altri ancora mi chiedono un confronto, anche piscologico/personale, che va al di là dell’esperienza del viaggio.
Ci fai un esempio di città o situazione non inclusiva che hai trovato nel mondo?
Difficilmente è capitato. Questo perché i posti che scelgo, e che consiglio ai follower, sono dettati dalla politica del posto. Sono stato in Indonesia, nella parte di Bali, mentre non ho visitato la parte di Jakarta, so che qui – l’ho scoperto parlando con una locale di Bali – vi è una cultura tradizionale non inclusiva della comunità LGBTQ+.
Come la società percepisce il viaggiare da soli?
È un argomento che ho affrontato diverse volte, legato a due tematiche. Innanzitutto, il ritrovo dell’indipendenza. Spesso pensiamo che abbiamo bisogno di qualcun altro per fare le cose. È un pregiudizio che nel nord Europa non esiste, mentre noi abbiamo paura di essere stigmatizzati se andiamo da soli al ristorante. Lo stesso vale per il viaggio, soprattutto per le donne, che non solo non si sentono si- cure, ma percepiscono il giudizio da parte degli altri. Il giu- dizio non è inclusivo. Suggerisco di lasciare da parte tutto questo e provare a fare questa esperienza. Viaggiare da soli è un ottimo modo per riflettere: nel tragitto trovo la parte migliore di me.
Giovanni è anche stato uno degli ambassador della campagna #tiraccontolitalia: partita il 19 aprile 2021 e proseguita per 5 mesi toccando, di settimana in settimana, tutte le regioni italiane. Numerosi i suoi contenuti volti a raccontare peculiarità e curiosità del territorio italiano. Sulla campagna, il creator calabrese ha commentato: “Quando penso a TikTok, penso immediatamente all’influenza che la piattaforma ha avuto sulla scoperta e/o riscoperta del territorio e anche sul turismo in generale. Questo specialmente grazie ai molti contenuti diventati virali: me ne rendo conto quando, dopo aver postato un video dedicato a un luogo, moltissime persone vi si recano per scoprirlo a loro volta. Un processo meraviglioso che mi spinge a condividere sempre più la mia passione per il viaggio su TikTok, ormai parte della mia quotidianità. Non posso che essere felice di far parte della campagna #tiraccontolitalia: dar valore al territorio italiano è fondamentale per apprezzarne, ancor di più, tutte le sue bellezze. Sono certo che avremo modo tutti di imparare qualcosa di nuovo e scopri- remo tanti nuovi luoghi e le storie che ogni regione ha da raccontare.”
TikTok
è la destinazione leader per i video brevi da dispositivi mobili. La sua mission è ispirare la creatività e portare allegria. TikTok ha sedi in tutto il mondo, tra cui Los Angeles, New York, Londra, Parigi, Berlino, Dubai, Mumbai, Singapore, Jakarta, Seoul e Tokyo.
Giovanni Arena
è stato tra i primi a portare il mondo dei viaggi su TikTok, tanto da essere soprannominato “Giovanni, quello che viaggia”. Laureato in psicologia, ma sempre con la valigia in mano, ha cominciato a postare video su TikTok a gennaio 2020 in occasione del suo primo Interrail, e da quel momento si è concentrato su questo. Su TikTok condivide le scoperte fatte durante un viaggio e porta in posti magici, strani e poco conosciuti, ci lascia ammirare panorami mozzafiato e luoghi che racconta attraverso uno storytelling creativo che l’ha portato a farsi conoscere e apprezzare dalla community.